LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
L’opera mira a ricostruire l’identità rinascimentale di Bologna in modo da avere una visione più ampia e approfondita del contesto artistico bolognese ed emiliano di fine Quattrocento, che, a causa della grave damnatio memoriae scagliata dallo Stato Pontificio contro i Bentivoglio, è stato finora poco indagato. In seguito a un’influenza veneta e toscana, decisivo per la nascita del Rinascimento bolognese fu l’arrivo in città, intorno al 1470, di pittori ferraresi che apportarono quella componente fondamentale che consentirà la fioritura di un particolare tipo di rinascenza, con caratteristiche proprie, non comuni ad altre aree culturali. Su questo substrato si innesterà poi l’influenza dell’arte centro-italiana di Perugino e Pinturicchio, interpretata a Bologna soprattutto da Costa e Francia. A differenza di altri interventi sull’argomento, la mia indagine non riguarda solamente i tre grandi pittori ferraresi che giunsero in città (Cossa, De Roberti e Costa), ma approfondisce per la prima volta anche altre personalità, forestiere e non, che parteciparono con le loro opere a questo vivace ambiente multiculturale; infatti, attraverso la ricostruzione della figura del Maestro di Ambrogio Saraceno e l’individuazione della sua identità, è stato possibile sciogliere alcuni importanti “nodi” critici e gettare così maggior luce sull’arte e la cultura a Bologna alla fine del Quattrocento.
Giovanna Peticchio si laurea presso l’Università di Bologna in Giurisprudenza (nel Diritto dei Beni Culturali) e in Storia dell’Arte (sull’arte del Rinascimento in Emilia-Romagna). Nel novembre 2020 pubblica con Patron Editore la monografia L’arte nella Bologna dei Bentivoglio e il Maestro di Ambrogio Saraceno e vince la borsa di studio di Giunti-Treccani Editore per il Master post-laurea in Economia e Menagement delle imprese culturali. Nel dicembre 2020 vince il concorso per la Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Padova, che frequenta tutt’ora; nel gennaio 2021 è borsista dell’Università Vanvitelli lavorando al Museo di Capodimonte e alla Certosa di San Martino e attualmente lavora per la Soprintendenza dell’Emilia Romagna.
► L’accesso del pubblico alla Sala Agnelli è consentito con Green pass “rafforzato” e mascherina FFP2.
Il programma completo degli appuntamenti culturali della biblioteca comunale Ariostea di Ferrara alla pagina: http://archibiblio.comune.fe.it
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