Domenica 3 marzo torna il grande falò propiziatorio per salutare la primavera tra sapori tipici, canzoni popolari, incontri, passeggiate e giochi per adulti e bambini
FAENZA (RA) – Tradizioni senza tempo, sapori tipici e convivialità tornano protagonisti alla Torre di Oriolo di Faenza con i “Lòm a Mêrz”, la festa popolare con cui ogni anno la campagna saluta l’arrivo della primavera dopo il lungo inverno. Nell’ambito delle iniziative coordinate dal gruppo “Il lavoro dei contadini”, nel parco e nelle stanze dell’antica torre medievale di Oriolo dei Fichi l’appuntamento è per domenica 3 marzo con una giornata dedicata alla riscoperta di riti antichi e del loro fascino intramontabile.
Dalle ore 12.30 nel parco della torre un punto ristoro proporrà per tutta la giornata specialità della tradizione romagnola prodotte dalle aziende agricole di Oriolo, mentre nella vicina oasi del gusto i visitatori potranno trovare vini, succhi di frutta, confetture, farine di grani antichi, olio, formaggi e altri golosi prodotti in degustazione e in vendita.
Alle ore 14 la natura che si risveglia sarà al centro della passeggiata “Le erbe di Oriolo” a cura di Luciana Mazzotti. Camminando lungo il Sentiero dell’Amore si imparerà a riconoscere le erbe spontanee di stagione e il loro possibile utilizzo nella vita di ogni giorno. Alla stessa ora partiranno i giochi popolari della tradizione romagnola: nessun limite di età per passatempi divertenti e adatti a tutta la famiglia!
Il pomeriggio proporrà anche un’interessante riflessione sul ruolo dell’azdòra romagnola nell’economia della campagna. A guidare l’incontro, con inizio alle ore 15, sarà il professor Mario Gurioli insieme a una rappresentanza di azdòre di Oriolo “con le mani in pasta”. L’atmosfera magica dei Lòm a Mêrz inizierà a riempire l’aria alle ore 17.45 con “Cantì, Balì Burdel!”, il concerto del contadino e musicista Pietro Bandini, in arte Quinzàn, che presenterà il nuovo audiolibro con canzoni della tradizione romagnola per bambini illustrato da Marilena Benini.
Poco dopo, al calar del sole, sarà acceso il grande falò propiziatorio nel quale saranno bruciati simbolicamente, insieme a rami secchi e resti delle potature, i freddi e le fatiche dell’invero, invocando con il tradizionale scongiuro propiziatorio una primavera benevola per la campagna. Alle ore 19.45 Mirco Villa, autore del volume “A pancia piena si ragiona meglio”, spiegherà come nasce un libro che racconta la Romagna, mentre i canti e le danze attorno al fuoco continueranno fino alle ore 23.
In caso di maltempo l’evento sarà replicato lunedì 4 marzo con inizio alle ore 17.