RICCIONE (RN) – “Una nave, benché possa attraversare una tempesta, ne uscirà sempre. La città di Riccione, che siamo qui ad abbracciare in questo momento di dolore, ne saprà uscire più forte, con un ancora più profondo e rinnovato senso di comunità”. Il Capitano di vascello, Luigi Romagnoli, Comandante della Nave Scuola Amerigo Vespucci, ha portato nel Consiglio comunale di Riccione le condoglianze ai familiari delle sette vittime dell’incidente dell’A4 e alla cittadinanza a nome della Marina Militare.
L’arrivo del veliero
Lo storico veliero Amerigo Vespucci è arrivato di fronte al porto di Riccione nel pomeriggio di ieri, raccogliendo “il grande e sorprendente entusiasmo” della città e dell’intera Riviera. “Siamo stati addirittura limitati negli spazi di manovra – ha riferito il comandante Romagnoli – ma è stato piacevole sentire il calore dei tantissimi che con le loro imbarcazioni volevano vederci da vicino, fare foto alla nave, renderci orgogliosi di ciò che rappresenta”. Sin dall’arrivo della nave scuola, infatti, tantissime barche a vela e numerose barche a motore hanno circondato l’Amerigo Vespucci che è stata nominata dalla sindaca Daniela Angelini “ambasciatrice della città di Riccione”. Il comandante Romagnoli, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha fatto sapere che l’Amerigo Vespucci potrebbe non tardare altri trent’anni prima di tornare a Riccione. “Ma è una sorpresa, non posso dire altro”.
L’incontro in consiglio comunale
Alle 17 una delegazione composta dal comandante Luigi Romagnoli e alcuni membri dell’equipaggio ha raggiunto il porto di Riccione e poi la sala del Consiglio comunale dove dalle 18 si è tenuto l’incontro solenne con l’amministrazione della città. La sindaca di Riccione Daniela Angelini, commemorando le vittime della strage di San Donà del Piave, ha ringraziato il comandante dell’Amerigo Vespucci e la Marina Militare per la vicinanza in un momento così doloroso. “Riccione venerdì è stata colpita al cuore – ha detto in Consiglio -: una tragedia immane ci ha portato via sette persone meravigliose, sette persone che rendevano la nostra città più bella, più ricca, più aperta, più umana. Ancora oggi, quattro giorni dopo l’incidente di San Donà di Piave, fatichiamo a trovare la forza per andare avanti, a trovare un senso nel quotidiano di ognuno di noi”. Quindi il solenne ringraziamento: “Ringrazio il comandante dell’Amerigo Vespucci, il capitano di vascello Luigi Romagnoli, che oggi, martedì 11 ottobre 2022, nel mese e nell’anno del Centenario dell’autonomia del Comune – sancito con Regio decreto n° 1439 il 19 ottobre 1922 – ha condotto la nave-scuola Amerigo Vespucci ad affacciarsi sul mare di Riccione. L’Adriatico, il nostro mare quotidiano, ci avvolge in un abbraccio, segna questo incontro, l’amicizia di Riccione con la nave più bella, con il veliero più prestigioso, l’orgoglio dell’Italia nel mondo. Siamo feriti, straziati dal dolore. Ma non siamo soli. Comandante, a nome di Riccione la ringrazio per questa amicizia forte e simbolica, per questo dono”.
Di seguito intervento integrale di Daniela Angelini, sindaca di Riccione:
Riccione venerdì è stata colpita al cuore: una tragedia immane ci ha portato via sette persone meravigliose, sette persone che rendevano la nostra città più bella, più ricca, più aperta, più umana.
Ancora oggi, quattro giorni dopo l’incidente di San Donà di Piave, fatichiamo a trovare la forza per andare avanti, a trovare un senso nel quotidiano di ognuno di noi.
Maria Aluigi, Romina Bannini, Alfredo Barbieri, Francesca Conti, Rossella De Luca, il nostro ex sindaco Massimo Pironi e Valentina Ubaldi sono nomi che resteranno scolpiti nella memoria e nella storia della nostra città. La loro vita, la loro vivida testimonianza di comunità, così luminosa e gioiosa, saprà essere ricordata nella maniera più adeguata dalla città di Riccione.
Siamo feriti, straziati dal dolore. Ma non siamo soli. Non ci siamo mai sentiti soli, neppure nei primissimi momenti in cui ci sono arrivate le iniziali, già terrificanti notizie, lasciandoci solo lacrime per piangere i nostri amici. Riccione ha saputo e saprà stringersi attorno alle famiglie delle vittime, facendo sentire la vicinanza e il calore umano di chi ha la consapevolezza di avere ricevuto tanto, tantissimo da chi ora non c’è più.
Non siamo soli neppure oggi, qui, nella sala del Consiglio comunale, dove ricordiamo i nostri caduti con il conforto solenne e sostanziale dei rappresentanti di una delle istituzioni più alte e meglio rappresentative della Repubblica italiana: la nave scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare.
Dopo l’oscurità della notte, nella nuova luce del mattino tutto sembra più chiaro: in questi giorni così particolari per la nostra comunità, giorni di sgomento, di sofferenza, di lutto, lo schiudersi del sole sul mare ci indica la rotta. L’Adriatico, all’alba, appare come la porta da cui il sole entra nel giorno.
Ringrazio il comandante dell’Amerigo Vespucci, il capitano di vascello Luigi Romagnoli, che Oggi, martedì 11 ottobre 2022, nel mese e nell’anno del Centenario dell’autonomia del Comune – sancito con Regio decreto n° 1439 il 19 ottobre 1922 – ha condotto la nave-scuola Amerigo Vespucci ad affacciarsi sul mare di Riccione. L’Adriatico, il nostro mare quotidiano, ci avvolge in un abbraccio, segna questo incontro, l’amicizia di Riccione con la nave più bella, con il veliero più prestigioso, l’orgoglio dell’Italia nel mondo.
Il Comune di Riccione compie 100 anni: un traguardo importante, un anniversario che rappresenta l’occasione per valorizzare l’identità della città e delle sue istituzioni. Per questo motivo abbiamo ritenuto opportuno riceverla qui, Comandante, nella storica sala del Consiglio Comunale, il foro della città, il massimo organo istituzionale del Comune.
Questo incontro ha un valore storico per Riccione, il motto del nostro Centenario – Incontro al domani – ben si accorda con quello della nave, Non chi comincia, ma quel che persevera: costituiscono, insieme, un’esortazione all’impegno, ad accettare le difficili sfide del nostro tempo, forti delle nostre tradizioni, ma con lo sguardo rivolto al futuro.
Una nave come una città è una comunità complessa. Lei comandante conosce bene i valori di una comunità, quello stare insieme che unisce, rende forti, in virtù dell’amore e del coraggio.
Come ha detto il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un bellissimo discorso pronunciato a bordo dell’Amerigo Vespucci, a Montreal, in Canada, nel 2017: “In fondo il Vespucci è una metafora, un’immagine del destino stesso dell’umanità̀: sapere unire l’esperienza tradizionale, il progresso scientifico e la visione del futuro per avere la capacità di affrontare la complessità̀ delle sfide che il mondo contemporaneo ci presenta.”
Ecco cosa accomuna le nostre comunità: la rotta, Una rotta nel vento prendendo in prestito le parole dell’ex sindaco Dante Tosi. E dunque lo sguardo rivolto al futuro, con l’esperienza e il coraggio di un tempo, di sempre, e in adesione ai valori della nostra Repubblica saper accogliere le persone, i popoli, l’altro.