Tribunale di Ancona dà ragione al Consorzio contro società marchigiana che aveva registrato un marchio ingannevole
RIMINI – La certificazione IGP della Piadina Romagnola a tutela del prodotto e della Romagna. È di questi giorni la prima pronuncia giurisprudenziale favorevole al Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola ottenuta dalle Sezioni Specializzate in materia di Impresa grazie all’intervento di un proprio consorziato Riccione Srl, assistito dall’avvocato Filippo Casanti.
Come è noto, la denominazione Piadina Romagnola è tutelata come IGP (Indicazione Geografica Protetta) il cui utilizzo è riservato esclusivamente agli operatori romagnoli, purché seguano attentamente il disciplinare di produzione e si sottopongano ai controlli dell’Ente di Controllo nominato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Il fatto.
Nell’ottobre del 2012 una società marchigiana aveva richiesto la registrazione del marchio “Riccione Passione Piada” per piadine prodotte nelle Marche.
A luglio 2013 Riccione Srl (produttore di Piadina Romagnola IGP aderente al Consorzio) aveva impugnato la registrazione, in quanto ingannevole per il pubblico, posto che l’acquirente del prodotto avrebbe creduto erroneamente di acquistare una tipica piadina romagnola, mentre così non sarebbe stato.
La sentenza.
Il Tribunale di Ancona, Sezione Impresa, ha riconosciuto la fondatezza delle contestazioni ed ha dichiarato la nullità del marchio “Riccione Passione Piada” dell’impresa marchigiana, disponendone la cancellazione dal registro dei marchi, con motivazioni degne di menzione: “evidentemente, la società convenuta, approfittando dell’affinità e della obbiettiva confondibilità dei due prodotti ed essendo ben consapevole che la provenienza geografica di un manufatto ‘tipico’ ha rilievo decisivo nelle scelte del consumatore, ha preteso – impropriamente – di agganciarsi ad una delle città simbolo (Riccione) della ‘patria’ per eccellenza della piadina (la Romagna), al livello qualitativo, alla reputazione acquisita nel tempo e all’attrattività commerciale della piadina (romagnola)…”, così il testo della sentenza.
Soddisfazione del Consorzio.
Questa sentenza è molto importante, commenta Elio Simoni Presidente del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola, poiché “stabilisce che l’uso e la registrazione di marchi che evochino o si ispirano ad una denominazione protetta, agganciandosi impropriamente al prestigio ed alla reputazione, non è consentito e deve essere sanzionato. La Piadina Romagnola è il prodotto simbolo del nostro territorio e va tutelata in tutte le sedi a beneficio dell’intera terra di Romagna”.