BOLOGNA – Domenica 25 aprile 2021 la città di Bologna ha celebrato il 76° anniversario della Liberazione. La commemorazione ufficiale si è svolta in piazza del Nettuno, davanti al Sacrario dei Caduti Partigiani. Dopo l’intervento del Sindaco Virginio Merola ha preso la parola la presidente dell’Anpi di Bologna Anna Cocchi. Di seguito il suo discorso.
“Per il secondo anno consecutivo le celebrazioni dell’Anniversario della Liberazione sono state fortemente condizionate dall’emergenza sanitaria. Non c’è la piazza piena, non c’è la banda, ma abbiamo le bandiere delle Brigate partigiane per ricordarci come e grazie a chi si è arrivati alla Liberazione e ci sono – e ci sono sempre non solo il 25 aprile – qui alle mie spalle, le fotografie dei partigiani e delle partigiane caduti.
Non solo.
Tutti sognavano e progettavano un mondo migliore e più giusto.
Sono stati strappati agli affetti più cari, sono stati strappati al Paese per il quale avevano combattuto e che perdendo loro ha perso uomini e donne di valore e menti brillanti.
Ma il debito può essere onorato.
Perché lo studio della storia serve a capire e a far sì che certe tragedie non possano più ripetersi.
Onorare il loro coraggio, certo.
Consapevoli che i diritti di oggi sono il risultato delle loro scelte.
Ma non basta.
I ritratti, infatti, ci raccontano molto di più dei volti dei protagonisti: sono le loro storie, la loro vita, i loro ricordi, le vittorie e le sconfitte. Sono la loro memoria. Diventano testimonianza.
Occorre ripartire dalla nostra Costituzione, occorre far vivere la cultura della Costituzione, perché è lì che si trova scritto a chiare lettere il nostro codice genetico. I diritti o sono di tutti o non sono altro che dei privilegi.
Articolo 4: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
La didattica a distanza – pur lodevole in linea di principio – si è rivelata spesso uno strumento classista e, pertanto, antidemocratico. Quanti sono i ragazzi e le ragazze di famiglie povere e fragili che ci siamo persi per strada? Quanti sono i giovani e i ragazzi che avevano nella scuola l’unica possibilità di crescita e di riscatto o anche l’unica possibilità di ricevere un pasto completo al giorno? Come si pensa di riuscire a recuperarli? Quali sono le azioni politiche che si intendono attuare per loro?
La nostra Costituzione è antifascista in ogni suo articolo e chi esprime il proprio pensiero andando contro i principi della Costituzione non esercita il diritto alla libertà di espressione ma commette un abuso di diritto e come tale va trattato e condannato. Gli strumenti ci sono serve l’impegno e la volontà politica di applicarli
Viva la Resistenza e buon 25 Aprile!”.