MODENA – Secondo appuntamento mercoledì 4 novembre con il ciclo di incontri “L’antibarbarie che, a seguito delle nuove misure per prevenire la diffusione del Covid-19, si sposta on line. L’appuntamento è dedicato alla pace e alla sicurezza e, in particolare, ai Corpi civili di pace e al servizio civile e si potrà seguire alle 18 in diretta streaming sulla pagina facebook della Caritas diocesana modenese.
All’incontro, coordinato da Giulia Zurlini Panza, di Operazione Colomba-Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, sarà presentata l’esperienza della Comunità di pace di San José de Apartadò in Colombia, attraverso le testimonianze dei suoi membri e di Silvia De Munari (Operazione Colomba-Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII). Irma Romero, di Fondazione Tefa Colombia onlus ricorderà la drammatica situazione della società civile colombiana e il ruolo importante degli operatori internazionali di pace, mentre Eleonora Costa (Servizio Civile-Caritas Italiana) racconterà la sua esperienza tra i “Caschi Bianchi” in Serbia.
Tra gli obiettivi dell’iniziativa, programmata appositamente nell’anniversario della prima guerra mondiale, che Benedetto XV definì “l’inutile strage”, rilanciare proposte e pratiche di difesa costituzionale dei valori fondanti della Repubblica italiana, come le iniziative a sostegno della Difesa civile non armata e nonviolenta, trasferendo fondi dalla spesa militare verso la Protezione civile, il Servizio civile universale, i Corpi civili di pace, la creazione di un Istituto di ricerca nazionale su Pace e disarmo.
Gli incontri si inseriscono nella cornice del progetto “Riparare il mondo: fare memoria per costruire la pace”, reso possibile grazie all’impegno congiunto di una rete formata da Caritas modenese, Movimento Nonviolento, Casa per la Pace Modena, cooperativa sociale Mediando e centro Europe Direct del Comune di Modena.
“L’Antibarbarie” è la nonviolenza, con il suo bagaglio teorico e pratico fondato sul dialogo e sull’ascolto, cornice entro la quale costruire relazioni rispettose e giuste, nei diversi contesti sociali in cui si presentano criticità e conflittualità. È la strada maestra per realizzare incontro, inclusione, condivisione in una società attraversata da preoccupanti lacerazioni, da paure e sentimenti d’odio, frutto in larga misura di disinformazione e pregiudizi.
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