“La strada maestra” per l’educazione dell’infanzia

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Lunedì 4 marzo la presentazione del volume che raccoglie le esperienze condotte nelle scuole d’infanzia dei comuni capoluogo della regione, tra cui Modena

MODENA – L’impegno verso l’educazione dell’infanzia e la qualificazione dei servizi educativi è “la strada maestra” indicata dalla Commissione europea per creare comunità più solidali, giuste ed eque; per prevenire abbandoni scolastici futuri e collaborare ad abbattere la povertà. Molto prima, questa è stata la strada imboccata da numerose amministrazioni comunali emiliano-romagnole, che hanno intercettato i bisogni, la sete di diritti di cittadinanza e hanno creato un sistema di scuole dell’infanzia e di servizi educativi per i bambini in età prescolare.

“La strada maestra. Tracce di storia delle scuole comunali dell’infanzia nei Comuni capoluogo dell’Emilia-Romagna” è anche il titolo del volume che, a 50 anni dall’istituzione delle scuole materne statali, ricorda il contributo dato alle istituzioni dalle scuole dell’infanzia comunali per traghettare dalla sponda assistenziale a quella educativa.

Il libro sarà presentato lunedì 4 marzo alle 16.30 presso la Palazzina Pucci di Modena, in largo Pucci 40. Dopo i saluti del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, Benedetta Pantoli, dirigente del settore Istruzione introdurrà la conversazione tra Lorenzo Campioni pedagogista e curatore del volume e Mauro Francia, per diversi anni dirigente del settore Istruzione del Comune di Modena. Concluderà l’incontro l’assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza.

Il volume, curato anche da Franca Marchesi, si avvale di numerosi contributi; Mauro Francia e Lucia Selmi, insegnante di scuola d’infanzia comunale e coordinatrice pedagogica, poi dirigente del Servizio, raccontano l’esperienza modenese: dalla battaglia portata avanti negli anni dell’immediato dopoguerra dall’allora amministrazione per affermare il diritto all’assistenza educativa con la nascita delle prime scuole d’infanzia, alla grande espansione avvenuta dalla seconda metà degli anni ‘60 con il tempo pieno, le mense, le colonie e i centri estivi, lo sviluppo dei nidi d’infanzia, la formazione per le insegnanti. Già dagli anni ’90 inizia ad affermarsi il concetto di “governare di più e gestire di meno” con gli appalti ai privati e la messa a punto di strategie per mantenere alta la qualità, indistintamente dal tipo di gestione, dei servizi fino alla costituzione, nel 2012, della Fondazione Cresci@mo che da subito ottiene un’ottima valutazione nel sistema utilizzato dal Comune già dai primi anni del 2000 per rilevare la qualità percepita dagli utenti.

Nella presentazione in programma lunedì 4 verranno ripercorsi dagli autori gli aspetti ritenuti significativi per la vita delle scuole dell’infanzia di Modena, facendo riferimento a valori condivisi da amministratori, tecnici, insegnanti e genitori perché “oggi – dicono i curatori – questa tipologia di scuole è chiamata a innovarsi e qualificarsi ulteriormente per rispondere appieno ai nuovi bisogni educativi di bambini e famiglie”.