Mercoledì 16 maggio, ore 17, nuovo appuntamento con il corso di storia dell’arte del Novecento nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana
CESENA – Si intitola “Massimo Campigli. Arcaismo mediterraneo” la conferenza che il professore Renzo Golinucci terrà mercoledì 16 maggio alle 17.00, nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana. L’appuntamento rientra nel ciclo di incontri dedicati all’arte italiana tra le due guerre, curato dall’Associazione Amici dell’Arte di Cesena.
Figlio di una ragazza madre tedesca di origine alto borghese, Max Ihlenfedt (in arte Massimo Campigli) viene allevato dalla nonna materna a Firenze e solo all’età di 15 anni scopre di essere figlio illegittimo. Questa scoperta lo segnerà per tutta la vita, influenzando anche il suo rapporto con l’arte. Tra gli artisti più rappresentativi del Novecento italiano, Campigli si avvicina prima al Futurismo poi, durante il soggiorno a Parigi, al Cubismo e alla pittura metafisica di De Chirico. Nella capitale francese formerà il gruppo dei “Sette italiani di Parigi” con De Chirico, De Pisis, Perisce, Savinio, Severini e Tozzi: in questi anni sviluppa una pittura arcaica ma ricercata dove, tramite l’utilizzo di terre che rendono i colori morbidi e consistenti, si intravedono i modelli antichi dell’arte egizia, etrusca, pompeiana e bizantina. Come artista, partecipa per la prima volta al Salon d’Automne di Parigi nel 1921 e dal 1927 è in grado di poter vivere con i proventi della sua pittura. Ha partecipato alla formazione della collezione Verzocchi sul tema del lavoro, oggi conservata alla Pinacoteca Civica di Forlì, ed ha esposto le sue opere in tutto il mondo: Monaco di Baviera, Melbourne, Sydney, Parigi, Tokyo, Osaka, Parigi, Roma e Milano.