La storia del Bologna calcio alla rassegna “Senza fine” con Eraldo Pecci, Alberto Bortolotti e Gianni Marchesini

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Venerdì 16 agosto in piazzale Ceccarini il libro che celebra i sessant’anni dal settimo e ultimo scudetto della squadra rossoblù fino alla Champions

Eraldo Pecci

RICCIONE (RN) – Le vicende di una delle squadre più storiche in Italia e i suoi protagonisti sono al centro del settimo appuntamento della rassegna culturale “Senza fine. Parole e libri sotto luna e stelle di Riccione”, promosso dal Comune di Riccione in collaborazione con Block 60 e Mondadori Bookstore.

Venerdì 16 agosto alle 21.15 in piazzale Ceccarini i giornalisti Alberto Bortolotti e Gianni Marchesini dialogano con Eraldo Pecci sul libro “Bologna 1964 in Paradiso. Bologna 2024 in Champions” (Gianni Marchesini Edizioni – Geo Edizioni, 2024). Il libro è stato scritto a quattro mani da Italo Cucci, Adalberto e Alberto Bortolotti e Gianni Marchesini.

Quattro firme per un volume che celebra i sessant’anni dal settimo e ultimo scudetto del Bologna. Quattro giornalisti che hanno raccontato questa storia per oltre 200 anni, sommate le rispettive carriere, e che sono in grado di mettere a confronto l’impresa portata a termine sessant’anni fa con il raggiungimento della Champions nel maggio 2024. I quattro autori hanno visto la città esultare e l’hanno rivista esplodere di gioia. È impossibile confrontare il calcio del 1964 con quello di sessant’anni dopo, eppure gli eroi sportivi dell’epoca e quelli di oggi hanno un punto in comune: il bel calcio e due allenatori originali, autonomi e molto bravi.

Il libro ripercorre la storia del settimo e ultimo campionato vinto dal Bologna, quando Fulvio Bernardini e i suoi uomini trionfarono nonostante lo scandalo doping, contro l’Inter prima in Europa e nell’unico spareggio del dopoguerra.  Il libro racconta anche la morte di Dall’Ara, il presidente stroncato da un infarto in Lega il 3 giugno 1964, quattro giorni prima della vittoria sui nerazzurri, i protagonisti della squadra, le altre vittorie del Bologna, e poi il titolo 1926-27, revocato al Torino, e infine una carrellata sugli anni successivi: l’ultima Coppa Italia (1974), le retrocessioni in B, poi finalmente la risalita e la soddisfazione per tutti i tifosi di rivedere il Bologna fra le grandi in Italia e in Europa.

La rassegna “Senza fine. Parole e liberi sotto luna e stelle di Riccione” prosegue fino al 3 settembre. Il prossimo appuntamento è con Anna Cherubini che, venerdì 23 agosto, presenta il libro “Diventeremo amiche. Emanuela Orlandi è scomparsa. Le nostre vite si somigliavano” (Solferino, 2024).

Eraldo Pecci iniziò a giocare a calcio nel Superga 63 di Cattolica prima di passare nelle giovanili del Bologna, squadra con cui debuttò in Serie A nel 1972. Con i rossoblù vinse la Coppa Italia nel 1974. Nel 1975 fu acquistato dal Torino con cui vinse lo scudetto nel 1975-1976. Nel 1981 lasciò Torino e passò alla Fiorentina insieme al bomber Graziani. Nel 1985 venne ceduto al Napoli ma tornò presto al Bologna. Con la maglia della nazionale ha disputato 6 partite. Una volta terminata la carriera agonistica, Eraldo Pecci intraprese l’attività di commentatore tv, facendo spesso coppia con Bruno Pizzul nelle telecronache delle gare della nazionale maggiore. In seguito è stato editorialista per il quotidiano Il Giorno. Nel 2018 ha pubblicato “Ci piaceva giocare a pallone. Racconti di un calcio che non c’è più” (Rizzoli Edizioni).

Alberto Bortolotti, bolognese, figlio di Rino, fondatore di “Stadio” e nipote di Adalberto che lo ha diretto. Giornalista professionista dal 1988, già capo ufficio stampa della Lega Basket di Serie A, corrispondente per lo sport de “Il Giornale” diretto da Indro Montanelli quando esisteva la redazione bolognese, da marzo 2003 a maggio 2007 è stato presidente del Gruppo emiliano romagnolo giornalisti sportivi, nell’aprile 2007 è stato nominato vice presidente dell’Unione stampa sportiva italiana. Sul piano professionale ha lavorato per Sky, occupandosi di motori, ha condotto per 15 edizioni, prima su Odeon Tv e poi su È Tv, talk show in diretta dedicati a F1 e Motogp, ha curato e condotto “Buca 9”, dedicata al golf, è stato corrispondente di Mediaset per il Bologna calcio, collaboratore di diverse emittenti radio tv per le quali conduce la più vecchia trasmissione di calcio in Italia sulle reti private, “Il pallone gonfiato”. Ha collaborato con Tmc e ha collaborato con il free press “Epolis“ per calcio e motori.

Parallelamente all’attività di giornalista (1968-1975 Stadio, 1975-1989 Il Resto del Carlino, 1989-1999 Il Messaggero) Gianni Marchesini ha sviluppato un’attività editoriale con la sua casa editrice. Nata nel 1982 come Edimedia, la Gianni Marchesini Edizioni in 40 anni ha pubblicato l’Almanacco del ciclismo (dal 1996, giunto alla 32a edizione), Io, Beppe Saronni (1982), Uncini Story (1982), Guida ai Mondiali di calcio (1982, 1986), Bologna 1963-64/1983-84 (1984), tre volte la Storia del Bologna (1989, 1999, 2009), 70 anni dello Stadio di Bologna (1997), tre volte la Storia del Modena (2002, 2012, 2022), Civ, il Mio Bologna (2002), Pagliuca, una vita da numero 1 (2003), Civ racconta (2004), I fenomeni del gol (2004), Fiorentina 80 anni di storia (2007), La Grande Storia del Napoli (2008), Spal 110 (2017), Almanacco del Festival di Sanremo (2019), Caro Saputo, il Bologna merita molto di più (2022).