CESENA – Nella Stagione che celebra i 50 anni dell’Orchestra, la sempre attesissima Filarmonica Arturo Toscanini presenta sabato 16 novembre (ore 20.30) al Teatro Bonci di Cesena il Concerto per violoncello n. 2 in si minore, op. 104 di Antonin Dvořák con la solista Miriam Prandi (che sostituisce il violoncellista lettone Mischa Maisky precedentemente annunciato) e la Suite 1945 da L’uccello di fuoco di Stravinskij. Sul podio della serata, dal titolo Visioni incandescenti, il Maestro russo Andrey Boreyko, Direttore Musicale e Artistico dell’Orchestra Filarmonica di Varsavia e Direttore Residente dell’Orchestra Sinfonica di Milano, che dopo diversi anni torna a dirigere la Filarmonica.
Il Concerto per violoncello è una delle due opere composte nel 1895 da Antonin Dvořák, che trascorre il suo ultimo anno a New York ispirato dal talento del violoncellista e compositore Victor Herbert.
L’Allegro inizia con un tema che ricorda una marcia funebre. Note oscure e cupe poi riprese dall’intera orchestra e un crescendo che procede fino a un punto culminante seguito dal secondo tema: una tenera melodia suonata dal primo corno, quindi l’ingresso del violoncello, quasi improvvisando, si sviluppa su un tremolio di violini e viole. Il successivo Adagio ma non troppo presenta un esplosivo accordo. Il finale è un movimento vivace a tempo di danza, collegato ai pressanti pensieri di Dvořák sul suo imminente ritorno a casa; la malinconia e il desiderio dei primi due movimenti lasciano il passo a un’esuberante speranza. Qui il solista si unisce al primo violino in un duetto di assoluto calore e brillantezza, con sottili echi del tema del primo movimento cui fa seguito un crescendo brillante che porta ai fragorosi accordi finali.
La prima di numerose collaborazioni “rivoluzionarie” tra Igor Stravinskij e Sergej Diaghilev, creatore dei Balletti Russi, ma anche il primo biglietto da visita di un giovane e allora sconosciuto compositore, è proprio L’uccello di fuoco. Prima di contattare Stravinskij, Diaghilev interpella altri cinque compositori per scrivere la musica per questo balletto, tra cui Anatoly Liadov, che non riesce a finire la musica in tempo per permettere a Diaghilev di provare con i ballerini. Disperato, si rivolge poi a Stravinskij, il quale coglie al volo l’opportunità di lavorare con il rinomato impresario russo e la sua altrettanto famosa compagnia di balletto. Stravinskij completa la musica relativamente in fretta, durante l’inverno e la primavera del 1909 – 1910 ed è un successo immediato dal momento della sua prima rappresentazione il 25 giugno 1910 a Parigi.
Le suites, create in seguito, riscuotono altrettanto successo. L’ultima versione, in programma nella serata, è la più ampia, con dieci brani, ed è stata realizzata nel 1945 a Los Angeles.
Andrey Boreyko è Direttore musicale e artistico dell’Orchestra Filarmonica di Varsavia e Direttore Residente dell’Orchestra Sinfonica di Milano. Nel corso del suo mandato, l’orchestra polacca si esibita in numerose tournée in Europa, Asia e Stati Uniti, Giappone e Corea. Come Direttore Residente a Milano, ha diretto il concerto di apertura della stagione 2023/24 al Teatro alla Scala, abbinando il Lied von der Erde di Mahler con la Sinfonia 5 di Beethoven; ha aperto inoltre il Festival Mahler con Mahler 2. La sua interpretazione di Shostakovich 5 ha ricevuto recensioni entusiastiche.
Regolarmente ospite dell’ORF di Vienna, ha diretto il suo programma wagneriano al Festival di Ravello del 2023 e nel 2024 Shostakovich 8. Ha diretto tra le altre la Royal Scottish National Orchestra, l’Orchestra Sinfonica della Radio Nazionale Polacca, la Sinfonica di Praga, la Sinfonica di Aarhus, l’Orchestra Filarmonica di Strasburgo, l’Orchestra Sinfonica RTVE di Madrid, la Rundfunk-Sinfonieorchester di Berlino, la Montreal Symphony, l’Orquesta Sinfónica de Galicia, l’Orchestra di Valencia, la Sinfonica Nazionale RAI, la Philharmonisches Staastorchester di Amburgo, la Cleveland Orchestra, la Seoul Philharmonic, la Salzburg Mozarteum Orchester, l’Orchestra Sinfonica Accademica di Stato della Russia, le orchestre sinfoniche di Sydney, Seattle, San Francisco, Dallas e Houston.
Attento alle opere moderne e meno conosciute, Boreyko ha sostenuto le composizioni di Victoria Borisova-Ollas in un ampio progetto concertistico e discografico con la Royal Stockholm Philharmonic Orchestra nel 2017.
Con la Filarmonica di Varsavia, ha registrato diversi album tra cui il Concerto per violino di André Tchaikowsky, Libera me di Giya Kancheli, il Concerto per pianoforte e la Sinfonia 2 di Penderecki. Come Direttore Principale Ospite dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Stoccarda, ha registrato il Lamentate di Arvo Pärt e la Sinfonia n. 6 di Valentin Silvestrov (entrambi per ECM records), la Suite da Lady Macbeth di Mtsensk e le sinfonie n. 1, 4, 5, 6, 8, 9 e 15 di Shostakovich, tutti e cinque gli album su Hänssler Classics. Ha inoltre registrato la Sinfonia Manfred di Tchaikovsky con i Düsseldorfer Symphoniker e la Catena 2 di Lutosławski con la Los Angeles Philharmonic per Yarling Records. La Nonesuch ha pubblicato la Sinfonia n. 4 di Górecki con la London Philharmonic Orchestra, eseguita poco dopo aver diretto la prima mondiale in concerto.
Nel 2022 ha concluso la sua ottava e ultima stagione come direttore musicale dell’Artis-Naples. La sua guida ha innalzato il livello artistico della Filarmonica di Napoli e, nel corso del suo mandato, ha esplorato le connessioni tra le forme d’arte attraverso una programmazione tematica interdisciplinare. Tra i progetti più significativi da lui guidati, ricordiamo l’intreccio di opere d’arte contemporanea ispirate ai Balletti Russi dell’artista belga Isabelle de Borchgrave con le esecuzioni di Pulcinella e L’uccello di fuoco di Stravinskij, e la commissione di una serie di brani compatti di compositori tra cui Giya Kancheli affiancate a una mostra d’arte con opere piccole e personali di artisti come Picasso e Calder, create come doni speciali per la famosa collezionista Olga Hirshhorn.
Da giovane musicista, ha esplorato la musica del Medioevo e del Rinascimento ed è stato un membro attivo dei due ensemble di musica antica dell’Unione Sovietica, Res Facta e Baroque Consort. Come studente del Conservatorio di San Pietroburgo, ha fondato uno dei primi gruppi rock dell’URSS.
Miriam Prandi, musicista dal talento comunicativo e versatile, affronta il repertorio solistico e cameristico non solo come violoncellista ma anche come pianista. Nel gennaio 2014 è stata premiata da una giuria presieduta dalla violoncellista Sol Gabetta con il Primo Premio assoluto al Rahn Musikpreis di Zurigo, debuttando alla Tonhalle di Zurigo con il Concerto di Dvorak. Come solista si è esibita al Teatro alla Scala di Milano sotto la direzione di Vladimir Fedoseyev, con l’Orchestra Nazionale della Radio polacca NOSPR diretta da Michele Spotti a Katowice nel 2023, con MusicAeterna nel 2024 (direzione di Teodor Currentzis). Ha suonato con la Gstaad Festival Orchestra diretta da Neeme Järvi, l’Orchestra Haydn diretta da Michele Mariotti, il Maggio Musicale Fiorentino, la Berner Symphonieorchester, l’Orchestra dell’Arena di Verona.
L’interesse per la musica moderna e contemporanea l’ha spinta a interpretare opere come la Sonata per cello solo di Sândor Veress, le Variazioni Sacher di Dutilleux, le composizioni di Giovanni Sollima, Rodion Konstantinovič e la Sonata di Fazil Say, quest’ultima presentata in prima esecuzione italiana agli Amici della musica di Lucca. Su invito di Stefano Bollani è stata ospite nella trasmissione televisiva Via dei Matti in prima serata su Rai 1.
Ha eseguito un repertorio cameristico nelle più prestigiose sale italiane e europee, dalla Glaserner Saal del Musikverein di Vienna, alla Chamber Music Connects the World della Kronberg Academy, dal Teatro della Pergola di Firenze, al Festival Internazionale “Oleg Kagan Musikfest” di Kreuth, collaborando con artisti come Pietro De Maria, Andrea lucchesini, Pavel Vernikov, Natalia Gutmann e Salvatore Accardo.
Violoncellista del Delian Quartett dal 2016 al 2018, è stata regolarmente ospite di importanti centri musicali, come la Berliner Philharmonie, la Konzerthaus di Berlino e la Konzerthaus di Vienna, il Rheingau Musik Festival.
Del 2018 è il CD Oehms Classics con l’incisione completa dell’Arte della Fuga di Bach registrato alla Deutschlandfunk di Colonia. Nel 2020 esce per Suonare News la registrazione live del concerto alla Sala del Conservatorio Verdi di Torino. Recentemente, per la rivista Amadeus, è stato pubblicato il concerto di Dvorak trasmesso in diretta radiofonica con l’Orchestra Nazionale della Radio polacca e diretto da Michele Spotti.
Miriam Prandi ha studiato con Antonio Meneses, Marianne Chen e Natalia Gutman, fondamentale per lei è stato l’approfondimento tecnico-interpretativo maturato alla scuola di Ivan Monighetti, ha frequentato le Masterclasses con Martin Löhr, David Geringas, Frans Helmerson.
Suona un violoncello Giovanni Grancino (Milano 1712 ca.) della Fondazione Pro Canale di Milano.
Visioni incandescenti
direttore Andrey Boreyko
violoncello Miriam Prandi
Filarmonica Arturo Toscanini
PROGRAMMA
Antonin Dvořák (1841- 1904) Concerto per violoncello n. 2 in si minore, op. 104
Igor Stravinskij (1882 – 1971) L’uccello di fuoco Suite 1945
Informazioni:
Teatro Bonci, Piazza Guidazzi – Cesena
tel. 0547 355959 | info@teatrobonci.it
Orari biglietteria (solo giorni feriali): dal martedì al sabato ore 11.00 – 14.00 e 16.00 – 19.00; nei giorni di rappresentazione serale fino a inizio spettacolo; le domeniche di rappresentazione pomeridiana, dalle 15.00 fino a inizio spettacolo.
Online: cesena.emiliaromagnateatro.com | vivaticket.com
Ingresso: 8 / 28 €.
Visioni incandescenti
Filarmonica Arturo Toscanini
direttore Andrey Boreyko
violoncello Miriam Prandi
Teatro Bonci
Piazza Guidazzi – Cesena
16 novembre 2024
sabato ore 20.30
durata: 1 ora e 30’