A quasi cinquant’anni dalla sua uscita sul grande schermo, la pellicola di Elio Petri approda in scena con la regia di Claudio Longhi. Mercoledì 14 marzo l’incontro con la compagnia al Ridotto del teatro
RIMINI – Alla sua uscita nel 1971, La classe operaia va in paradiso di Elio Petri innescò un duro dibattito all’interno della sinistra italiana, mettendone radicalmente in discussione, nel periodo turbolento dei primi anni di piombo, l’identità ideologica e l’effettiva capacità di rappresentanza del proletariato. Tanto che la pellicola fu a lungo mal vista in patria, nonostante i numerosi premi vinti (tra cui la Palma d’Oro a Cannes) e, soprattutto, nonostante lo stato di grazia dei protagonisti, un piccolo gruppo di stelle da Gian Maria Volonté a Mariangela Melato, a Salvo Randone.
E’ costruito attorno alla sceneggiatura di Elio Petri e Ugo Pirro, l’omonimo spettacolo in scena da martedì 13 a giovedì 15 al Teatro Novelli di Rimini, per la regia di Claudio Longhi. Lo spettacolo – prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione e che ha debuttato a fine gennaio a Modena – vede in scena un nutrito cast di validi attori che la stagione scorsa ha raccolto un successo entusiasmante con la trilogia di Istruzioni per non morire in pace, qui coinvolti anche nella parte musicale eseguita dal vivo. In scena anche Lino Guanciale, noto oltre che per i suoi lavori teatrali anche per i successi sul piccolo schermo, a cui spetterà l’impegnativo compito di interpretare il ruolo che fu di Volontè.
ERT sceglie quindi di tornare allo sguardo scandaloso ed “eterodosso”, ferocemente grottesco, del film di Petri per provare a riflettere sulla recente storia del nostro Paese, con le sue ritornanti accensioni utopiche e i suoi successivi bruschi risvegli.
Oltre che alla sceneggiatura di Petri e Pirro, lo spettacolo attinge ai materiali che ripercorrono la loro officina creativa e a piccoli capolavori della letteratura italiana di quegli anni, ricomposti in una nuova tessitura drammaturgica dallo scrittore Paolo Di Paolo.
La storia raccontata dalla pellicola è quella di Ludovico Massa, detto Lulù, operaio in una fabbrica metalmeccanica. Benvoluto dal padrone per il suo essere stakanovista e per i suoi ritmi frenetici di lavoro alla catena di montaggio, non è troppo ben visto dai colleghi di lavoro. D’altra parte, nonostante possa vantare i classici simboli del benessere borghese (il televisore, l’automobile ed i vari beni di consumo), nemmeno Lulù è contento di se stesso e delle conseguenze che la stanchezza procurata dalla mole di lavoro ha anche sul rapporto con la moglie. Tutto cambia improvvisamente quando Lulù rimane vittima di un infortunio e perde un dito della mano: da quel momento l’uomo prende consapevolezza del suo stato e sviluppa una sorta di coscienza di classe.
“Bizzarro combinato di stili, con una sceneggiatura che qua e là strizza l’occhio alla commedia all’italiana ma si lascia altresì tentare, nel suo impasto cromatico dall’estremismo espressionista, il film di Petri, scandito dalla musica dura e pervasiva di Ennio Morricone, ha il merito di aver provato ad abbozzare una narrazione dell’Italia attraverso il lavoro, oltre i furori utopici di quegli anni febbrili che seguirono il Sessantotto – scrive Longhi nelle note di regia – Riattraversarne la vicenda con lo sguardo disilluso del nostro presente, a quasi dieci anni dall’ultima crisi economica mondiale, significa riflettere su quanto quell’affresco grottesco immaginato da Petri nel 1971 sia più o meno distante. Se dunque l’inferno umido e grasso della fabbrica cottimista dell’operaio Lulù Massa appare ben lontano dagli asettici e sterilizzati spazi industriali o dai lindi uffici dei precari odierni, lo stesso non è del ritmo ossessionante e costrittivo di una quotidianità, allora e ancora oggi, alienata”.
INCONTRO CON LA COMPAGNIA
Mercoledì 14 marzo alle 17.30 la Compagnia incontrerà il pubblico nel Ridotto del Teatro Novelli.
La classe operaia va in Paradiso
martedì 13, mercoledì 14 e giovedì 15 marzo ore 21 (TURNI ABC)
dall’omonimo film di Elio Petri
drammaturgia Paolo Di Paolo
sceneggiatura Elio Petri e Ugo Pirro
con Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Diana Manea, Eugenio Papalia, Aglaia Pappas, Simone Tangolo, Filippo Zattini
regia Claudio Longhi
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
Biglietti
Platea A € 25 – Platea B € 23 – Galleria € 21
Ridotto Platea B e galleria € 20 – Under 29 con CultCard € 15
I 18enni possono inoltre usufruire del “Bonus cultura”, il bonus di 500 euro che il governo riserva ai nati nel 1999 e valido per l’acquisto di abbonamenti e biglietti teatrali (tutte le informazioni al link www.teatroermetenovelli.it/biglietteria/18-app).
Info biglietteria
La biglietteria del Teatro Novelli è aperta dal martedì al sabato dalle 10 alle 14, martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17.30. Info biglietteria: 0541.793811.
E’ possibile acquistare i biglietti anche on line al sito www.teatroermetenovelli.it e cliccare su “Biglietteria on line”. Dopo essersi registrati sarà possibile scegliere i posti e acquistare i biglietti pagandoli con carta di credito o Paypal.
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