Martedì 7 dicembre in Cineteca la proiezione del documentario sulla nascita e le vicissitudini del capolavoro di Fellini. Interverrà il regista Giuseppe Pedersoli
RIMINI – Per la prima volta con documenti inediti e un’appassionata ricostruzione, il racconto della genesi, del disastro annunciato e del mito di uno dei film più celebri della storia del cinema. Ci sono interviste d’archivio a Federico Fellini, Marcello Mastroianni, Bernardo Bertolucci, Vittorio De Sica, e altre originali a Giovanna Ralli, Sandra Milo, Maria Amato, Valeria Ciangottini nel documentario La verità su La dolce Vita, che sarà presentato domani sera, martedì 7 dicembre alle 21, alla Cineteca Comunale di Rimini. Alla proiezione interverrà il regista, Giuseppe Pedersoli, figlio di Bud Spencer e nipote del produttore Giuseppe Amato, insieme agli psicoanalisti Angelo Battistini, Giorgio Bambini, Cinzia Carnevali, Massimo De Mari, Rosa Spagnolo e Gabriella Vandi.
Verso la fine del 1958 Federico Fellini attraversa un periodo professionale complicato. Ha già vinto due Oscar per “La Strada” e “Le Notti di Cabiria” ma nessun produttore vuole realizzare il suo nuovo progetto: una storia intitolata La dolce vita. Soltanto un uomo, Giuseppe Amato, già produttore di capolavori come “Umberto D.”, “Francesco Giullare di Dio”, “Don Camillo”, comprende la straordinarietà del soggetto. Amato sembra essere davvero l’unico a capire che il copione che ha tra le mani contiene un capolavoro. Con la sua esperienza trentennale intuisce anche che l’operazione sarà molto rischiosa. Ma nessun ostacolo può impedirgli di realizzare un progetto in cui crede.
Il racconto della realizzazione del film inizia con un viaggio fino a San Giovanni Rotondo, dove Amato, da uomo molto religioso, si reca per ottenere la benedizione di Padre Pio in persona, per iniziare il lavoro su La dolce vita. Amato non sbagliava in nessuna delle sue intuizioni: da lì partirà la storia del film italiano più popolare di sempre all’estero, un film mitico e iconico. E una realizzazione travagliatissima, la produzione più costosa fino a quel momento in Italia. Amato convince il magnate e suo storico socio Angelo Rizzoli a cofinanziare l’opera, che arriverà a costare il doppio di quanto preventivato e concordato con il regista. La lavorazione subirà liti, contrasti tra Fellini e la produzione, battute d’arresto, sfuriate, minacce. Il film sarà la causa della rottura del sodalizio ventennale tra Amato e Rizzoli. E varrà la Palma d’oro a Cannes, un trionfo al botteghino, una delle polemiche più controverse mai registrate sui giornali italiani e internazionali. La gloria eterna al film.
La verità su La dolce vita racconta per la prima volta, grazie a documenti originali e inediti, tra cui soprattutto la corrispondenza tra Fellini, Giuseppe Amato e Angelo Rizzoli, la nascita e le irripetibili vicissitudini di uno dei più celebrati capolavori della storia del cinema. Narrate attraverso una felice ricostruzione scenica, sequenze originali del film e testimonianze dei protagonisti della vicenda. E racconta uno dei più straordinari casi in cui il cinema ha creato, per merito di un regista fuori dal comune, un mondo che prima non c’era. Soprattutto, racconta una vera storia di passione per il cinema: quella di un produttore per un film, innamorato di un sogno fin quasi al costo della vita. Un film in cui nessuno voleva credere, e che oggi è un emblema del nostro amore per quest’arte.
Ingresso libero. Per accedere è necessario possedere il green pass rafforzato (DL n. 172 del 26 novembre 2021).