Dalla ‘scuola senza zaino’ al modello ‘finlandese’ o di ‘scuola capovolta’. Le sperimentazioni nelle scuole riminesi per far evolvere i percorsi della didattica tradizionale, ancora più necessarie dopo la pandemia
“La Pandemia – dichiara la Vicesindaca Chiara Bellini – ci ha messo davanti agli occhi l’evidenza di quanto l’essere umano sia fragile se privato delle relazioni e della socialità. La necessità anche di una presenza fisica che deve sempre garantire la scuola e che è un fattore fondamentale per i nostri ragazzi. La scuola del futuro deve sviluppare il proprio potenziale in termini di educazione alla socialità, all’empatia, alla gestione dei sentimenti e delle emozioni, alla responsabilità, all’inclusione e alla solidarietà. Una tensione all’innovazione cha passa anche ad esempio nel ripensare gli spazi, la distribuzione degli arredi, la riprogettazione dei tempi e delle attività per promuovere una didattica attiva, coinvolgente e decisamente inclusiva. Un impegno che l’amministrazione comunale ha sempre messo in campo in questi anni, nonostante le soste imposte dalla pandemia, e continuerà a sostenere in futuro, con percorsi di ricerca didattica e innovazione pedagogica, sempre in stretta collaborazione con le scuole del territorio.”