Per quanto riguarda la situazione in Europa le malattie respiratorie rappresentano, dopo le malattie del sistema circolatorio e i tumori, la terza principale causa di morte nell’Unione Europea (Dati Eurostat), con una media di 83 decessi per 100 000 abitanti nel 2013.
Sempre per quanto riguarda le Regione Emilia-Romagna, la percentuale dei pazienti con almeno una visita corrisponde al 26% e con almeno una spirometria al 15%. L’aderenza è al 27%, con delle punte fino al 31,3% in Romagna, ma mediamente i pazienti che si sono recati almeno una volta, nel trimestre, in farmacia a prendere i farmaci per la BPCO è inferiore al 30% a livello regionale.
In merito ai costi, su 100.000 pazienti considerati, hanno ricevuto per BPCO 16.145 ricoveri nel 2017 con una spesa di 64.159.812 € e una spesa media per paziente variabile tra 4.580 € nella popolazione più anziana e fino a 5.779 € nella popolazione di età compresa fra 65 e 74 anni.
In Emilia-Romagna l’assistenza mirata per la BPCO costa circa 92 milioni di euro pari a 920 € su tutti i 100.000 assistiti e l’1% di questi assistiti, circa 1000 persone, assorbe il 20% della spesa.
L’evento “Malattie respiratorie. La presa in carico del paziente con BPCO in Emilia-Romagna” organizzato da Motore Sanità si è aperto con lo stato dell’arte del paziente affetto da BPCO in Regione Emilia-Romagna, nel quale è intervenuta Imma Cacciapuoti, Servizio Assistenza Territoriale Regione Emilia-Romagna, dichiarando: “La Regione Emilia-Romagna ha elaborato (giugno 2018) le nuove indicazioni per la gestione Integrata e la presa in carico della persona con Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva. I contenuti delle Indicazioni sono stati prodotti da un gruppo multidisciplinare con la partecipazione dell’Associazione dei Pazienti BPCO e gli obiettivi prioritari riguardano le azioni di anticipazione diagnostica e la valutazione del profilo di rischio (Risk-ER) per ridurre l’incidenza dei quadri cronici irreversibili; l’integrazione multidisciplinare e la continuità assistenziale tra Territorio (Case della Salute e Ospedali di Comunità) e Ospedale; il ruolo dei pazienti e dei caregiver nell’ autogestione nei diversi scenari clinici, le azioni di contrasto per la prevenzione delle riacutizzazioni e dei ricoveri inappropriati”.
A seguire si è discusso sull’ Epidemiologia della BPCO in Emilia-Romagna, con Oreste Capelli, Staff Direzione Sanitaria – Appropriatezza Prescrittiva, AUSL Modena sostenendo che la prevalenza stimata della BPCO in Italia è del 10% nella popolazione generale, con una crescita quasi esponenziale dopo i sessantacinque anni. Nonostante la BPCO sia riconosciuta come la quarta causa di morte, è ancora scarsa la sensibilità di medici e pazienti al suo riconoscimento precoce. L’insufficiente utilizzo della spirometria come strumento indispensabile per la diagnosi e per la stadiazione di gravità della BPCO condiziona spesso un utilizzo improprio delle terapie disponibili. Anche la scarsa aderenza dei pazienti ai trattamenti cronici, che nasce sia dal gap informativo sui benefici clinici, possibili solo con un trattamento persistente, che dall’ inadeguata educazione alla corretta esecuzione dei trattamenti stessi, contribuisce a peggiorare il quadro epidemiologico e prognostico della patologia.
Stefano Nava, Professore Ordinario Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale, Università di Bologna, in merito alla sessione sulle nuove opportunità per la gestione appropriata del paziente affetto da BPCO, ha dichiarato: “La gestione del malato affetto da BPCO non è semplice. Esiste come per tutte le malattie un approccio farmacologico che segue uno schema di gravità fino a giungere, nelle condizioni più gravi del malato, alla somministrazione di ossigeno terapia a lungo termine o addirittura alla ventilazione meccanica non invasiva per sostenere in maniera adeguata l’organo non funzionante
Il medico di medicina generale ha un ruolo fondamentale non solo nella terapia, ma anche nella diagnosi che spesso non viene identificata negli stadi più precoci. Conoscere ed intercettare la malattia nella fase iniziale permette anche una presa in carico del paziente sia dal punto di vista terapeutico “olistico” più corretta, dando maggiori soddisfazioni al paziente e al clinico dal punto di vista di miglioramento della qualità di vita di questi pazienti.
Infine si sono toccati i punti di forza e le prospettive di miglioramento nella presa in carico del paziente affetto da BPCO, con Anna Baldini, Segretario Regionale Cittadinanzattiva Emilia-Romagna, la quale è poi intervenuta a seguire nella tavola rotonda sulla BPCO in Emilia-Romagna: stato dell’arte e nuove prospettive dal piano regionale delle cronicità. Il Segretario Regionale di Cittadinanzattiva Emilia-Romagna ha dichiarato: “Costruire un ponte tra pazienti e Istituzioni è il miglior modo per permettere alle persone affette da BPCO di veder riconosciuto il diritto a vivere la miglior vita possibile, compatibile con il loro stato di salute”.
CALESTANO (PR) - C’era davvero il meglio dell’offroad nazionale a Calestano (PR), teatro della 17esima…
Nell'esposizione fumettistica sull'alluvione forlivese è presente anche un testo appropriato di De Andrè FORLÌ -…
SOGLIANO AL RUBICONE (FC) - Non è mancato lo spettacolo alla quinta edizione del Montegelli…
BOLOGNA - A causa di un incidente, è provvisoriamente chiuso al traffico un tratto della…
PARMA - Si è svolta ieri pomeriggio l’intitolazione a Don Mario Rosati del parco situato tra…
Negativi gli esiti degli esami di laboratorio relativi al caso sospetto. Interrotti gli interventi straordinari…
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Emilia Romagna News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Archivio news - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter