Parma

“Laboratori teatrali in carcere”: quest’anno due repliche inserite all’interno della stagione teatrale del Teatro Comunale di Fontanellato

PARMA – Comune, Istituto Penitenziario di Parma, Università e Progetti&Teatro in sinergia per raggiungere nuovi traguardi. L’8 e 9 novembre presso L’Istituto Penitenziario di Parma, andranno in scena le repliche dello spettacolo “Tito Andronico” che vede la partecipazione di otto detenuti/attori, che hanno svolto il laboratorio teatrale che vede il sostegno dagli assessorati al Welfare e alla Cultura del Comune di Parma e condotto da Carlo Ferrari e Franca Tragni di Progetti&Teatro.

Nella mattinata di giovedì 18 ottobre la conferenza stampa di presentazione degli appuntamenti che vedranno andare in scena l’esito del laboratorio alla presenza di Laura Rossi assessora al Welfare, di Michele Guerra assessore alla Cultura, di Franca Tragni e Carlo Ferrari Progetti&Teatro, di Annunziata Lupo funzionaria giuridica pedagogica dell’Istituto Penitenziario di Parma, di Vincenza Pellegrino docente di Politiche Sociali Università di Parma e di Trivelloni Francesco Sindaco di Fontanellato.

“Quest’anno aggiungiamo un tassello ulteriore alla progettualità che ci vede interagire con l’Istituto Penitenziario. Creare opportunità che possano far conoscere la realtà carceraria fuori dalle mura permettendo ai cittadini di avere una maggiore consapevolezza è un obiettivo molto importante. Quest’anno abbiamo la collaborazione del Teatro Comunale di Fontanellato che ha inserito lo spettacolo ‘Tito Andronico’ all’interno della stagione. L’8 e il 9 novembre il teatro del carcere aprirà le sue porte per ospitare il pubblico che assisterà allo spettacolo, esito del percorso laboratoriale condotto da Franca Tragni e Carlo Ferrari all’interno dell’Istituto. Il 10 novembre alla Casa della Musica ospiteremo un seminario proprio sul tema del ‘Teatro in Carcere’ a cui parteciperà Vito Minoia, presidente del coordinamento nazionale Teatro in Carcere” ha introdotto l’assessora Rossi.

“Le interconnessioni che si creano, la reciprocità che possiamo trarre da queste esperienze fanno bene alla città ed appartengono al progetto culturale dell’intera città. E’ con grande soddisfazione che partecipiamo come assessorato a questo progetto. E’ all’interno di contesti come il carcere che percepisci quanto la cultura può fare e il grande valore che ha“ ha sottolineato Guerra.

L’Università di Parma, in particolare alcuni studenti, viste le norme di sicurezza necessarie, di politiche Sociali del Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Politici e Internazionali, guidati dalla docente Vincenza Pellegrino avranno tre giornate di approfondimento a partire dalla visione dello spettacolo e dall’incontro con gli attori. “E’ una sfida culturale ed è stata accettata dai miei studenti, solo l’apprendimento può colmare le distanze e conoscere la realtà del carcere, luogo in cui la cultura è una questione di sopravvivenza, è molto importante” ha commentato Vincenza Pellegrino.

Franca e Carlo conoscono bene la realtà carceraria e mettono a disposizione dei detenuti la loro professionalità: “Ogni anno alziamo l’asticella, abbiamo una vera compagnia teatrale in carcere. Siamo felici di condividere questa esperienza perché genera riflessione”.

“L’attività teatrale in carcere ha una altissima valenza pedagogica, i detenuti tramite l’arte della recitazione rielaborano vissuti. E’ importante che la comunità esterna possa entrare in contatto con noi e possa interagire, conoscere aiuta a eliminare pregiudizi” ha detto Annunziata Lupo.

Le repliche, che avranno inizio alle ore 18, rientrano nell’articolata programmazione del Teatro Comunale di Fontanellato, e per la prima volta, vedranno due date a Parma nell’Istituto Penitenziario con lo spettacolo allestito nel teatro del carcere e vedrà detenuti/attori. Un progetto che cresce e che per la prima volta trova spazio e visibilità all’interno di una rassegna teatrale.

Un momento di condivisione culturale, umano e sociale che vuole sempre di più avvicinare la realtà carceraria alla città creando quel rapporto di vicinanza e di attenzione ad un luogo che per la sua vocazione di ri-educazione e re-inserimento, non può sentirsi staccato e dimenticato dalla società che vive fuori del contesto penitenziario.

Il laboratorio teatrale, inserendosi all’interno di una vera rassegna, crea una rete di sensibilità esterna, di curiosità, di approccio al luogo/carcere e amplifica il desiderio di essere spettatori di un evento speciale che riesce ad emozionare i protagonisti che in scena “liberi” agiscono e rendono il teatro ancora più magico.

Le prenotazioni per procedure interne dovranno pervenire presso l’Istituto Penitenziario entro il 23 ottobre.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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