Il presidente della Regione: “Un grande innovatore, che ha sempre lavorato nell’istituzione di cui è stato amministratore con competenza e lungimiranza”. Giuslavorista e docente universitario, da assessore – dal 1993 al 2000 – è stato promotore di leggi e provvedimenti che hanno posto le basi per una Regione moderna
BOLOGNA – “Ci lascia un padre della Regione, un grande innovatore”. Parole di cordoglio, quelle espresse dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, alla notizia della scomparsa di Luigi Mariucci, giuslavorista ed ex assessore regionale.
E proprio da assessore, da luglio del 1993 a maggio del 2000, agli Affari istituzionali, Autonomie locali e Organizzazione, “Mariucci ha ridisegnato– ricorda Bonaccini-, attraverso una serie di leggi e provvedimenti, la Regione moderna, adeguando l’ordinamento del sistema amministrativo dell’Emilia-Romagna, la sua organizzazione e creando gli strumenti innovativi per realizzare l’integrazione tra tutti i livelli istituzionali del governo locale. E l’ha fatto- sottolinea il presidente– con estrema competenza, passione e grande lungimiranza”.
Eletto nel 1990 consigliere regionale, poi rieletto nella stessa carica nel 1995, Mariucci è stato professore ordinario di Diritto del lavoro all’Università di Ca’ Foscari (Venezia); ha insegnato nelle Università di Bologna e Ancona e, all’estero, negli Atenei di Nantes e di Paris-Nanterre. Condirettore della rivista “Lavoro e Diritto” edita da Il Mulino, ha pubblicato numerosi saggi e monografie di diritto del lavoro, diritto sindacale e relazioni industriali. A lungo è stato coordinatore degli affari istituzionali in Conferenza delle Regioni.
“Alla sua famiglia- conclude Bonaccini- esprimo grande vicinanza e le più sentite condoglianze, a nome mio, di tutta la Giunta e dell’intera Regione.”