Nei giorni scorsi, di concerto con AUSL Piacenza, alcune dosi sono state destinate ai professionisti aderenti a Federfarma e loro collaboratori che, sin dall’inizio della pandemia, hanno operato in prima linea al servizio dei propri concittadini. Giunti all’hub romano il giorno di Natale, le dosi di vaccino Pfizer provenienti dal Belgio erano state distribuite il giorno seguente e, a partire dal 27 scorso, il V-day, la campagna vaccinale aveva interessato da principio gli italiani simbolo della lotta al Covid.
Il vaccino covid-19 mRNA BNT162b2 (comirnaty) viene somministrato in due tranche tramite iniezione, di norma nel deltoide (il muscolo della parte superiore del braccio). Tra la prima inoculazione e il richiamo devono trascorrere 21 giorni, ed è proprio questo primo step che ha interessato a campione i primi titolari e dipendenti di farmacia del nostro territorio, che hanno scelto di condividerlo per rassicurare le persone sulla semplicità del procedimento e, non ultimo, smentire i pericolosi vaniloqui dei fanatici NoVax. Nei prossimi giorni, grazie alla sensibilità e alla sollecita organizzazione dell’Azienda Sanitaria Locale, si procederà a immunizzare i restanti professionisti.
Si ricorda che gli studi clinici fin qui condotti hanno dimostrato come il vaccino sia fattivamente in grado di neutralizzare il virus, bloccandone la riproduzione. Le sperimentazioni fatte su decine di migliaia di volontari in tutto il mondo, inoltre, garantiscono un ottimo grado di sicurezza, per nulla inferiore agli altri vaccini già in uso.
Stante l’attuale, parziale numero di dosi giunte in Italia, si è addivenuti alla coerente scelta d’agire preventivamente a protezione del personale che quotidianamente fronteggia l’emergenza pandemica (come operatori sanitari e sociosanitari), ma anche dei soggetti più fragili (come gli ospiti dei presidi residenziali per anziani). All’aumento della disponibilità vaccinale sarà tuttavia la volta delle ulteriori categorie a rischio e, quindi, della popolazione in generale.
In attesa della conclusione dell’iter con la seconda iniezione, e nella speranza che la popolazione tutta possa quanto prima beneficiarne, Federfarma sottolinea dunque l’assoluta essenzialità della procedura, per nulla dolorosa o fastidiosa, ma di fondamentale importanza per i riflessi sulla salute propria e degli altri. La pronta solerzia nel sottoporsi al procedimento, rispondendo all’apprezzabile attenzione verso la nostra categoria, oltre che tangibile segno di responsabilità, vuol farsi esempio e sprone a ché tutti scelgano di sottoporsi a quest’importante profilassi.
Nella foto Ilaria Ambrogi
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