“Immediatamente dopo lo schianto – sottolinea l’Assessore all’Ambiente, Paolo Mancioppi – ci siamo attivati per mettere in sicurezza la pianta monumentale, oltre che l’intera area che, infatti, ad oggi risulta ancora interdetta all’accesso del pubblico. Voglio ringraziare, a tal proposito, l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, che hanno seguito i vari interventi e le perizie con estrema attenzione e professionalità, formulando la richiesta di parere alla Soprintendenza per le Belle Arti e Paesaggio – essendo la pianta vincolata – che ci è giunto in questi giorni. Purtroppo, anche la Soprintendenza evidenzia le criticità della pianta, che ne consigliano la rimozione anche in relazione alla tutela dell’intero giardino. Per salvaguardare il valore storico di questa pianta, che era un simbolo dei Giardini, destineremo il legno, grazie alla preziosa di disponibilità di diverse realtà cittadine, in particolare degli studenti del Liceo Artistico “Cassinari”, alla realizzazione di un’opera che lasci il segno, affinché non si disperda il suo valore di memoria storica”.
Nel parere inviato al Comune di Piacenza in relazione alla proposta di conservazione del Cedro del Libano, la Soprintendenza evidenza come lo stesso presenta “indubbie criticità in rapporto alle istanze di tutela del giardino storico. La conservazione in piano dell’albero – di per sé già mutilato dalle dolorose perdite dello schianto e dai tagli eseguiti a seguito dell’evento – infatti, in virtù dell’estensione dello stesso e dell’evidente esigenza di transennare il perimetro, comporterebbe un non trascurabile impatto sul disegno del giardino”.
“Si aggiunga, inoltre – prosegue il parere – che il consistente volume di terra necessario per ricoprire le radici ora esposte, comporterebbe la realizzazione di una sorta di “montagnola”, di altezza probabilmente non inferiore a 3 metri, a sua volta di significativo impatto”.
Ciò premesso, sottolinea la Soprintendenza, “si ritiene che l’ipotesi di conservarlo nello stato attuale – per altro con molti dubbi sulla riuscita dell’intervento, così come evidenziati anche dal competente Ordine provinciale – non tenga in debita considerazione le istanze di tutela del giardino nel suo complesso. Gli alberi, certamente parte integrante e non secondaria del Giardino, in quanto organismi viventi sono purtroppo soggetti a deperibilità, spesso accelerata da interventi di manutenzione non di rado errati e come tali oggetto alla fine del proprio ciclo vitale di sostituzione. Intervento, quest’ultimo, certo non incompatibile con le istanze di tutela e che, nella fattispecie, si ritiene la soluzione più indicata”.
RICCIONE (RN) - Durante il fine settimana, gli agenti della Polizia locale di Riccione hanno…
Interventi dal 15 ottobre 2024 con deviazione della circolazione in via del Turco FERRARA -…
Da lunedì 14 ottobre le iniziative di promozione del programma che consente a centinaia di…
RUSSI (RA) - Nella giornata di domani, martedì 15 ottobre, Hera eseguirà dalle 8.30 alle…
Gli elettori affetti da infermità che non consentono di recarsi al seggio possono inviare la…
PARMA - In vista delle prossime elezioni regionali del 17 e 18 novembre 2024, l’Ufficio…
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Emilia Romagna News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Archivio news - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter