Venerdì prossimo, alle ore 21.00, nel terrazzo del Lapidarium del Museo della Città sarà presentato l’ultimo lavoro di Luciano Canfora
RIMINI – Avrà inizio alle ore 21 di venerdì 11 agosto nel terrazzo del Lapidarium del Museo della Città la presentazione dell’ultimo lavoro di Luciano Canfora “La schiavitù del capitale” in occasione dell’inaugurazione del Limes Club Rimini.
Interviene con l’autore il semiologo Paolo Fabbri.
La schiavitù del capitale
Campeggiano sulla scena del mondo due diverse utopie, tra loro molto distanti ma entrambe in difficoltà: l’utopia della fratellanza e l’utopia dell’egoismo.
Proprio come l’Idra, il mostro mitologico le cui teste, mozzate da Ercole, avevano il potere di rinascere raddoppiandosi, il capitalismo, un tempo solo occidentale oggi planetario, ricompare sulla scena del mondo riproponendo nuove e più sofisticate forme di schiavitù. Ma se è vero che dai grandi conflitti del ’900 il capitalismo è uscito vincitore trionfando su ogni rivoluzione, è altrettanto vero che «l’uguaglianza è una necessità che si ripresenta continuamente, come la fame». Nella trama della storia qual è il posto di questo anelito, proprio delle religioni di salvezza e del comunismo moderno?
Luciano Canfora, professore emerito dell’Università di Bari, dirige la rivista «Quaderni di storia» e collabora al «Corriere della Sera». Fra i suoi libri più recenti: «Augusto figlio di Dio» (2015), «La crisi dell’utopia. Aristofane contro Platone» (2016), «Tucidide. La menzogna, la colpa, l’esilio» (2016), tutti pubblicati con Laterza; per il Mulino «Disegnare il futuro con intelligenza antica» (curato con U. Cardinale, 2013) e «Gli antichi ci riguardano» (2014).