La scomparsa di Citati e il dattiloscritto su “Kafka” regalato a Fellini e conservato nell’archivio Fellini

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RIMINI – Il 28 luglio è morto all’età di 92 anni lo scrittore Pietro Citati, con cui Fellini condivideva l’amore per i romanzi di Franz Kafka. Durante i mesi di lavorazione del film “Intervista”, dove Fellini rende più esplicito il riferimento allo scrittore boemo e in particolare al progetto incompiuto di “America”, Citati stava terminando il suo libro sull’autore de “La Metamorfosi”, che sarebbe uscito nel 1987. In quel periodo, sul set e fuori dal set, i due si incontrarono spesso e nel dicembre del 1986 Citati regalò a Fellini il dattiloscritto originale con annotazione manoscritte del suo saggio, ora conservato presso l’archivio Fellini della Cineteca del Comune di Rimini, con la dedica “A Federico Fellini, con il grande affetto e la gratitudine del suo amico Pietro Citati”. Il rapporto tra i due non si interruppe mai, consolidato dall’amore condiviso per la letteratura.

In un’intervista del 2003 Citati ricordava così l’amico regista: “Parlavamo di ogni cosa: letteratura, raramente cinema, aneddoti, ricordi, persone, misteri, dèmoni, religioni, vita, morte, persino gli dèi o Dio. Se parlava di libri, sembrava che nessuno vivesse, come lui, dentro un libro: se parlava di persone, le auscultava, le decomponeva, conosceva tutte le molle che le facevano agire; e su qualsiasi cosa lasciava cadere la sua luce mite, pigra ed estrosa. Aveva un’intelligenza morbida, rapida, colorata, senza schemi né presupposti, pronta a trasformarsi nello scintillio di un’onda o nell’ombra di una nuvola rosa. Capiva tutto al volo: anche quello che non avevo ancora pensato.“