Nella mostra ai Musei civici di Modena sezioni dedicate a pittura, architettura, design, pubblicità, musica, fotografia, fumetto, teatro, animazione, collezionismo
MODENA – Il percorso espositivo della mostra “Io sono una poesia. Parole sui muri e le arti negli anni Sessanta tra Modena e Reggio Emilia”, visitabile gratuitamente ai Musei civici di Modena dal 16 dicembre 2018 fino al 5 maggio del 2019, è arricchito nell’allestimento da video con interviste, filmati d’epoca e postazioni audio.
La mostra si apre con opere, tra gli altri, di Franco Vaccari, Adriano Spatola, Carlo Cremaschi, Cesare Leonardi, Giuliano Della Casa, Claudio Parmiggiani, Gianni Valbonesi, Nino Squarza e Marisa Bonazzi. Segue una sezione su “Parole sui muri” con una raccolta di manifesti. Quindi si aggiungono i nomi di Luigi Ghirri e Franco Guerzoni nella sezione dedicata alle ricerche del nuovo promosse dalla Sala di Cultura del Comune di Modena diretta da Oscar Goldoni.
Dalle arti visive si passa poi al teatro più innovativo, segnato tra l’altro dal Living Theatre e Dario Fo fino all’occupazione del cinema-teatro Pedrazzoli di Fabbrico a cui partecipa Gian Maria Volontè. Non manca uno sguardo sull’architettura col Museo del deportato di Carpi progettato dallo studio di architettura BBPR e da Renato Guttuso, la nuova sede della Cassa di Risparmio di Modena di Giò Ponti e il nuovo cimitero di Modena di Aldo Rossi, quindi Albe Steiner con l’allestimento della Coop 1 di Reggio Emilia, il design di Nanni Ausenda, Guidobaldo Grossi e della Stilwood di Cavezzo, gli allestimenti pop delle Feste dell’Unità.
L’esposizione continua fra fotografia, grafica, fumetto e animazione, con gli scatti di Franco Fontana e Beppe Zagaglia, le opere dello Studio Zot, le Sturmtruppen di Bonvi e la nascita del “Fumetto in TV” di Guido De Maria, le figurine Panini, i caroselli pubblicitari e i corti animati di Paul Campani e Secondo Bignardi.
Protagonista in una sala è la scena musicale con l’Equipe 84, I Nomadi, Caterina Caselli e Francesco Guccini, fra dischi, manifesti, il legame con la moda e i dancing Snoopy e Nuovo Mondo, la fusione con la fotografia di Carlo Savigni e Mario Schifano, il design delle chitarre elettriche di Wandrè e di quella a forma di fucile di Urano Borelli del gruppo Johnny e i Marines.
L’ultima sezione è dedicata alla diffusione della cultura tra collezionismo privato e luoghi istituzionali: dal Festival nazionale del libro economico che portò a Modena i maggiori editori nazionali, alla nascita del servizio comunale biblioteche, a opere dalle raccolte Don Bettelli e dalle collezioni di Mario Cadalora e del sindaco Rubes Triva, figure centrali nella politica culturale modenese del tempo. Tra gli artisti Mario Ceroli, Renzo Vespignani, Wainer Vaccari, Valerio Adami, Pompeo Vecchiati, Lucio Riva e Mac Mazzieri.
La mostra è visitabile gratuitamente da martedì a venerdì 9 – 12; sabato, domenica e festivi 10 – 13 e 16 – 19: chiusa i lunedì non festivi. www.museicivici.modena.it