FERRARA – E’ ricca di riferimenti e omaggi a Ferrara, e soprattutto al suo dialetto, la raccolta di poesie di Edoardo Penoncini, dal titolo ‘Al fil zrudlà (il filo srotolato)’, che venerdì 22 gennaio alle 17 sarà presentata nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. All”Incontro con l’autore’ interverranno Matteo Bianchi, Marco Chiarini, Gian Paolo Borghi, Floriana Guidetti e Zena Roncada.
LA SCHEDA
Il dialetto è anche uno strumento efficace di trasmissione di contenuti profondi quando si trova nelle mani di chi sa dominarlo fino a renderlo poesia pura. Sono felice di averlo compreso grazie alla lettura dei versi bellissimi di questa raccolta che Penoncini ha dedicato proprio al dialetto: ‘Al dialèt’ o ‘Agh manca al bèl quand a sa zcór’, primo e ultimo testo della raccolta. L’autore annota e analizza con levità e ironia tutti i problemi connessi con l’uso (e il disuso, purtroppo) del dialetto, ma evidenzia anche tutte le suggestioni che esso evoca, “cóm s’at sintési la légna ch’la sćiòpa int al camìŋ”. E che dire della tenerezza con cui canta ‘L’archiŋziél’, della dolce ironia soffusa di un salace doppio senso ne ‘La patàta’ e perfino in ‘Al mèral da fnìl’! L’ultima sezione Penoncini la dedica a Ferrara, tra echi e riferimenti letterari da Ludovico Ariosto a Giorgio Bassani, ad Antonio Delfini, a Roberto Pazzi (‘S’a gh’è quèl ad nóv ciàpal’) e una arresa denuncia degli scempi urbanistici che hanno stravolto gli spazi dell’attuale Viale Cavour e come rubato il volo alla città con la costruzione dei due grattacieli (‘Via di Źardìŋ’ e ‘Fràra nóa’) che “j’à farmà j’òć dal Castèl / e ad san Banadét prima dal ziél”, dove quel plausibilissimo francesismo (… j’à farmà j’òċ…), va a smentire l’affermazione che “a Frara agh manca uŋ vàte” e questa volta, senza “fraintendimenti”! (Daniele Rossi)
Iniziativa con il patrocinio di Comune di Ferrara, Comune di Copparo, Gruppo Scrittori Ferraresi, Cenacolo Dialettale ferrarese ‘Al tréb dal tridèl’ e Associazione culturale Gruppo del Tasso.