Forli

“L’Associazione “Vivere senza stomaco si può” dona alla Chirurgia di Forlì una decina di misuratori della glicemia per i pazienti sottoposti a chirurgia gastrica”

FORLÍ – L’Associazione “Vivere senza stomaco si può”, grazie al contributo di Ceracarta, ha donato alla Chirurgia e Terapie Oncologiche di Forlì, diretta dal prof. Giorgio Ercolani, una decina di misuratori della glicemia “Freestyle” per i pazienti sottoposti a chirurgia gastrica per tumore allo stomaco.

“La comunità  che rappresento – spiega Claudia Santangelo, presidente dell’Associazione “Vivere senza stomaco si può”  – ringrazia sentitamente l’ospedale “Morgagni – Pierantoni” di Forlì e specificatamente i dottori  Paolo Morgagni e Massimo Framarini che, da sempre, hanno riconosciuto e sostenuto il percorso di cura di chi vive senza stomaco per cause oncologiche. Nel dettaglio, con l’aiuto di Ceracarta è stato possibile portare avanti uno studio (con il contributo di altri attori) sulla variabilità glicemica. Un problema, questo, non studiato sufficientemente e che impatta in modo violento con la qualità di vita di molte persone gastroresecate….E quindi GRAZIE!”

“L’Associazione  – prosegue – con sede nazionale in Emilia Romagna, sostiene pazienti e caregiver, cercando  di rispondere ai problemi del post gastrectomia. Abbiamo messo a disposizione un help – line h 24 (388/8812566) e un forum dove, pazienti e caregiver, si “prendono per mano” condividendo la propria esperienza (https://viveresenzastomaco.org). Collaboriamo con diversi ospedali e istituzioni, cercando di migliorare il percorso di cura di noi pazienti.”

“La sindrome da svuotamento gastrico nel gastroresecato, in inglese dumping syndrome  – spiega il dottor Massimo Framarini –  colpisce il 25-50% dei pazienti sottoposti a chirurgia gastrica, il 5-10% dei quali sviluppa sintomi clinicamente rilevanti. Esistono due forme di dumping syndrome, una precoce e una tardiva. La forma precoce si manifesta 10-30 minuti dopo i pasti e comprende sintomi gastrointestinali e vasomotori (dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, cefalea, vasodilatazione e arrossamento della cute, astenia e abbassamento della pressione sanguigna). Essa deriva principalmente dal rapido afflusso di cibo nel piccolo intestino, che ne determina la rapida e improvvisa distensione. La forma tardiva, invece, si manifesta 1-3 ore dopo il pasto, con sintomi prevalentemente vasomotori (sudorazione, debolezza, confusione). È legata all’alterazione dei livelli di zucchero nel sangue. Per la mancanza dello stomaco lo zucchero viene assorbito troppo rapidamente nell’intestino tenue e questa sintomatologia può essere di solito aggravata dall’assunzione di cibi dolci o bevande zuccherate.Il controllo a distanza di questi pazienti ha evidenziato, che esistono delle forme di ipoglicemie non riconducibili alla sindrome da svuotamento nel gastro-resecato, che si verificano indipendentemente dall’assunzione del cibo, come per esempio nelle ore notturne o lontano dai pasti. La glicemia in questi pazienti scende anche a valori molto bassi e questo può inficiare anche lo svolgimento delle normali attività quotidiane. “

“Questi pazienti non sono dei veri diabetici – prosegue – e come tali non è semplice valutare il loro stato glicemico con un semplice controllo del valore dello zucchero nel sangue capillare. Necessitano di un monitoraggio continuo per valutare l’andamento nelle ventiquattro ore e nei giorni della settimana della glicemia tali da rilevare le anomalie con valori sotto soglia < di 50 mg/dl. Questo tipo di monitoraggio può esser eseguito con un rilevatore continuo della glicemia come il “Freestyle”.Questo strumento è costituito da un piccolo sensore, che si applica sulla parte postero- superiore del braccio e che misura continuamente, di giorno e di notte, la concentrazione di glucosio presente nel fluido interstiziale del corpo e viene trasmesso ad un rilevatore, che registra i dati che possono essere letti anche da uno smarthphone, con l’adeguata app, e possono essere  letti ed interpretati anche da remoto da uno specialista.”

“La nostra unità operativa – conclude il chirurgo  – sta conducendo uno studio su questa nuova alterazione fisiopatologica in collaborazione con l’associazione dei pazienti “ Vivere senza stomaco si può” , proprio attraverso questo nuovo strumento (Freestyle), che ci è stato donato. Questi pazienti, non essendo diabetici, non hanno diritto alla fornitura gratuita da parte del SSN di questo strumento. Attraverso la donazione dei dipendenti e della dirigenza dell’azienda CERACARTA di Alessandro Bandini si sono potuti acquistare alcuni degli apparecchi necessari per monitorare i pazienti inclusi nello studio. Ringraziamo tutti per la generosità e la disponibilità dimostrati.”

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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