Rimini

Inclusione scolastica: più di 5 milioni per il servizio di supporto alla disabilità nelle scuole di infanzia a gestione comunale

Pubblicata la gara europea per il servizio che, attualmente, coinvolge 54 educatori

RIMINI – Più di 5 milioni di euro per l’affidamento, per i prossimi quattro anni, del servizio di supporto all’inclusione scolastica di bambine e bambini con disabilità certificata, frequentanti i nidi e le scuole d’infanzia a titolarità e a gestione diretta comunale.
Questo l’obbiettivo della gara europea appena pubblicata sull’albo pretorio, un servizio che vede attualmente impiegati 54 educatori, ma per il quale è in costante aumento la domanda. Un numero su tutti, in venti anni, nella provincia di Rimini, l’incremento delle bambine e dei bambini certificati che frequentano – più complessivamente – le scuole  è risultato del 172%.
Si tratta di un servizio molto importante che consente di lavorare per la massima inclusione, attraverso strategie educative finalizzate allo sviluppo delle potenzialità delle bambine e dei bambini nella prospettiva della migliore qualità di vita. Lo dimostra il fatto che l’Amministrazione comunale abbia puntato in maniera nettamente prevalente sulla qualità come criterio di valutazione. Per partecipare gli operatori economici dovranno infatti possedere requisiti di esperienza, e la gara si valuterà per l’85% sul progetto qualitativo. L’obiettivo è quello di selezionare un partner che sia all’altezza di garantire un servizio di alta qualità per i prossimi anni che contribuisca a valorizzare il ruolo dei nidi e delle scuole d’infanzia comunali che da decenni costituiscono un valore per la nostra comunità.

“Qualità e innovazione – spiega Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle politiche educative del Comune di Rimini – sono i criteri che l’Amministrazione ha messo al centro per individuare i gestori di questo importante servizio di inclusione scolastica. Su tutte, spicca un cambio di paradigma dal grande valore pedagogico. L’educatore avrà un ruolo più ampio, per lavorare all’interno di un progetto di inclusione che riguarda non solo la singola o il singolo bimba o bimbo, ma il coinvolgimento e la responsabilizzazione della classe e degli altri educatori e maestre. Una innovazione che ovviamente non può prescindere dalla qualità del lavoro e dalla professionalità del lavoratore, ma anche da migliori condizioni occupazionali. Per questo la scelta, netta, da parte dell’Amministrazione, è stata quella di puntare sulla qualità dell’offerta progettuale, che sarà determinante per l’assegnazione del servizio”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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