Special project 2020 è la performance in prima nazionale La vita nuova di Romeo Castellucci, regista teatrale, autore, artista visivo, insignito del Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale di Venezia nel 2013, della laurea ad honorem in Discipline della Musica e del Teatro dall’Università di Bologna nel 2015, premiato con l’Oscar della lirica 2018-19 (miglior spettacolo, miglior regista e miglior scenografo) per la Salome prodotta dal Festival di Salisburgo.
L’opera sarà visibile in prima nazionale il 24 e 25 gennaio 2020 alle h 19.00 e h 21.00, per un totale di quattro repliche, negli spazi di DumBO, l’area nata da un progetto di rigenerazione urbana condivisa dell’ex scalo ferroviario Ravone, in via Casarini 19 a Bologna.
Questo nuovo lavoro di Romeo Castellucci – che ha debuttato nel 2018 al Kanal – Centre Pompidou (Brussels) ed è stato ospite di diversi Festival europei tra cui Wiener Festwochen di Vienna, Hellenic Festival di Atene, Passage Festival organizzato da Helsingør Teater e il Festival d’Automne à Paris – trae ispirazione da Lo spirito dell’utopia di Ernst Bloch.
Il saggio, scritto in piena guerra mondiale tra il 1915 e il 1917 e rivisto in parte nel 1923, è un classico del pensiero filosofico contemporaneo e si muove nella dimensione utopica del pensiero, delineando una “ontologia del non ancora”.
Riferendosi all’arte e alla tecnica, Bloch scrive: “Benché la perdita del gusto e il progettato avvio di una funzione primitiva, tutta materiale, non conducano più nella nostra terra antica e ben nota, la tecnica consapevolmente funzionale porta tuttavia, in determinate condizioni, alla significativa liberazione dell’arte sia dagli eccessi di stile e dalla stilistica del passato, sia dalla nuda forma funzionale. (…) Bisogna che d’ora innanzi l’arte si tenga lontana dall’uso e non ceda al basso richiamo del gusto, della stilizzazione edonistica della vita inferiore: deve dominare la grande tecnica, il “lusso” per tutti, il lusso democratico e ingegnoso che allevia la fatica e dà refrigerio, una ricostruzione della stella Terra che miri a eliminare la povertà, a trasferire la fatica sulle macchine, a rendere automatico e centralizzato l’inessenziale e perciò a rendere possibile l’ozio; e deve dominare la grande espressione che di nuovo diriga l’ornamento in profondità e conceda alla pena interiore, che risuona nel silenzio della preoccupazione esterna, i chiari segni della comprensione, i puri ornamenti della soluzione.”
Ne La vita nuova si respira il senso di un inizio, in un grande parcheggio di auto, dove si sono dati dove si è dato convegno un gruppo di uomini. Sono fratelli e intendono inaugurare un modo nuovo e migliore di stare insieme.
Migliore, rispetto a che? Al mondo da cui si sono separati, all’attività alienata, al lavoro stipendiato, alla politica e all’arte. Non credono più a queste forme della vita sociale.
Nel garage c’è la pace della polvere, anzi c’è l’acuta malinconia dei teli copri-polvere che rivestono le numerose auto lasciate in deposito. Gli stridii degli pneumatici e gli eco delle lamiere sembrano gettare squarci di luce sulla potenzialità dei motori tenuti a riposo. Come belve in gabbia, queste auto sono le cellule del nuovo seme che i fratelli intendono seppellire. Nulla di fantasmagorico essi hanno nelle mani: non colori, non profumi, non meraviglie dei sensi. Nulla, o meglio, essi hanno questo desolato parcheggio di macchine inerti.
Da qui si comincia, da qui si parte. Uno di loro sente più degli altri la responsabilità di annunciare. Non basta parlare, occorre parlare del futuro. Che deve succedere? Come dobbiamo comportarci perché questo succeda? Lui e i suoi fratelli sono i profeti di una nuova vita, nata semplicemente dalla loro attuale condizione umana, che trattiene, sì, qualche modo tipico delle religioni ancestrali, ma che ha espressamente bisogno di inventare altre forme e ornamenti, a partire dalla povertà della realtà.
Qui, in questo grigio parcheggio europeo, americano, cinese, russo, australiano, africano, latinoamericano, avvengono trasmutazioni degli oggetti e trasvalutazioni di tutti i valori dell’arte e dell’umanità.
Qui e ora, nell’ovunque.
La performance si svolgerà per un numero limitato di spettatori.
L’ingresso sarà gratuito con coupon (le modalità di prenotazione e ritiro saranno comunicate in prossimità dell’evento attraverso il sito artcity.bologna.it e tutti i canali di comunicazione di ART CITY Bologna e di Emilia Romagna Teatro Fondazione).
Ufficio stampa ART CITY Bologna 2020
Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Prima nazionale
Special project ART CITY Bologna 2020
DumBO (via Casarini 19)
24 e 25 gennaio 2020, h 19.00 e h 21.00
La vita nuova
di Romeo Castellucci
Concezione e regia: Romeo Castellucci
Testo: Claudia Castellucci
Musica: Scott Gibbons
Con: Sedrick Amisi Matala, Abdoulay Djire, Siegfried Eyidi Dikongo, Olivier Kalambayi Mutshita,
Mbaye Thiongane
Assistente alla regia: Filippo Ferraresi
Sculture di scena ed automazioni: Istvan Zimmermann, Giovanna Amoroso – Plastikart studio
Realizzazione costumi: Grazia Bagnaresi
Direzione tecnica: Paola Villani
Tecnico del palco: Andrei Benchea
Tecnico della luce: Andrea Sanson
Tecnico del suono: Nicola Ratti
Equipe tecnica in sede: Eugenio Resta con Carmen Castellucci e Daniele Magnani
Responsabili di Produzione: Benedetta Briglia e Giulia Colla
Assistente alla produzione: Caterina Soranzo
Promozione e distribuzione: Gilda Biasini
Amministrazione: Michela Medri, Elisa Bruno, Simona Barducci
Consulenza amministrativa: Massimiliano Coli
Fotografo di scena: Stephan Glagla
Riprese video: Luca Mattei
Produzione esecutiva: Societas
In coproduzione con: Bozar, Center For Fine Arts (Brussel), Kanal – Centre Pompidou (Brussel), La Villette (Paris)
In collaborazione con: V-A-C Foundation
L’attività di Societas è sostenuta da: Ministero per i beni e le attività culturali, Regione Emilia-Romagna e Comune di Cesena
PIACENZA - L'evento previsto per domani è ovviamente rinviato causa perdurare del maltempo. Tra il…
Le sedute si terranno in videoconferenza e in diretta streaming sul canale YouTube del Comune…
PIACENZA - La sindaca Katia Tarasconi invita tutti gli utenti di social network a non…
La seduta si terrà in forma mista: in presenza a Palazzo d'Accursio e in videoconferenza.…
Giovedì 17 ottobre 2024 alle 21 la 16a edizione della manifestazione a favore dei progetti…
La comicità di Beatrice Schiros nel programma d’autunno di L.O.F.T. PARMA - “Un rito psicomagico…
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Emilia Romagna News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Archivio news - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter