Bologna

Istituzione Bologna Musei: Sospensione servizio di apertura al pubblico e eventi programmati dal 5 novembre al 3 dicembre 2020

BOLOGNA – In ottemperanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 novembre 2020 recante misure urgenti di contenimento del contagio da virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale, l’Istituzione Bologna Musei sospende il servizio di apertura al pubblico delle proprie sedi espositive dal 5 novembre al 3 dicembre 2020. Fino alla stessa data sono sospesi anche gli eventi programmati negli stessi musei.

Il sistema dei musei civici di Bologna si impegnerà per assicurare il ripristino della fruibilità di collezioni permanenti e mostre temporanee non appena le disposizioni normative ne daranno autorizzazione, consolidando quegli sforzi che già il 18 maggio scorso avevano consentito di organizzare la prima riapertura nel rispetto dei protocolli di sicurezza, attraverso l’individuazione di specifiche misure di prevenzione e protezione dei visitatori nonché di tutela dei lavoratori, in base alle dimensioni e alle caratteristiche dei luoghi e delle attività svolte.

In questi tempi nuovamente sospesi e complicati che anche le istituzioni museali sono chiamate a vivere e testimoniare, rinegoziando continuamente il concetto di normalità, la cura del rapporto con il pubblico continuerà ad essere una priorità da salvaguardare e incrementare attivamente attraverso l’esperienza della dimensione digitale. L’utilizzo nella precedente fase di crisi pandemica, ha consentito di comprendere la ricchezza di questi linguaggi come mezzi di educazione culturale e intrattenimento in chiave di accesso democratico alla cultura. Il processo avviatosi durante il precedente periodo di lockdown, che ha visto la fruizione del patrimonio culturale attraverso la rete divenire per molti una nuova consuetudine di partecipazione, è destinato pertanto a rimanere una parte essenziale e irrinunciabile dell’offerta dell’Istituzione Bologna Musei.

Già potenziata in un’ottica di integrazione tra web e canali social grazie all’impegno, anche a distanza, delle professionalità impegnate quotidianamente nelle attività di promozione e divulgazione, la comunicazione proseguirà in primo luogo con alcune iniziative già consolidate che hanno ottenuto un ottimo indice di attenzione da parte degli utenti. Ad esempio, il racconto delle collezioni permanenti di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi attraverso aspetti peculiari o poco conosciuti si arricchirà nella serie 2 minuti di MAMbo Extended, con nuovi contributi affidati ogni volta a un ospite diverso che verranno pubblicate sul canale YouTube MAMbo channel e poi rilanciate sulle piattaforme social Facebook, Instagram e Twitter del museo, mentre il ciclo La Storia #aportechiuse, ideato dal Museo civico del Risorgimento, continuerà a implementare il palinsesto di pillole in diretta Facebook che vedrà alternarsi diverse voci per condividere insieme l’arte e la storia, occasioni per stare qualche minuto in compagnia e offrire spunti per approfondire da casa eventi, persone, opere d’arte del nostro paese, con il supporto di testi e documenti.

L’implementazione dell’offerta già sperimentata con la creazione di nuovi contenuti testuali e video, la consultazione online di sezioni e percorsi tematici, i virtual tour e il libero scaricamento di pubblicazioni didattiche per il pubblico dei più piccoli, continuerà ad impegnare tutte e sei le aree in cui si articola l’Istituzione Bologna Musei, come importante possibilità di avvicinare gli utenti e renderli più consapevoli e desiderosi di scoprire il valore identitario delle collezioni permanenti come depositi della conoscenza e della storia passata attraverso cui ripensare il nostro presente.

Nuove progettualità saranno sviluppate sia secondo specifiche direzioni di approfondimento disciplinare sia in senso trasversale. Emblematico, nel caso di questo secondo sguardo, è stato il recente format ideato per Facebook La finestra sul cortile con l’intento di stabilire un dialogo tra le collezioni permanenti dei quattordici musei dell’Istituzione, che proprio durante le settimane di chiusura delle porte dei musei ha trovato un nuovo slancio nel racconto dei molteplici collegamenti e delle tante storie che legano tra di loro le migliaia di oggetti e opere custodite.

Per questo si sta valutando la creazione di un palinsesto digitale sull’esempio dei Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna che ogni settimana propongono nelle sedi dei musei civici un ricco calendario di appuntamenti, veri e propri viaggi tematici nelle collezioni, spaziando dalle letture più immediate dei capolavori esposti alla creazione di associazioni inedite tra oggetti appartenenti ai patrimoni delle diverse aree museali fino ad approfondimenti specifici e maggiormente specialistici. Appunti a cadenza quasi quotidiana per creare il senso di una comunità che abita i musei e non solo che li visita tracciando un racconto che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.

E ancora, si pensa allo sviluppo di una collana a fumetti autoprodotta dopo il successo del primo titolo interamente ideato e realizzato dal Museo Civico Archeologico La solitudine di Askos, una piccola storia di immaginazione e fantasia per un pubblico senza limiti di età che, attraverso il linguaggio di vignette e balloon, ha provato a raccontare il senso di eccezionale stravolgimento della vita quotidiana causato dalla pandemia dall’insolito punto di vista uno dei tesori della collezione del museo – l’”Askós Benacci”, un raffinato contenitore per liquidi in ceramica, vero e capolavoro dell’arte etrusca – abituato a raccogliere sguardi di ammirazione dai visitatori e improvvisamente ritrovatosi immerso nel silenzio assoluto, in sale vuote e vetrine con le luci spente. Il secondo titolo del progetto editoriale già in cantiere avrà come protagonista il cane Tago, a partire dalla statua in terracotta conservata nelle Collezioni Comunali d’Arte, che nel XVIII secolo fu commissionata a Luigi Acquisti dal marchese Tommaso de’ Buoi per celebrare la fedeltà del proprio cane di razza Weimaraner il quale, per la gioia di veder rincasare il padrone dopo una lunga assenza, si sporse dal davanzale della finestra fino a cadere e quindi morire.

La proposta di contenuti culturali che le ricchissime collezioni dell’Istituzione Bologna Musei offrono continuerà dunque a proiettarsi nell’ambiente digitale come in una piazza nella quale incontrarsi, scambiarsi informazioni ed esperienze per vivere, giocare, imparare a conoscere.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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