Salvarola Terme si trova su un dolce pendio, raggiungibile percorrendo la strada maestra che da Sassuolo porta verso la prima collina modenese.
Su quel lembo di terra rurale adibito alla coltivazione di vigneti di Lambrusco si trova la località termale. Siamo circa a 3 km da Sassuolo e a 175 metri sul mare: un luogo fresco d’estate per la vegetazione che sorge spontanea, mentre nei mesi autunnali e primaverili delizia lo sguardo come un magnifico dipinto impressionista.
In particolar modo, da settembre a novembre il paesaggio appare come una tavolozza di colori caldi e ambrati, grazie alle vigne variopinte e alla morfologia del territorio che offre uno scenario pittoresco.
Da questo posto incantevole, basta volgere lo sguardo a sud-est per ammirare le colline circostanti e il castello di Montegibbio, che sorge con la sua fiera architettura di maniero.
Andare a Salvarola Terme è un’esperienza di viaggio che non solo vi farà scoprire le sue antiche fonti e i trattamenti di benessere naturali che le terme offrono, ma potrete sperimentare e conoscere la storia gloriosa di questo luogo, osservatorio privilegiato sulla pianura modenese, che si protende sulla vallata del fiume Secchia, che in quel punto esce dalle strette dei monti.
Il nome Salvarola Terme ha origini molto antiche e pare sia stato dato dagli abitanti dei dintorni per indicare l’efficacia di quest’acqua e le cure prodigiose che essa era in grado di compiere.
La prima memoria storica risale al 1222, tuttavia è certo che fin dall’epoca romana le sue acque erano conosciute per via di scavi praticati nel 1854 che hanno portato alla luce alcuni pozzi, in cui sono state ritrovate monete romane recanti l’effigie e il nome dell’imperatore Antonio Pio.
Numerosi sono stati gli studi condotti sulle sue fonti, così come gli elogi dedicati alle sue acque termali da parte di medici illustri, tra cui Giambattista Moreali che l’aveva definita “un’acqua divina” nel suo trattato medico del 1764.
Il terreno da cui scaturiscono le sorgenti di Salvarola Terme è metamorfico, costituito da argille scagliose. Gli elementi naturali curativi sono l’acqua salso-bromo-iodica-alcalina, il fango, l’acqua solforosa.
La storia delle terme di Salvarola è ricca di avvenimenti che si intrecciano con i grandi protagonisti della storia, fino a giungere ai giorni nostri, quando nel 1958 l’imprenditore sassolese Vincenzo Gibertini con grande amore verso la sua terra, ha riportato a nuova vita lo stabilimento termale andato in disuso, ridando alla prodigiosa sorgente l’antico decoro e donandole il posto che le compete accanto ai più illustri luoghi termali italiani.
Una tradizione che continua da allora, perché il centro termale continua ad essere una meta prediletta per allontanarsi dal ritmo frenetico della quotidianità e temprare il corpo e lo spirito, grazie alle cure a base di acqua solforosa e acqua solfo-bicarbonato-magnesiaca, al circuito di piscine termali, ai trattamenti di bellezza a base di prodotti naturali del territorio, ai fanghi terapeutici e agli altri servizi alla persona che il centro mette a disposizione degli ospiti durante tutto l’anno.
Salvarola Terme è una gemma preziosa nel cuore dell’Emilia, a pochi km da Sassuolo, in cui potrete rivivere l’antico splendore delle fonti termali, circondati da colline di vigneti e da un paesaggio fiabesco.
Qui potrete respirare la storia e la straordinaria bellezza di un luogo che nel corso dei secoli è divenuto la meta prediletta di antichi casati, come quello degli Estensi e nonostante il trascorrere del tempo, continua ancora oggi, a mantener fede alla sua identità di “sorgente divina”.
Foto dal sito www.termesalvarola.it
A cura di Francesca Cuoghi – Ciao Emilia
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