L’assessore Caselli: “l’agricoltura emiliano-romagnola gli deve molto, fu precursore dell’impegno per la produzione integrata e per il biologico”. Eletto nel primo Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, fu assessore regionale all’agricoltura dal 1977 al 1990
BOLOGNA – “Ci ha lasciato un amministratore capace, rigoroso, dotato di grande capacità di ascolto, protagonista di quella stagione che ha visto la nascita delle Regioni. Di lui ricorderemo lo spirito innovatore, le doti organizzative, le intuizioni che seppe tradurre in iniziative concrete” . Così il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ricorda Giorgio Ceredi, assessore regionale all’agricoltura dal 1977 al 1990, scomparso ieri a Cesena, la sua città.
Nato nel 1925, Ceredi, dopo essersi impegnato giovanissimo nella lotta contro il Fascismo, fu dirigente del Pci e amministratore locale per poi essere eletto nel primo Consiglio regionale nel 1970.
“L’agricoltura emiliano-romagnola deve molto a Ceredi – sottolinea l’assessore all’Agricoltura regionale Simona Caselli – quello che siamo oggi è in buona misura anche il frutto del suo impegno.” Caselli ha in particolare ricordato “il sostegno che Ceredi, precorrendo i tempi e favorendo un cambiamento anche culturale, seppe dare all’attività di ricerca e sperimentazione, in particolare per lo sviluppo della produzione integrata e biologica, oltre all’impegno per rafforzare la competitività delle imprese agricole ed agroindustriali”.