Ora al via la grande riqualificazione del complesso immobiliare di proprietà del Comune di Bologna gestito da Acer. L’intervento è finanziato da risorse statali e degli Enti Locali per circa 5 milioni di euro
BOLOGNA – Ieri mattina personale delle Forze dell’Ordine è intervenuto in via Gandusio per sgomberare alcuni appartamenti di edilizia residenziale pubblica occupati abusivamente all’interno del complesso immobiliare di proprietà del Comune di Bologna gestito da Acer.
Per il complesso immobiliare è in previsione una maxi riqualificazione finanziata da risorse statali e degli Enti Locali per circa 5 milioni di euro. A tutti gli assegnatari aventi titolo Acer ha proposto, fino agli ultimi giorni, alloggi alternativi per il periodo dei lavori e tutti hanno accettato.
Il Pronto intervento sociale del Comune di Bologna (PRIS) è arrivato in via Gandusio verso le 8, quando le prime persone sono uscite dallo stabile. Per una cinquantina di persone, nuclei familiari con minori (questi ultimi sono 18) e persone singole con fragilità socio sanitarie, è stata disposta l’accoglienza temporanea nell’ex ostello di via di Viadagola recentemente tornato nelle disponibilità del Comune di Bologna.
Il Sindaco Virginio Merola aveva firmato nei giorni scorsi un’ordinanza ai sensi dell’art.54 del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali), affissa da Acer nel complesso immobiliare, che disponeva il rilascio immediato degli alloggi occupati abusivamente.
“In questi mesi con Acer abbiamo lavorato sodo per proporre a tutti gli assegnatari regolari alloggi alternativi per il periodo del cantiere – ha detto l’assessore alla casa Virginia Gieri – l’intervento si è reso necessario per mantenere i finanziamenti pubblici per la ristrutturazione. Vorrei anche sottolineare che dopo i lavori ci saranno più alloggi di edilizia residenziale pubblica a disposizione rispetto a oggi per aumentare la risposta alle necessità abitative della città”.
“Questo comparto – ha aggiunto il presidente di Acer Alessandro Alberani – può diventare un modello abitativo per tutta la città, in quanto si tratta della trasformazione in positivo di un intero spazio pubblico nel contesto di un Quartiere che sta vivendo importanti trasformazioni dal punto di vista urbanistico e sociale.”