Panificatori e pasticceri a raccolta per l’evento benefico ‘Pane in Piazza’ 2019. Le adesioni si riceveranno allo stand ESMACH, Pad. D7, Stand 064. L’idea è stata della Famiglia Marinoni
RIMINI – La solidarietà chiama all’appello i migliori operatori italiani della pasticceria e della panificazione alla fiera Sigep di Rimini dedicata al settore, dal 19 al 23 Gennaio.
Allo stand dell’azienda ESMACH, Frate Emilio Cattaneo del Centro Missionario di piazza Cimitero Maggiore a Milano insieme a Cesare Marinoni della ‘mitica’ famiglia di panificatori meneghini, raccoglieranno le candidature di panificatori e pasticceri che intendono partecipare alla prossima edizione di ‘Pane in Piazza’ che si vorrebbe realizzare nel capoluogo lombardo per la settimana di Milano Food City in Maggio.
L’anno scorso questa manifestazione è stata una delle iniziative più in vista in città, con un hangar di 400 mq al coperto e 100 di dehor con mega schermo in Piazza Duomo; una squadra di oltre 120 panificatori all’opera – gratuitamente – 24 ore su 24; 300 kili di mozzarelle fresche da Napoli e Bari consumate, 100 quintali di farina, 300 kg di lievito, 130 vasi di salsa al pomodoro da 5 kg cad, 10 quintali di michette, tutto frutto di donazioni, per 200 mila visitatori e donazioni per 60 mila euro; un maxi evento benefico ideato da Cesare Marinoni (promotore anche della raccolta firme al Sigep) con la sua famiglia, il panettiere e pasticcere Luca Piantanida di Chioggiola (Biella) e i Frati del Centro Missionario di piazza Cimitero Maggiore, che coordina l’attività di animazione missionaria della Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Lombardia con un centinaio di missionari presenti in varie nazioni dei diversi continenti: Brasile, Costa d’Avorio, Camerun, Thailandia, Etiopia, Emirati Arabi, India, per sostenere un progetto missionario.
Il progetto benefico denominato St.Augustin è la costruzione di un panificio in Etiopia dalla capacità di produzione di 300 qli di pane, per dare cibo e lavoro alla popolazione locale. A benedire l’evento era intervenuto lo stesso vescovo di Harar, il Cappuccino Mons. Angelo Pagano, nella cui diocesi sorgerà il panificio, precisamente nella città di Dire Dawa, a 50 km da Harar.
Già in Settembre 2018 è giunto al Segretariato Cattolico di Dire Dawa un grande container con tutto il necessario per avviare un primo forno per la panificazione, installato e poi inaugurato il 26 da Ottobre da Cesare Marinoni, cui seguirà l’allestimento del panificio industriale “St. Augustin Bakery” .
Il Vicariato di Harar si estende su una superficie di 266.00 chilometri quadrati e la popolazione, raddoppiata nel giro di pochi anni, è di 100 milioni di persone, per la maggior parte giovani senza un impiego che soffrono la fame. Un panificio qui permetterà di colmare il divario fra domanda e offerta di pane, di creare posti di lavoro e sostenere le opere della Diocesi.
“Ci auguriamo che anche per l’edizione 2019 la fondamentale partecipazione degli artigiani con le loro specialità regionali sia numerosa – dichiara padre Marino Pacchioni, Direttore del Centro Missioni Estere onlus -. Ringraziamo la famiglia Marinoni e la ditta ESMACH per la disponibilità al Sigep e facciamo appello ad altre aziende interessate perché possano sponsorizzare Pane in Piazza 2019. Chi vuole contribuire con donazioni può far riferimento al sito https://www.missioni.org/come-aiutarci/ alla funzione Dona ora, specificando nella causale del bonifico ‘Panificio Harar’.”
Dichiara il CEO di ESMACH Paolo Zunino: “Mi sento onorato e considero un privilegio condividere l’opera “ Pane in Piazza” e contribuire personalmente e con l’azienda che con tanto orgoglio rappresento. Abbiamo la grande fortuna di vivere un’epoca di pace ed abbondanza tali che spesso sembriamo dimenticarci che vicino a noi, a poche ore di navigazione, si consumano guerre e tragedie che neppure la peggior cinematografia trasmette. Per questo abbiamo il dovere, come donne e uomini liberi benestanti ed in pace, di amministrare al meglio le fortune ricevute in prestito e di restituire alla comunità umana una parte sufficientemente grande, perché ciò che ci ha reso liberi possa aiutare altri ad avvicinarsi ad un mondo migliore”.