Bologna

Kafka sulla spiaggia, tra hip hop e danza contemporanea questa sera a Bologna

E domenica il programma si allarga con il film “Veronika Voss” di Rainer Werner Fassbinder e il brunch – Teatri di Vita (21-22 dicembre)

BOLOGNA – Hip hop e danza contemporanea per raccontare il viaggio di un misterioso anziano in grado di comunicare con i gatti e di un quindicenne in fuga da un padre dall’animo oscuro. “Kafka sulla spiaggia”, il capolavoro letterario di Haruki Murakami, vincitore del Premio World Fantasy 2006, rivive nello spettacolo della DaCru Dance Company, in una potente contaminazione tra diversi linguaggi della danza. L’appuntamento è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; info: www.teatridivita.it; 333.4666333) sabato 21 e domenica 22 dicembre (sabato ore 20; domenica ore 17). Lo spettacolo è diretto da Marisa Ragazzo e coreografato da quest’ultima e Omid Ighani. Interpreti: Claudia Taloni, Serena Stefani, Samar Khorwash, Davide Angelozzi, Alessandra Ruggeri, Alessandro Marconcini, Tiziano Vecchi.

E domenica 22 dicembre il programma si allarga: alle ore 11 il film “Veronika Voss” di Rainer Werner Fassbinder, con Rosel Zech, Hilmar Thate e Cornelia Froboess, straziante allegoria dell’impasse sociale e culturale della Germania moderna vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino nel 1982. A seguire, alle ore 13, ecco il brunch.

Nell’ambito della stagione “Memories are made of this”, realizzata in convenzione con il Comune di Bologna e con il contributo della Regione Emilia Romagna, della Fondazione del Monte e della Fondazione Carisbo.

Un vecchio con il candore di bambino che capisce e che parla la lingua dei gatti e un ragazzo con la maturità d’un uomo. Entrambi fuggono, uno da un delitto e l’altro, Edipo quindicenne, da una profezia. Di questo e d’altro ancora racconta il progetto dei DaCru. Kafka sulla spiaggia è la trasposizione danzata dell’omonimo capolavoro di Murakami, del geniale viaggio visionario e incantato dove si susseguono personaggi e rivelazioni senza mai giungere al cuore più profondo che resta segreto e inattingibile. Il progetto d’un libro danzato è di per se un viaggio, ma danzare Kafka sulla spiaggia è un vero e proprio privilegio, sempre accompagnati dalla misteriosa anima di Murakami… Kafka fugge dal padre, scultore satanico, e dalla sua profezia che riecheggia e amplifica quella di Edipo: è lui il fulcro della narrazione, è nella sua anima che è celato il mistero. Si offre al mondo con molteplici aspetti, come se contenesse non uno ma quattro volti, sovrapponibili ma incredibilmente differenti. Così Kafka, Tamura, il Ragazzo Corvo e Johnny Walker sembrano convivere in un’unica entità per necessità, supportandosi, incoraggiandosi, fuggendosi, uccidendosi. Ecco inizia il mistero e su tutti, nel vento, il Ragazzo Corvo, che segue o precede Kafka ovunque, con la sua nera lucentezza, sempre pronto a sussurrare importanti e rivelatrici parole, alter ego sapiente e protettivo di Kafka, o meglio ancora di Tamura, che è il vero quindicenne, lieve e vulnerabile, la parte più pura di Kafka, quella più emotiva.

Si apre il sipario e tutto inizia con la scena del lungo sonno, al termine del quale solo Nakata resta in terra perdendo le intelligenze comuni per acquisire quelle magiche che gli permettono di conservare il candore dei bambini e soprattutto di riuscire a conversare con i gatti, fra tutte le creature, le più fantastiche…

Lo spettacolo è diretto da Marisa Ragazzo e coreografato da Marisa Ragazzo e Omid Ighani. Ighani cura anche la ricerca musicale. Il disegno luci è di Giuseppe Filipponio, gli allestimenti di Roberto Rini e l’organizzazione di Alessandra Pagni.

Il progetto DaCruDanceCompany nasce nel 1996 dall’unione artistica dei due danzatori e coreografi più rappresentativi del panorama della danza urbana italiana, Marisa Ragazzo e Omid Ighani. E’ la prima formazione italiana a danzare negli spazi performativi black delle capitali europee in tournée nel ’98 e nel ’99. Da qui inizia la spinta verso la sperimentazione della danza urbana mescolata al concetto del teatro come spazio fisico, decisamente singolare nella street culture. In questa zona di confine, i coreografi danno vita ad un percorso innovativo di hip hop theater, spaziando ovunque possa giungere la contaminazione dell’hip hop, fondendone il gesto tecnico con quello dell’house, della danza contemporanea, del jazz rock e del breaking più innovativo. Tra i loro spettacoli Kafka sulla spiaggia, Kaze Mononoke, Sakura Blues, theKITCHENtheory, [zerocentimetri].

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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