PIACENZA – Le note dell’inno ucraino risuonano nella sala del Consiglio comunale al termine dell’incontro con la delegazione di cittadini residenti sul nostro territorio, di cui il sindaco Patrizia Barbieri e l’assessore ai Servizi Sociali Federica Sgorbati hanno ascoltato questa mattina le testimonianze.
“Una riunione necessaria e urgente – spiega Patrizia Barbieri – non solo per rinnovare la solidarietà dell’intera comunità piacentina nei confronti del popolo ucraino e dei connazionali che vivono, da qui, la preoccupazione e l’ansia per i propri cari, ma per comprendere meglio le necessità prioritarie e organizzare concretamente tutte le modalità di aiuto possibili. Si è attivato, con questo primo momento di confronto, un canale di costante dialogo, che condivideremo con tutte le istituzioni e le realtà umanitarie coinvolte: dalla Prefettura alla Protezione Civile, dalla Curia alla Croce Rossa e Anpas all’Azienda Usl, per citarne solo alcune. Nell’immediato, però, c’è l’impegno dell’Amministrazione comunale nel dare risposte tempestive laddove possiamo intervenire direttamente”.
Innanzitutto, la richiesta di uno spazio in cui la comunità ucraina di Piacenza possa incontrarsi regolarmente per promuovere iniziative di supporto ai connazionali che non hanno potuto lasciare il Paese, così come alle donne, ai bambini e agli anziani che necessiteranno di accoglienza. “Stiamo lavorando per mettere a disposizione la sala della Partecipazione di via Taverna 39 per dare una prima risposta in questa fase emergenziale – conferma l’assessore Sgorbati – in attesa di definire, con il coordinamento della Prefettura, uno spazio da destinare allo stoccaggio degli aiuti materiali da inviare in Ucraina: dai medicinali e dispositivi per il soccorso (disinfettanti, bende antiemorragiche, cerotti per sutura, antidolorifici) a lenzuola e coperte, dagli alimenti al vestiario”.
In attesa che venga comunicato un conto corrente univoco su cui far confluire donazioni e contributi economici, l’incontro odierno è stato occasione per stabilire i contatti e rilevare i bisogni emergenti. Dall’attivazione di canali di sostegno medico e psicologico dedicati ai profughi, all’attività di traduzione dei foglietti illustrativi dei farmaci dall’italiano in altre lingue, per garantirne il transito alla frontiera; dalla destinazione di centri di prima accoglienza all’individuazione di abitazioni, senza dimenticare – in una prospettiva più a lungo termine ma altrettanto importante – la strutturazione di percorsi educativi e di istruzione per i più piccoli.
“Nella bandiera che abbiamo retto insieme, ascoltando le note del loro inno – sottolineano Patrizia Barbieri e Federica Sgorbati – c’è l’abbraccio tra le nostre comunità e la volontà comune di riaffermare il valore della pace. Abbiamo voluto dire, alle persone coraggiose e forti che abbiamo incontrato questa mattina, che Piacenza c’è e non resterà indifferente”.
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