Tutto ciò rivive nel portale all’indirizzo https://www.storiaememoriadibologna.it/: le biografie dei protagonisti noti e meno noti si connettono in modo dinamico con le località, con gli eventi o con le battaglie che li hanno visti vivere o morire; con i monumenti che li ricordano, con le opere d’arte che li hanno resi celebri; con i documenti conservati in archivi pubblici e privati che, fino a ieri, erano conosciuti solo da pochi addetti ai lavori, o con contenuti multimediali.
Grazie a una narrazione affascinante, sorprendente e coinvolgente, navigando tra i diversi “scenari” si può infatti passare dalla microstoria familiare o cittadina, alla Storia nazionale e mondiale, dalle informazioni generali fino all’indagine più approfondita.
I contenuti sono divisi in tre periodi: Ottocento (1796-1915), La Grande Guerra a Bologna, La lotta di liberazione, ai quali si aggiungono alcuni approfondimenti sul Cimitero monumentale della Certosa, sulle lapidi e strade cittadine e sul Governo Pontificio a Bologna, rendendo la storia davvero a portata di mano.
Navigando tra le storie personali, si incontra ad esempio Brigida Fava Ghisilieri: nata nel 1802, si coinvolse nelle vicende insurrezionali e rivoluzionarie dal 1831 al 1861 e il suo salotto costituì un fulcro della vita culturale e politica della città fino all’Unificazione e oltre. Partendo dalla sua biografia è possibile ripercorrere le vicende dei circoli e dei salotti bolognesi, delle feste civili e patriottiche, dei movimenti politici del Risorgimento:
https://www.storiaememoriadibologna.it/fava-ghisilieri-brigida-481357-persona.
Con pochi click è possibile anche navigare a partire dalle commoventi lettere spedite ai familiari dal fante Enrico Badeschi, caduto nella prima Guerra Mondiale, alle vicende del suo Reggimento fino alla cronologia della Quarta battaglia dell’Isonzo – quella in cui Badeschi trovò la morte; pochi altri click, e si entra nel Chiostro Lapidario dell’Abbazia di Santo Stefano, dove il suo nome è inciso, insieme a quello degli altri 2536 caduti bolognesi, oppure si può visitare il Cimitero della Certosa, dove Badeschi è sepolto, ripercorrendo le vicende che portarono alla costruzione del Monumento Ossario ai caduti della Grande Guerra.
“Storia e Memoria di Bologna” è un progetto nato nel 2002, a cura del Museo civico del Risorgimento, con l’obiettivo di raccontare il passato della città emiliana attraverso il linguaggio dei monumenti. Il portale omonimo, creato nel 2014, dà voce ai protagonisti maggiori e minori della storia, nel periodo compreso tra l’età Napoleonica e la Liberazione del 1945, attraverso i percorsi privilegiati degli scenari tematici.
L’archivio digitale di ogni scenario racconta la storia del periodo trattato attraverso informazioni in continuo aggiornamento: profili biografici, linee del tempo, mappe, documenti, schede di opere d’arte, fonti e un’ampia emeroteca scaricabile.
Il portale web è una sorta di grande libro della memoria bolognese dove le informazioni sui personaggi, gli eventi, i luoghi, i monumenti, le opere artistiche, si intrecciano, fino a disegnare i contorni di un mondo che ci appartiene, perché è quello da cui proveniamo.
La realizzazione del sito è resa possibile anche grazie ai 128 autori di contenuti che, con il coordinamento scientifico del Museo civico del Risorgimento, hanno contribuito a rendere dinamico il patrimonio informativo connettendo gli eventi alle persone che ne hanno fatto parte, ai luoghi in cui sono svolti e alle opere che ne danno testimonianza.
Nella sua scansione su base cronologica e tematica, ogni scenario del sito si configura inoltre come una valida risorsa anche per la ricerca storiografica e l’apprendimento della storia nella pratica didattica, grazie ad un metodo narrativo ipertestuale che fa dialogare immagini e parole, apparati iconografici e documentari.
www.storiaememoriadibologna.it
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