60mila ore svolte negli ultimi due anni
Il lavoro di pubblica utilità avrà ad oggetto prestazioni da svolgersi nelle seguenti aree di attività:
- azioni di pulizia, piccola manutenzione e micro-interventi di ripristino strutturale nelle aree verdi pubbliche;
- collaborazione e supporto all’Amministrazione Comunale in progetti incentrati sulla tutela dell’infanzia, sulla tutela ambientale, sulla promozione del senso civico e sulla cura dei beni comuni;
- piccoli interventi di ripristino dell’arredo urbano;
- azioni di ripristino e tutela del decoro urbano, anche all’interno di progetti in corso dell’Amministrazione Comunale;
- supporto alla rimozione del vandalismo grafico;
- collaborazione e supporto per eventi, manifestazioni, iniziative varie del Comune o di soggetti diversi in rapporto di collaborazione con l’Amministrazione stessa;
- collaborazione e supporto in interventi di emergenza (es. emergenza freddo, emergenza neve, ecc.);
- supporto ad attività specifiche con il Tribunale di Bologna concordate direttamente con quest’ultimo;
- fotoreportistica e monitoraggio di specifiche zone, relativamente a graffiti, abbandono di rifiuti, chiusure con catene dei varchi pedonali, ecc;
- attività di elaborazione dati e reportistica su piattaforme digitali condivise.
Il piano delle attività è elaborato tenendo conto, come previsto dalle norme che regolano il lavoro di pubblica utilità, delle esigenze del condannato quanto a orari e luoghi delle attività da svolgere, contestualmente alle esigenze, priorità e necessità organizzative dell’Ente, che coordina le prestazioni attraverso l’Area Quartieri. La copertura assicurativa è fornita da un apposito fondo INAIL.
In questi 11 anni di lavoro di pubblica utilità il numero delle persone che ricorrono a questa tipologia di pena alternativa ha avuto un costante incremento: dalle 20 prestazioni per un totale di quasi 7.500 ore di lavoro svolto del 2011 alle 511 prestazioni e 47.941 ore di lavoro svolto del 2019.