Bologna

Istituzione Bologna Musei, gli appuntamenti dall’11 a 16 febbraio

BOLOGNA – Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.

Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.

Di seguito gli appuntamenti in programma da sabato 11 a giovedì 16 febbraio.

IN EVIDENZA

sabato 11 febbraio

ore 17: Museo della Musica – Strada Maggiore 34

Nell’ambito della rassegna Voci dall’Aldilà

“American Composer”

Proiezione di “American Composer” di Matthew Seig (Stati Uniti 2002, v.o. sott. it., 60’), in occasione del centenario della nascita di Thelonius Monk (1917-1982) . Prima italiana.

Con Randy Weston, Billy Taylor, Thelonius Monk III, Orrin Keepnews, Ben Riley, Barry Harris, Marion White. Prod: Multiprises LLC.

Introduzione critica di Giampiero Cane.

Tra i riconosciuti padri fondatori del Be Bop negli anni Quaranta, autore con “Round Midnight” di uno dei più noti standard della storia del Jazz, Thelonius Monk fu tuttavia un “pianista dissonante, concettuale e astratto”, un autentico “musicista per musicisti” la cui figura verrà riconosciuta a pieno solo da musicisti d’avanguardia come Steve Lacy, Misha Mengelberg, Anthony Braxton, Alex von Schlippenbach e moltissimi altri.

Giampiero Cane è stato docente di Civiltà musicale afroamericana all’Università di Bologna. Presso l’editrice Clueb ha pubblicato “Canto nero” (1982), “Facciamo che eravamo negri: il jazz e il suo background” (1988), “Introduzione al jazz, alla storia e alle opere” (con Pasquale Morgante, 1994) e “MonkCage – Il Novecento musicale americano” (1995).

È critico musicale del Manifesto, e collabora con numerosi periodici specializzati.

“Voci dall’aldilà” è la rassegna di film dedicata ai compositori scomparsi che continuano a rimanere tra noi, giunta alla sua decima edizione. Un progetto di AngelicA in collaborazione con il Museo della Musica, a cura di Walter Rovere.

Ingresso: € 5,00 (gratuito per studenti universitari e minori di 18 anni)

Info: www.museibologna.it/musica

PER I BAMBINI

sabato 11 febbraio

ore 10.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34

In occasione della rassegna The Best of

“L’arpa nelle fiabe. Arpe Fantastiche”

Laboratorio musicale per bambini da 6 a 10 anni a cura dell’Associazione Arpeggi in occasione del Bologna Harp festival II edizione. Con Irene De Bartolo, favole di Sara Fantini.

La scrittrice Sara Fantini e Irene De Bartolo racconteranno una delle fiabe inedite contenute nel libro “Arpe fantastiche”. Musiche d’arpa suonate dal vivo interverranno nella narrazione come previsto nel cd annesso al libro.

Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica.

Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio.

Ingresso: € 5,00 a partecipante

Info: www.museibologna.it/musica

ore 15.30: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123

“La magia dell’acqua”

Laboratorio per ragazzi da 6 a 10 anni.

L’acqua è una sostanza “speciale” dalle proprietà chimiche e fisiche uniche, grazie alle quali la vita sulla Terra ha potuto svilupparsi. Il laboratorio propone di approfondire la conoscenza di questa sostanza integrando l’approccio scientifico con una serie di affascinanti esperienze.

I ragazzi, trasformandosi in piccoli scienziati, assisteranno ad alcuni esperimenti spettacolari come l’elettrolisi, grazie alla quale si scopriranno gli elementi che compongono l’acqua e le loro caratteristiche.

Con giochi e semplici prove si studierà come avvengono i passaggi di stato e si approfondiranno alcune speciali caratteristiche dell’acqua come: la tensione superficiale, la forza di coesione delle molecole e la capillarità.

Lo studio di queste proprietà permetterà di evidenziare il ruolo essenziale che l’acqua svolge per la vita sulla Terra e l’importanza della sua salvaguardia.

Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 10 febbraio).

Ingresso: € 4,00 (gratuito per un accompagnatore adulto)

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

sabato 11 febbraio

ore 16: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6

“La moda del Siglo de Oro”

Visita guidata a cura di Angela Lezzi, RTI Senza Titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.

A partire dagli anni Sessanta del Cinquecento in tutta Europa si risente dell’influenza politica e culturale della potenza spagnola che, imponendosi anche nel campo della moda, d’ora in avanti considerata vera e propria arte per destare stupore e meraviglia, propone modelli più rigidi e formali. L’itinerario tra le opere presenti in museo vuole porre l’attenzione sull’abbigliamento maschile e femminile italiano, influenzato di volta in volta dalle potenze politiche che predominano lo scenario europeo, a partire appunto dalla cattolicissima Spagna.

Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)

Info: www.museibologna.it/arteantica

domenica 12 febbraio

ore 10.30: Museo Medievale – via Manzoni 4

“Martino Genchi. Raccogli la cosa nell’occhio”

Visita guidata a cura di Angela Lezzi, RTI Senza Titolo s.r.l. e ASTER s.r.l., alla presenza dell’artista.

Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)

Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 15: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18

“Amore e Morte in Certosa”

«Celeste è questa corrispondenza d’amorosi sensi» diceva Foscolo. La morte non è, tante volte, la fine di una storia d’amore che prosegue nel cuore di chi è rimasto in vita. A raccontarci i loro sentimenti, le loro storie appassionate, i loro tradimenti e le loro speranze saranno proprio i nostri antenati che riposano alla Certosa.

Visita guidata a cura di Associazione Culturale Didasco.

Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera).

Ritrovo presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).

Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)

Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123

Nell’ambito della rassegna Macchine motori di civiltà

“Le macchine e l’arte”

Incontro con Pier Gabriele Molari, già Ordinario all’Università di Bologna.

Tra XV e XVI secolo Urbino, in particolare sotto la lunga signoria di Federico da Montefeltro, fu il centro italiano più attivo nel campo della matematica e dell’ingegneria.

Nel corso dell’incontro saranno approfondite le figure di alcuni dei maggiori protagonisti della felice stagione rinascimentale urbinate: Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio e la figura di Guido Ubaldo del Monte, uomo d’armi, ma anche scienziato, matematico, ingegnere e intimo amico di Galiei.

Si indagheranno, infine, i fortissimi rapporti di scambio tra arte, meccanica e ingegneria cinquecentesca con l’apporto di un originale apparato iconografico e di confronto.

Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 10 febbraio).

Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 16: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14

“Jonas Burgert. Lotsucht / Scandagliodipendenza”

Visita guidata alla prima personale in Italia dell’artista tedesco Jonas Burgert.

“Lotsucht / Scandagliodipendenza”, curata da Laura Carlini Fanfogna, rende visibili negli ampi spazi della Sala delle Ciminiere 38 dipinti, prevalentemente di grandi dimensioni, creati dall’artista nell’ultimo decennio.

Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì, dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.

Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (€ 6,00 intero / € 4,00). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 4,00 per l’ingresso in mostra

Info: www.mambo-bologna.org

ore 16.30: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6

“Sopra i mobili: terrecotte, maioliche e porcellane”

Visita guidata a cura di Renata Ferlini, Associazione RestauriAmo.

Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)

Info: www.museibologna.it/arteantica

MOSTRE

Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5

“Fare l’Italia. Il Risorgimento romantico e eroico nei dipinti di Edoardo Matania (1849-1927)”, fino al 2 aprile 2017

Se Giuseppe Verdi creò la colonna sonora dell’unità d’Italia, la sua immagine fu immortalata da Edoardo Matania. Su richiesta dell’editore Emilio Treves, il grande illustratore napoletano realizzò una serie di dipinti che, tra fedeltà al dato storico e mitologia eroica, ripercorrono il Risorgimento a partire da Gioacchino Murat (1815) fino alla proclamazione di Roma a capitale del nuovo Regno (1871). Tradotte in illustrazioni a stampa, le opere di Matania divennero ben presto popolarissime, contribuendo in misura decisiva a delineare e a trasmettere alle epoche successive i tratti del Risorgimento e dei suoi protagonisti.

La mostra presenta per la prima volta riuniti insieme una cinquantina di quei dipinti. Sono inoltre esposte stampe e pubblicazioni conservate presso la biblioteca del Museo del Risorgimento, che documentano il successo di questa importante operazione di costruzione di una memoria collettiva nazionale.

La mostra è realizzata grazie ad Enrico Gallerie d’Arte – Milano / Genova, in collaborazione con il Comune di Genova ed il Museo del Risorgimento – Istituto Mazziniano di Genova.

Info: www.museibologna.it/risorgimento

Museo Medievale – via Manzoni 4

“Martino Genchi. Raccogli la cosa nell’occhio”, fino al 26 marzo 2017

Si intitola “Raccogli la cosa nell’occhio” il progetto di Martino Genchi appositamente ideato per il Museo Medievale.

Invitato a confrontarsi con un contesto in cui la lacunosità di alcuni reperti di epoca medievale costituisce un principio fondante per l’allestimento espositivo, Genchi sceglie di posare il proprio sguardo non su ciò che sopravvive come testimonianza frammentaria del passato, bensì sulla memoria attiva di ciò che appare nella sua assenza a causa del disfacimento della storia.

I danneggiamenti e i vuoti generati da terremoti, spoliazioni e cancellazioni, vengono interpretati dall’artista come segnali di un conflitto tra ricerca di eternità e consunzione del quotidiano, per essere trasformati in fenomeni visivi: oggetti dello sguardo che si aggiungono a quelli esposti all’interno del display museale.

L’intervento concepito da Genchi si insinua infatti nelle profondità delle opere non per sondarne l’intenzione semantica, ma per indagarne le parti mancanti che ne compromettono una rappresentazione formale compiuta, e proprio per questo, continuano a echeggiare per lunghe distanze temporali la necessità di trasmissione della propria percezione, oltre la soglia di ciò che è accessibile all’occhio.

L’artista interagisce infatti con le sue collezioni e i suoi spazi architettonici attraverso un percorso di installazioni poligonali, in alcuni casi delimitate da cornici in alluminio anodizzato argenteo, fissate in sospensione alle pareti da tiranti, che affiorano come espressioni mediate di un tempo trascorso non più visibile attraversando sei sale del museo, tra piano interrato, piano terra e primo piano come un fluido dispositivo di compatta coerenza formale.

Il progetto è accompagnato dal contributo critico di Claudio Musso.

Si ringrazia la Galleria Michela Rizzo per la gentile collaborazione e il prezioso supporto.

Il progetto è promosso dall’Istituzione Bologna Musei nell’ambito della sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna.

Info: www.museibologna.it/arteantica

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14

“Jonas Burgert. Lotsucht / Scandagliodipendenza”, fino al 17 aprile 2017

Il MAMbo presenta la prima personale in Italia dell’artista tedesco Jonas Burgert.

“Lotsucht / Scandagliodipendenza”, curata da Laura Carlini Fanfogna, propone negli ampi spazi della Sala delle Ciminiere 38 dipinti, prevalentemente di grandi dimensioni, creati dall’artista nell’ultimo decennio.

Jonas Burgert, con ogni composizione, con ogni singola pennellata dipinge veri e propri scenari. Le sue opere raffigurano la sua visione della rappresentazione teatrale che costituisce l’esistenza umana, dell’inesauribile bisogno dell’uomo di dare un senso, una direzione e uno scopo alla propria vita. La ricerca si apre ad ogni sfera della ragione, dell’immaginazione e del desiderio generando tele di grandi dimensioni, affollate di figure fantastiche di proporzioni diverse: ci sono scimmie e zebre, scheletri e arlecchini, amazzoni, bambini, a volte il pittore stesso. Questa dinamica soprannumeraria genera un senso di forte inquietudine in chi guarda: i soggetti raffigurati indossano maschere e costumi, ci sono pareti e pavimenti che si squarciano rivelando cumuli di corpi o liquidi incandescenti, mentre un buio inspiegabile incombe ovunque.

Lo scandaglio che troviamo nel titolo della mostra appare con frequenza nelle opere di Jonas Burgert. Scandagliare compulsivamente la realtà in un cimento perpetuo è la passione, l’ossessione dell’artista. Metaforicamente il filo a piombo simboleggia l’equilibrio interiore e la ricerca spirituale. Burgert privilegia l’analisi dei grandi temi esistenziali, in un percorso di approfondimento che non disdegna di avventurarsi in angoli ignoti per esplorare sentimenti, emozioni, ossessioni, demoni, per ridefinire, prova dopo prova, un rinnovato “ubi consistam”, per ripristinare il punto di equilibrio dopo l’abbandono di ogni saldo appoggio nel tentativo di ampliare i limiti della conoscenza personale e rinsaldare le ragioni di vita hic et nunc, per ristabilire il centro di gravità dopo ogni nuova, anche estrema, esperienza.

Si ringrazia Blain|Southern Gallery per la gentile collaborazione e il prezioso supporto.

La mostra rientra nella sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna.

Info: www.mambo-bologna.org

“Esercizi di stile”, fino al 26 febbraio 2017

“Esercizi di stile” è la denominazione prescelta per uno dei moduli formativi che caratterizzano il progetto di collaborazione sottoscritto nel 2106 dall’Accademia di Belle Arti di Bologna e il MAMbo. Si tratta di un’iniziativa che offre agli studenti la possibilità di cimentarsi con gli spazi e le pratiche dell’istituzione museale.

Gli Esercizi di stile degli studenti coinvolti sono rivolti alle opere della Collezione Permanente MAMbo, in dialogo con la poetica di alcuni grandi maestri.

Nell’ambito di ART CITY Bologna, il progetto si concretizza in un’esposizione che vede impegnati nella presentazione delle loro opere tre studenti dei corsi di Arti visive – Francesca Bertazzoni, Flavio Pacino e Giulia Poppi – e una studentessa del corso di Didattica dell’arte e mediazione culturale del patrimonio artistico – Francesca Manni – nel lavoro curatoriale.

Il progetto è coordinato da Cristina Francucci.

Info: www.mambo-bologna.org

Museo della Musica – Strada Maggiore 34

“Marco Di Giovanni. Orizzonte degli eventi”, fino al 12 marzo 2017

Il Museo della Musica accoglie il progetto espositivo di Marco Di Giovanni “Orizzonte degli eventi”, nel segno di una trasversalità di generi artistici e idiomi musicali che avvicina alle pratiche artistiche contemporanee le preziose collezioni del museo che documentano la storia della musica europea dal XIII al XIX secolo.

“Orizzonte degli eventi” ricontestualizza alcuni fra i lavori più emblematici realizzati da Marco Di Giovanni negli ultimi anni. L’intervento, appositamente ideato in funzione di due ambienti del museo, acquisisce una pregnanza di particolare densità per la capacità dell’artista di concentrare la sua dimensione espressiva entro un percorso multidisciplinare di complessa configurazione compositiva. Per le sale dedicate agli eventi temporanei Di Giovanni concepisce infatti un display di rigorosa logica immanente che, attraverso una fitta rete di interrelazioni tra diversi linguaggi come scultura, disegno, installazione sonora e performance, invita il pubblico ad andare oltre la soglia del visibile, coinvolgendolo in un’avvolgente esperienza immersiva.

Il progetto, a cura di Sabrina Samorì, rientra nella sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna.

Info: www.museibologna.it/musica

Casa Morandi – via Fondazza 36

“Ornaghi & Prestinari. Grigio Lieve”, fino al 12 marzo

La mosta “Grigio Lieve” di Ornaghi & Prestinari offre una nuova prospettiva di confronto con la pratica artistica di Giorgio Morandi.

Ricostruendo lo studio del maestro bolognese attraverso un modello virtuale 3D, Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari hanno riletto le opere e la poetica di Morandi, ricreando i set dei dipinti e le rispettive composizioni, per dedurne le viste nascoste attraverso cui hanno modellato coni d’ombra in assenza degli oggetti.

Gli artisti hanno lavorato sulla possibilità di dare una forma concreta e tridimensionale alle ombre di quegli oggetti tanto amati e ricorrenti nelle celebri nature morte morandiane. Ne è derivata la produzione di una serie di sculture in plastilina in seguito diventate soggetto degli scatti fotografici che si vedono esposti, insieme alle sculture stesse e a un video, negli spazi di Casa Morandi.

“Grigio Lieve” è una ricerca sulle possibilità della luce e sulle stratificazioni del passaggio del tempo, sulla scultura intesa più come dispositivo e attitudine, sulla luce che conferisce un certo ritmo alle superfici, disegna volumi e ombre nell’immaterialità dell’immagine.

La ricerca dei due giovani artisti milanesi, partendo dall’esercizio quotidiano di Giorgio Morandi, propone anche una riflessione sul ruolo della fotografia nella traduzione bidimensionale della scultura, che rende palpabile la relatività del tempo e del punto di vista, l’attitudine a frammentare la visione globale.

Il progetto, a cura di Roberto Pinto, rientra nella sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna.

Info: www.mambo-bologna.org

Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6

“Chiara Lecca. A fior di pelle”, fino al 19 marzo 2017

Le Collezioni Comunali d’Arte si aprono a uno scenario tra realtà e illusione con la mostra “A fior di pelle” di Chiara Lecca.

All’interno dell’ampio percorso museale situato al secondo piano di Palazzo d’Accursio, in cui è custodito un ricco patrimonio artistico databile dal Duecento agli inizi del Novecento, l’artista interviene in quattro sale (I, IV, XII, XVI) disseminando installazioni che sottolineano la studiata interazione con le peculiari caratteristiche degli ambienti storici in cui si inseriscono.

Fin dagli esordi, la ricerca artistica di Chiara Lecca si focalizza sulla relazione tra uomo e natura per farne emergere la frattura operata dalla società contemporanea e la contraddittorietà insita nel comportamento collettivo umano di rimozione della parte istintiva e selvaggia in contrapposizione alla sfera razionale. Il suo lavoro induce lo spettatore a interrogarsi e a ripensare la propria origine attraverso un immaginario di perturbante forza visionaria, in cui l’elemento animale diventa materia per un processo di ambigua alterazione semiotica.

La mostra, a cura di Sabrina Samorì e Silvia Battistini, rientra nella sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna.

Info: www.museibologna.it/arteantica

“Algardi, Bernini, Velázquez: tre ritratti a confronto”, fino all’8 maggio 2017

I Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con i Musei Capitolini di Roma, espongono per la prima volta a Bologna un dipinto di Diego Velázquez (1599-1660).

Nella Sala Urbana delle Collezioni Comunali d’Arte è visibile il “Ritratto di uomo” della Pinacoteca Capitolina, che la critica ha supposto possa essere un autoritratto del celebre artista spagnolo.

L’arrivo del quadro a Bologna, che offre anche l’occasione per ricordare il passaggio dello stesso grande pittore spagnolo nella nostra città nel corso del suo primo viaggio in Italia (1629-1641), presta lo spunto per costruire un breve percorso su alcuni momenti della storia del ritratto nella Roma della prima metà del Seicento, in cui si assiste ad una nuova formulazione di questo specifico genere artistico, destinata a grande fortuna.

La mostra, a cura di Massimo Medica e Mark Gregory D’Apuzzo, accosta infatti allo straordinario dipinto dell’artista spagnolo due opere dei Musei Civici bolognesi, ugualmente significative: il “Busto di papa Gregorio XV” (1621-1622) di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), esemplare in bronzo derivato dal prototipo in marmo richiesto dal cardinal nipote Ludovico Ludovisi in occasione della salita dello zio al soglio pontificio, e la “Testa di San Filippo Neri” (realizzata intorno al 1640) di Alessandro Algardi (1595-1654), modellata in cera rossa e ricavata dalla maschera funeraria del Santo conservata nella chiesa della Vallicella a Roma.

Tre ritratti, dunque, uno in pittura e due in scultura.

Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo Morandi – via Don Minzoni 14

“Attualità di Morandi. Opere donate al Museo dal 1999 ad oggi”, fino al 19 marzo 2017

Il Museo Morandi dedica una intera sala del proprio percorso all’esposizione di una serie di opere che dal 1999 a oggi sono entrate a far parte della collezione a seguito di generose donazioni da parte di artisti che, nel loro percorso di ricerca estetica, hanno dichiaratamente guardato all’opera di Giorgio Morandi.

David Adika, Julius Bissier, Ada Duker, Alexandre Hollan, Joel Meyerowitz, Zoran Music, Wayne Thiebaud e Marco Maria Zanin sono gli autori dei 19 lavori esposti, diversi per tecnica e soggetto. Attraverso un confronto dialettico con le opere di Morandi si intende offrire al visitatore una nuova chiave di lettura e interpretazione del suo universo artistico, nonché ribadirne la forte presenza nell’immaginario culturale globale e la sua influenza sulla cultura visiva internazionale.

L’isolamento estetico dell’oggetto o dei gruppi di oggetti e l’apparente ripetitività della rappresentazione, che ritroviamo nelle opere di Thiebaud; la costruzione volumetrica e architettonica dello spazio dove anche il vuoto si fa forma nelle foto di Ada Duker; la dimensione atemporale e metafisica dell’oggetto nelle foto di Adika, Meyerowitz e Zanin; “i silenzi colorati” degli acquerelli di Hollan; la pulizia dell’immagine e il tono cromatico degli acquerelli di Music e Bissier; tutto ciò rimanda al rigoroso atteggiamento di Morandi nei confronti della pratica artistica, intesa come momento di indagine euristica, ovvero occasione per un’analisi obiettiva del dato naturale, territorio dove si celano incanto poetico ed emozione lirica.

Comprendere questo aspetto della ricerca morandiana significa ricondurre la sua esperienza estetica ad un atteggiamento fenomenologico che si esplica nella sua affermazione dell’essere e dell’esistere e nella sua intuizione eidetica che consente di cogliere l’essenza delle cose.

La mostra, a cura di Alessia Masi, rientra nella sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna.

Info: www.mambo-bologna.org

Museo Medievale – via Manzoni 4

“San Domenico: il volto del Santo nei codici miniati del Museo Civico Medievale 1216-2016”, fino all’11 giugno 2017

In occasione dell’Ottavo Centenario della conferma della regola dell’Ordine dei Predicatori (1216-2016), la piccola esposizione, curata da Ilaria Negretti e Paolo Cova, è dedicata allo studio iconografico delle miniature di Domenico rintracciate nei codici Due-Trecenteschi conservati nella collezione del Museo Civico Medievale.

«…era di statura media, di corporatura delicata, la faccia bella e un poco rossa, i capelli e la barba leggermente rossi, belli gli occhi. Dalla sua fronte, e fra le ciglia, irraggiava un certo splendore, che attirava tutti a venerarlo e ad amarlo. Sempre ilare e giocondo, se non mosso a compassione per qualche afflizione del prossimo. Aveva le mani lunghe e belle. Aveva una grande voce bella e risonante. Non fu affatto calvo, ma aveva la corona della rasura del tutto integra, cosparsa di pochi capelli bianchi.»

In questa mirabile descrizione di Domenico di Guzmán la beata Cecilia Cesarini, partecipe della prima esperienza del nuovo ordine, tratteggia con realismo la sua fisionomia. È interessante notare come le immagini più antiche, realizzate nella seconda metà del XIII secolo, a qualche decennio di distanza dalla morte del Santo (1221), paiono tramandare la memoria del suo vero volto.

Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123

“Il valore della tecnica: 120 anni di Officine Ortopediche Rizzoli”, fino al 28 febbraio 2017

La mostra, a cura di Officine Ortopediche Rizzoli, presenta pannelli illustrativi, oggetti – fra cui protesi, strumenti, banconi da lavoro – diversi exhibit, videoproiezioni e apparati multimediali, suddivisi in 6 ambiti tematici, che consentono di ricostruire la storia delle Officine Ortopediche Rizzoli dal 1896 ad oggi, sottolineando le scelte, le ricerche, gli indirizzi innovativi che hanno portato a sviluppare tecnologie d’avanguardia.

Il fondatore Francesco Rizzoli dedicò la vita alla medicina, contribuendo concretamente alla nascita dell’Istituto ortopedico (1896) dando come obiettivi il «progresso delle scienze, del bene dell’umanità e del patrio decoro».

Negli anni tra le due guerre mondiali le Officine si specializzarono nella produzione di protesi e ausili per le persone, introducendo, negli anni 1950-’70, anche materiali adatti a soddisfare le esigenze funzionali ed estetiche di un mondo in rapido mutamento.

Le tendenze degli ultimi 30 anni vedono introdurre tecnologie sofisticate e innesti robotici per concorrere non solo al pieno recupero della funzionalità anatomica, ma per consentire di raggiungere anche prestazioni inattese in molteplici campi della vita attiva.

Oggi, dopo 120 anni la sfida non è ancora conclusa: per tenere fede all’idea del fondatore, ossia la vicinanza al paziente nel suo recupero funzionale, Officine Ortopediche Rizzoli è entrata nel gruppo ab medica holding, una realtà leader nella produzione e distribuzione di tecnologie medicali, con una prospettiva di sviluppo sempre più vicina alle esigenze delle persone.

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.

Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.

Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.

Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.

Info: www.museibologna.it.

La Card Musei Metropolitani di Bologna è il nuovo servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.

INDIRIZZI E RECAPITI

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi

via Don Minzoni 14

tel. 051 6496611

aperto: martedì, mercoledì, domenica e festivi: ore 10-18; giovedì, venerdì e sabato: ore 10-19

Casa Morandi

via Fondazza 36

tel. 051 6496611

aperto: su prenotazione solo nei seguenti giorni e orari:

da ottobre a maggio venerdì e sabato ore 14-16; domenica: ore 11-13

da giugno a settembre venerdì e sabato ore 17-19; domenica: ore 11-13

Villa delle Rose

via Saragozza 228/230

tel. 051 436818 – 6496611

aperto: in occasione di eventi espositivi

Museo per la Memoria di Ustica

via di Saliceto 3/22

tel. 051 377680

venerdì, sabato e domenica: ore 10-18

Museo Civico Archeologico

via dell’Archiginnasio 2

tel. 051 2757211

aperto: martedì – venerdì: ore 9-15; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo Civico Medievale

via Manzoni 4

tel. 051 2193916 – 2193930

aperto: martedì – venerdì: ore 9-15; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Collezioni Comunali d’Arte

Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6

tel. 051 2193998

aperto: martedì – venerdì: ore 9-18.30; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini

Strada Maggiore 44

tel. 051 236708

aperto: martedì – sabato: ore 9-14; domenica e festivi: ore 9-13

Museo internazionale e biblioteca della musica

Strada Maggiore 34

tel. 051 2757711

aperto: martedì – venerdì: ore 9.30-16; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo del Patrimonio Industriale

via della Beverara 123

tel. 051 6356611

aperto: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì: ore 9-13; sabato: ore 9-13 e 15-18; domenica: ore 15-18

Museo civico del Risorgimento

Piazza Carducci 5

tel. 051 347592

aperto: martedì – domenica: ore 9-13

DIDA:
“Martino Genchi. Raccogli al cosa nell’occhio”, immagine d’allestimento della mostra presso il Museo Civico Medievale. Photo credit Istituzione Bologna Musei (foto di Silvia Bidoli)
Allegati scaricabili:

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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