“Se vogliamo rimettere l’individuo al centro – dichiara Maurizio Vanni, storico dell’arte e museologo, curatore di oltre 600 mostre in 30 paesi del mondo – la scelta consapevole di una progettualità etica e responsabile finalizzata al bene comune sarà una tappa obbligata. I musei diventano, perciò, luoghi di interesse pubblico che si rivolgono a tutta società, ovvero al pubblico generico, ma anche al contesto sociale (associazioni di volontariato, imprese sociali e del terzo settore) e ambientale, allo scenario formativo, agli stakeholder e alle associazioni di categoria, ricoprendo un ruolo determinante nello sviluppo dei legami, nella coesione sociale e nella riflessione sulle identità collettive proprio all’indomani della pandemia”.
La Convenzione di Faro afferma il diritto all’Eredità culturale da parte di tutti i cittadini e invita i paesi sottoscrittori a promuovere azioni per migliorare l’accesso al patrimonio culturale. “Azioni – sottolinea l’autore – che possiamo tradurre con offerte culturali tailor made in grado di coinvolgere anche chi è più lontano dalle istituzioni culturali”.
Tenendo in mente l’obiettivo della sostenibilità. “Per un museo – prosegue Vanni – è il fine a cui tendere per raggiungere l’equilibrio tra le quattro dimensioni che ne fanno parte: economica, sociale, ambientale e del benessere. Il museo che desidera percorrere la strada della MSR deve consolidare le relazioni con il territorio e in particolar modo rafforzare il network con il contesto sociale in cui opera”.
“La vera ricchezza del Museo – sottolinea Domenico Piraina, direttore del Polo Mostre e Musei Scientifici del Comune di Milano e, sempre a Milano, direttore di Palazzo Reale – non risiede soltanto nelle proprie collezioni, ma soprattutto nei visitatori che, portatori di un proprio vissuto personale e culturale, arricchiscono di significato e di senso il patrimonio culturale. Mai i visitatori devono essere visti come consumatori ma sempre come produttori di senso e, questo, contribuisce ad arricchire la visione pluralistica del patrimonio che è la realizzazione di una effettiva democrazia culturale”.
“Sono quattro i segmenti di pubblico prioritari, da attrarre e fidelizzare attraverso proposte originali e differenziate: diversamente abili (persone con disagi o patologie fisiche o mentali), terza età, famiglie con bambini e adolescenti”, aggiunge Vanni.
La chiave è “far entrare l’esperienza museo nella loro quotidianità. A prescindere dai servizi (ristorante, caffetteria, bookshop, giftshop, sale laboratoriali permanenti e zone lounge) utilissimi per stimolare una frequentazione regolare, funzionano le proposte culturali supportate da performance teatrali e musicali. Ogni visita guidata diventa un piccolo spettacolo a tema, facilmente comprensibile e divulgativo, in grado di meravigliare, stupire ed emozionare generazioni diverse di pubblico, sollecitando benessere interiore, energia positiva e buonumore nei presenti. La condivisione delle emozioni, del bene comune e del bene relazionale permette di connettere persone dallo stesso stile di vita. Adesso il museo è veramente di tutti”, conclude Vanni.
Le tappe successive del road show toccheranno Torino (Salone Internazionale del Libro, 15 ottobre), Firenze (Museo Novecento, 21 ottobre), Milano (Fondazione Maimeri c/o Milano Painting Academy, 26 ottobre), Padova (Spazio Eventi MAG, 28 ottobre), Palermo (Museo Archeologico Antonio Salinas, 29 ottobre), Bari (Circolo della Vela, 30 novembre), Trieste (Antico Caffè S. Marco, novembre), Milano (Bookcity, novembre), Gallarate (Museo MA*GA, dicembre).
Domenico Piraina, laureato in Materie letterarie e in Scienze dell’amministrazione, master in Management pubblico, è direttore del Polo Mostre e Musei Scientifici del Comune di Milano e direttore di Palazzo Reale a Milano. Direttore di museo, curatore, progettista culturale, ha realizzato più di 1500 mostre in Italia e all’estero.
Maurizio Vanni, storico dell’arte, museologo, specialista in governance e gestione museale. Collabora con la Soprintendenza Archeologia, Bene Culturali, Paesaggio delle province di Lucca e Massa Carrara, è docente di Museologia per il turismo (UNIPI) e Marketing non convenzionale (Università Tor Vergata). Ha curato 600 mostre in oltre 60 musei di 27 paesi del mondo e ha collaborato in più di 40 università in città come Seoul, Shanghai, Pechino, Tokyo, New Delhi, San Paolo, Mosca, Buenos Aires, Parigi, Chicago, Toronto, Citta del Messico. Già autore de Il Museo diventa impresa. Il marketing museale per il break even di un luogo da vivere quotidianamente (Celid, 2018).
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