Intitolati due parchi a Franco Arquati e Luca Attanasio

65

PARMA – Si sono svolte questa mattina le cerimonie di intitolazione di due parchi, a Franco Arquati, imprenditore parmigiano, e a Luca Attanasio, diplomatico italiano e ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo.

Intitolazione Parco Franco Arquati 

Alla cerimonia erano presenti Giuliana Reggiani, moglie di Franco Arquati, le figlie Beatrice e Sonia, e i famigliari dell’imprenditore, autorità religiose, civili e militari. Erano presenti l’Assessora alla Comunità Giovanile Beatrice Aimi per il Comune di Parma, il Questore di Parma Maurizio Di Domenico e il Comandante provinciale dei Carabinieri Andrea Pagliaro. 

Il parco compreso tra via Ventisette Gennaio, via Indro Montanelli e via Giorgio Perlasca è stato intitolato a Franco Arquati, imprenditore parmigiano, deceduto nella nostra città il 25 maggio 2002.

“Siamo davvero lieti di ricordare un personaggio tanto importante per Parma intitolandogli questo parco. Un imprenditore ed un uomo di cui la città va fiera per il suo impegno professionale e “pubblico” all’interno di Federlegno. Voglio augurarmi che i giovani della nostra città sappiano trarre insegnamenti da questi personaggi che hanno dedicato impegno, passione e determinazione alla realizzazione dei loro sogni”, ha dichiarato l’Assessora Aimi.

Intitolazione Parco Luca Attanasio

Alla cerimonia erano presenti i genitori del diplomatico Alida Maggi e Salvatore Attanasio, autorità religiose, civili e militari. Erano presenti l’Assessora con delega alla Toponomastica Daria Jacopozzi per il Comune di Parma, il Questore di Parma Maurizio Di Domenico e il Comandante provinciale dei Carabinieri Andrea Pagliaro.

Il parco compreso tra via Marco Biagi e strada Sant’Eurosia di Jaca è stato intitolato a Luca Attanasio, giovane diplomatico italiano e ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo vittima di un attentato insieme alla sua scorta. La cerimonia di intitolazione del parco a Luca Attanasio è inserita nell’ambito del Festival della pace.

Sempre alla presenza dell’Assessora Jacopozzi alle ore 10 al chiostro di San Giovanni Evangelista è stata inaugurata una mostra sui “Minerali clandestini in Congo: tanta ricchezza tanta povertà”, per approfondire e denunciare il dramma di un popolo e di un territorio sfruttato e a testimonianza delle ragioni che hanno portato all’omicidio dell’ambasciatore Attanasio e della sua scorta.

Biografie

Franco Arquati è nato a Vigatto il 7 marzo 1938 ed è deceduto a Parma il 25 maggio 2002). Inizia a lavorare giovanissimo come apprendista falegname. A 22 anni avvia in proprio un piccolo laboratorio e, pochi mesi dopo, con i fratelli inizia la produzione di cornici per quadri. Nasce così quella che, alla fine del 1960, sarà la Arquati Cornici. Diversificata la produzione, dieci anni dopo viene costituita la Arquati S.p.A. Il Gruppo Arquati è composto da cinque società in Italia, con uffici e consociate in circa 20 Paesi di tutto il mondo. Parallelamente all’impresa, cresce il ruolo “pubblico” di Franco Arquati: sino al 1990 è Presidente della Specialegno, una delle sei Associazioni della Federlegno‐Arredo, della quale è Vicepresidente allo stesso tempo ricopre la carica di Presidente del Salone delle Aste, Cornici e Accessori (S.A.C.A.). Nell’ottobre del 1990 viene nominato Presidente del Comitato Organizzatore del Salone del Mobile Italiano (COSMIT) e delle Mostre Euroluce, Eurocucina, Eimu, Sasmil e Salone del Complemento d’Arredo. Dal maggio dello stesso anno entra a far parte della Giunta della Confindustria. Nel 1991 diventa Presidente della Federlegno‐Arredo. Viene nominato dal Presidente della Repubblica Cavaliere del Lavoro nel 1992.

Luca Attanasio è nato a Saronno (VA) il 23 maggio 1977 ed è deceduto a Goma (Repubblica Democratica del Congo), il 22 febbraio 2021. È stato un Diplomatico italiano, ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo. Nel 2001 si è laureato con lode all’Università commerciale Luigi Bocconi di Milano e, dopo aver frequentato un corso di preparazione presso l’ISPI, è stato ammesso alla carriera diplomatica nel 2003. Entrato nel Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è stato assegnato alla direzione per gli affari economici, ufficio sostegno alle imprese, segnatamente alla segreteria della Direzione generale per l’Africa, diventando poi vice capo della segreteria del sottosegretario di Stato con delega per l’Africa e la cooperazione internazionale nel 2004.

Dal 2006 al 2010 ha lavorato presso l’Ambasciata italiana di Berna come capo dell’ufficio economico e commerciale. Dal 2010 al 2013 ha ricoperto il ruolo di Console generale reggente a Casablanca, per poi assumere, nel 2013, l’incarico di capo segreteria della Direzione generale per la mondializzazione e le questioni globali presso il Ministero degli esteri. Nel 2015 è stato nominato primo consigliere dell’ambasciata d’Italia ad Abuja in Nigeria.

Si sposa nel 2015 con Zakia Seddiki, originaria del Marocco, con la quale ha 3 figlie. Nel 2017 fondano a Kinshasa l’ONG Mama Sofia.

Il 5 settembre 2017, a soli 40 anni, ricoprendo il grado di consigliere di legazione, si è insediato come capo missione a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, alla cui guida è riconfermato nell’ottobre 2019 come ambasciatore straordinario e plenipotenziario. Sensibile alle varie emergenze sociali del continente africano, nonché attivo in molti programmi di aiuto promossi dalla Comunità di Sant’Egidio, nel 2020 ha ricevuto il Premio internazionale Nassiriya per la Pace «per il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli».

Il 22 febbraio 2021, il convoglio del Programma alimentare mondiale diretto a Rutshuru, sul quale Attanasio viaggia assieme ad altre sei persone legate alla missione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione della Repubblica Democratica del Congo (MONUSCO), giunto nei pressi di Kibumba, a nord di Goma, vicino al parco nazionale dei Virunga e al confine con il Ruanda, viene attaccato da alcuni uomini armati di fucili mitragliatori, in un tentativo di rapimento, poi fallito. Ferito gravemente all’addome, Attanasio è morto poco dopo presso l’ospedale dell’ONU di Goma. Oltre al diplomatico, sono rimasti uccisi l’autista del convoglio Mustapha Milambo e il carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci, 30 anni, originario di Sonnino, in provincia di Latina.

Le salme di Attanasio e Iacovacci hanno fatto ritorno in Italia la notte del 23 febbraio, accolte all’aeroporto di Ciampino dal presidente del Consiglio e dai ministri degli Affari Esteri e della Difesa. I funerali di Stato, officiati nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma dal cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, si sono tenuti il 25 febbraio alla presenza delle massime cariche istituzionali. Il 20 dicembre 2021 il presidente Mattarella ha consegnato alla figlia Sofia la Gran Croce d’Onore dell’Ordine della Stella d’Italia con cui è stato decorato postumo.

Le Forze Democratiche per la liberazione del Ruanda, accusate dal governo congolese di aver portato avanti l’attacco, ne hanno preso le distanze, condannandolo.

In marzo gli è stato tributato il premio ISPI 2021 con una cerimonia alla quale hanno partecipato alte figure istituzionali, che hanno omaggiato l’opera e la carriera diplomatica di Luca Attanasio.