“La piccinina” di Silvia Montemurro il 12 ottobre la presentazione alla Passerini Landi

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Silvia Montemurro

PIACENZA – Giovedì 12 ottobre alle 17, il Salone Monumentale della Biblioteca Passerini Landi ospiterà la presentazione del romanzo di Silvia Montemurro “La piccinina”, pubblicato da E/O nella collana “Dal mondo”. L’evento, organizzato in collaborazione con Librerie Coop Piacenza, vedrà la giornalista Tiziana Carabia in dialogo con l’autrice, che ha all’attivo la pubblicazione di nove libri per diverse case editrici, alcuni tradotti anche all’estero, tra cui “Cercami nel vento”, “La casa delle farfalle” e “L’orchestra rubata di Hitler”.

Filo conduttore delle sue opere, la storia delle donne, che nel volume al centro dell’incontro di giovedì prossimo hanno il volto delle “piccinine”, le sarte bambine di Milano che nel 1902 si allearono per scioperare e far valere i propri diritti contro un mondo di adulti che le voleva sfruttate e sottopagate. Tra loro Nora, cresciuta senza amore, con la “colpa” di essere nata femmina in una famiglia che avrebbe desiderato un altro maschio per poter vivere meglio; per questo i fratelli la ignorano e la madre non le ha mai dato una carezza, ma anche le uniche attenzioni ricevute, quelle del padre, svaniscono quando diventa evidente che la sua balbuzie rimarrà un difetto permanente.

Questi pesi gravano su di lei quanto e più del “telegramma”, il cestino che le piccinine si caricavano sulla schiena per le consegne degli opifici tessili. Così si rende invisibile, si nasconde tra la folla di quel corteo di bambine che lei stessa ha organizzato ma che non può guidare perché una vera leader deve saper parlare… e a lei le parole sono sempre state nemiche. È un periodo di rivolte e scioperi, quello a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento, di scontri che sfociano nei moti di Milano, a cui partecipa il padre di Nora, convinto liberale, che poi muore durante la protesta del pane, davanti ai cannoni di Bava Beccaris. Il romanzo si muove tra i ricordi d’infanzia e il presente di Nora ormai quindicenne, scandito nelle dieci giornate di sciopero, nel quale s’intrecciano sapientemente racconto intimo e collettivo, i rancori personali e sociali.