PIACENZA – “Ciò che è accaduto sabato pomeriggio in pieno centro storico è vergognoso e inaccettabile. La libertà di manifestare ed esprimere il proprio pensiero è un diritto, ma nel momento in cui diventa un vile pretesto per atti di violenza e vandalismo, è l’antitesi della democrazia e del pluralismo”: è dura e senza mezzi termini, la condanna del sindaco Patrizia Barbieri il giorno dopo gli scontri verificatisi durante il corteo organizzato dal Collettivo ControTendenza.
“A nome della comunità piacentina – prosegue il sindaco – rinnovo la più sincera solidarietà alle Forze dell’Ordine ai carabinieri feriti mentre svolgevano il loro lavoro con professionalità e spirito di servizio per tutelare l’incolumità dei cittadini. Desidero rivolgere loro, così come al giornalista colpito al volto da un cubetto di porfido mentre documentava la gravità di quanto stava succedendo, l’augurio di rimettersi al più presto. Nel contempo, estendo il ringraziamento dell’Amministrazione comunale alle Forze dell’ordine impegnate sul territorio per garantire l’ordine pubblico, per il senso del dovere e di responsabilità che quotidianamente antepongono alla loro stessa sicurezza. Sono certa di dare voce a tutte le persone che sanno difendere le proprie idee nel rispetto della legge, che non hanno paura di mostrare il proprio volto né bisogno di ricorrere all’aggressività. Chi lo fa, evidentemente, non ha capacità argomentative né l’intelligenza per comportarsi in modo diverso”.
“Confido – conclude il sindaco – che ci sarà il massimo rigore nell’individuare e perseguire i responsabili, perché nessuno pensi che la libertà di pensiero equivalga alla libertà di agire in modo incivile, mettendo in pericolo gli altri o attaccando chi sta svolgendo il proprio lavoro per la collettività. Apprezzo il fatto che diverse forze politiche, oltre a coloro che nella stessa giornata di sabato hanno dato vita con compostezza e dignità ad altre manifestazioni, abbiano preso le distanze da questi provocatori estremisti, che di certo non onorano i valori della Costituzione di cui si dichiarano paladini. Perde ogni legittimità, la protesta di chi prende a calci un uomo a terra e impedisce agli altri di esercitare i propri diritti politici”.