Nel primo appuntamento di “Mo’ better football”, sabato 30 ottobre l’attore Cherif e il chitarrista Perciballi rileggono il testo di Touissant dedicato alla “testata” dei Mondiali 2006
MODENA – La testata più famosa della storia del calcio, quella rifilata dal campione francese Zinedine Zidane all’italiano Marco Materazzi nei tempi supplementari della finale dei campionati mondiali del 2006, come immagine calligrafica e romanzesca di un eroe colpito dalla più pura malinconia. Si intitola infatti “La malinconia di Zidane” l’ultimo appuntamento di ottobre alla Tenda di Modena, dove prosegue la programmazione autunnale nel segno della “parola”. In particolare, l’iniziativa di sabato 30 alle ore 21 inaugura l’edizione 2021 di “Mo’ better football”, la rassegna in cui sport e cultura s’incontrano attraverso la narrazione per generare creatività e socialità e far nascere suggestioni e interazioni tra ospiti e appassionati. L’evento è a ingresso gratuito e per accedere è necessario il Green pass, cartaceo o digitale; si consiglia di effettuare la prenotazione sul sito web www.comune.modena.it/latenda.
Prendendo spunto da quell’episodio del 9 luglio 2006, rimasto impresso nella storia dello sport e non solo, “La malinconia di Zidane” consiste, quindi, in un reading musicato del testo del filosofo belga Jean-Philippe Toussaint incentrato sul clamoroso gesto di Zidane. Sul palco della struttura di viale Monte Kosica, nell’ambito dell’attività dell’assessorato alle Politiche giovanili del Comune, salgono l’attore franco-algerino Malik Cherif e il musicista Luca Perciballi, che, rifacendosi appunto all’opera di Toussaint, mettono in scena con voce e sonorizzazioni una realtà cruda e prosaica descritta in tono poetico e illustrata come atto estetico, dimostrando che se letteratura e lo sport fanno a pugni è la prima ad avere l’ultima parola.
Cherif, nato ad Algeri e rifugiato in Francia a causa della guerra civile, ha iniziato la formazione teatrale nel conservatorio Wiéner, perfezionandosi in seguito all’Ensatt di Lione. Si è formato con i metodi russi, come la biomeccanica di Meyerhold, e con i precetti del teatro dell’oppresso di Augusto Boal, tecniche gli permettono di esplorare le possibilità comuni di costruzione tra attore e pubblico, alternative possibili ai conflitti vissuti nella realtà. Ha approfondito poi l’esperienza della creazione teatrale in carcere: ha lavorato nelle prigioni di Nanterre e Fleury-Mérogis e in queste esperienze ha interrogato il legame tra comunicazione verbale e corporea. La sua ricerca teatrale si nutre della pratica “pnl” (programmazione neuro linguistica) e il suo lavoro è al contempo performativo, poetico e terapeutico. Attualmente sta creando una propria compagnia, Batailles Nocturnes, con attori italiani e francesi per creare un ponte tra i due territori ed esplorare, attraverso la drammaturgia, quesiti sociali e politici trasversali a diversi Paesi d’Europa.
Chitarrista, compositore ed educatore, Perciballi ha studiato in Italia e Olanda in prestigiose scuole come i conservatori Boito e Verdi e il Codarts. La passione per l’improvvisazione lo ha spinto a sviluppare una visione personale sulla forma e una profonda ricerca su nuove sonorità e tecniche strumentali; influenzato dagli studi classici, cerca di fondere due mondi diversi come l’improvvisazione e la composizione. Nella sua attività di musicista si esibisce principalmente nel campo dell’improvvisazione creativa. Attivo sound designer per performance contemporanee, inoltre, è interessato alle possibilità di interazione tra visual e musica e all’uso della parola parlata in contesti musicali.