COLLECCHIO (PR) – L’inaugurazione Via Francigena Variante 19 bis – Lungotaro costituisce il coronamento di un progetto condiviso dai Comuni di Collecchio, Parma e Fornovo di Taro, in collaborazione con Parchi del Ducato, nel segno della promozione culturale e turistica del territorio. Frutto di un percorso lungimirante, il nuovo tratto di Francigena viene dunque riconosciuto da parte dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), rappresentando un itinerario di indiscutibile valenza storica, artistica e religiosa.
La cerimonia inaugurale si è svolta alla Corte di Giarola, alla presenza di Federico Pizzarotti; Sindaco di Parma; Maristella Galli, Sindaca di Collecchio; Michela Zanetti, Sindaca di Fornovo di Taro; dell’Assessora Regionale a Montagna, Parchi e forestazione, Aree interne, Programmazione territoriale e Pari Opportunità, Barbara Lori; di Agostino Maggiali, Presidente Parchi del Ducato; di Francesco Ferrari, Vice Presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) e di Don Guido Brizzi Albertelli, Parroco di Collecchio.
L’evento si è concluso con l’esibizione del Complesso Musicale ‘Città di Collecchio’.
Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma, ha rimarcato: <La Francigena è una via che unisce bellezza paesaggistica, magia, cultura, storia e tradizione. Intendiamo fare squadra con i Comuni attraversati dalla via dei pellegrini perché riteniamo che la storia della Francigena debba essere raccontata e vissuta, è un patrimonio italiano ed europeo dal valore inestimabile, noi siamo orgogliosi di farne parte: valorizziamo insieme la via Francigena per valorizzare tutto il nostro territorio>.
Maristella Galli, Sindaca di Collecchio, ha sottolineato: <Immersi nel verde ed accolti da piccole strade bianche, che accompagnano la riflessione, per poi essere sorpresi da tesori architettonici e testimonianze storiche e naturalistiche: i nuovi pellegrini troveranno un tracciato davvero unico, capace di restituire a ciascuno di loro ciò per cui si è messo in cammino. La nuova variante è un’occasione di piacere e riscoperta, che si snoda lungo un percorso pianeggiante, pronto a rispondere alle esigenze più diverse e ricchissimo di spunti che lo rendono meritevole di tornare più volte, che si tratti di visitatori occasionali, appassionati del genere, turisti o curiosi. E come i capitelli e le lunette delle chiese presenti lungo il tragitto hanno rappresentato all’epoca un’opportunità di conoscenza per i pellegrini, la stessa variante si propone anche come risorsa inusuale di approfondimento delle tradizioni religiose e culturali del territorio, senza dimenticare il piacere del gusto, tanto rara quanto imperdibile>.
Michela Zanetti, Sindaca di Fornovo di Taro, ha evidenziato: <Questa variante della via Francigena definisce in modo ancor più chiaro il fatto che il tracciato medievale fosse caratterizzato dalla persistenza di assi di percorrenza non definito dalle infrastrutture ma da elementi antropici e geofisici. La dissoluzione della rete stradale, costruita con immenso sforzo durante tutta l’epoca romana, non impedì ai pellegrini di intraprendere viaggi di fede impegnativi, e a volte anche pericolosi, ma che già allora portavano con loro quella dimensione europea che ha permesso per secoli la circolazione di persone, idee e fermento culturale. E’ bello pensare che il cammino francigeno abbia favorito, grazie alla circolazione di intellettuali sia laici e religiosi, il progresso culturale nei nostri territori: ogni viaggiatore, ancora oggi, portando con sé la propria storia, ci offre l’opportunità di aprire lo sguardo su altre storie, altri mondi, nuove opportunità>.
L’Assessora Regionale Barbara Lori, presente a nome del Presidente Bonaccini, ha dichiarato: <La via Francigena è un itinerario scandito da cultura, spiritualità e tradizione preziosissimo per un territorio che ha molto da offrire. Anche questa variante rappresenta un investimento importante, soprattutto nell’ottica del turismo slow e dei pellegrinaggi religiosi, in forte crescita. Si tratta di un vero e proprio viaggio tra storia e natura che sa unire diversi comuni, fra cui Collecchio, con il capoluogo di Parma e attraversa anche il parco del Taro. Un cammino dal sapore antico e capace al contempo di guardare al futuro. Come Regione Emilia Romagna sosteniamo da tempo progetti di promozione e valorizzazione territoriale, ma non ci fermiamo e continueremo in questa direzione. Dà soddisfazione cogliere la capacità e la sensibilità di Comuni come quelli coinvolti in questa iniziativa, che hanno saputo fare squadra per offrire un’esperienza unica ai viaggiatori>.
Agostino Maggiali, Presidente Parchi del Ducato, ha affermato: <Desidero innanzitutto ringraziare la Sindaca Maristella Galli per aver intuito e perseguito con convinzione il progetto della variante, un’idea che rafforza anche la visibilità del nostro Parco, inserendolo in un prestigioso circuito internazionale. Il coinvolgimento del territorio in un itinerario culturale e religioso di questa valenza, la cui importanza è riconosciuta dal Consiglio d’Europa, implica positive ricadute anche sugli operatori del turismo e della ristorazione insediati lungo il cammino. Non da meno, il nuovo percorso si propone come connessione ‘dolce’ con il capoluogo di Parma, rappresentando un invito ‘naturale’ per i suoi visitatori a raggiungere ed apprezzare anche il territorio circostante>.
Francesco Ferrari, Vice Presidente Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) ha dichiarato: <La variante è stata approvata dai soci nel corso dell’ultima Assemblea Generale e dopo aver seguito l’iter delle verifiche delle commissioni previsto. Riteniamo sia una variante importante per due ragioni: da un lato attraversa una zona ambientale di grande pregio che merita di essere valorizzata, qual è il corso del fiume Taro con l’omonimo Parco. Dall’altro per il patrimonio culturale e storico che si incontra, con le sue pievi e i piccoli nuclei rurali, che testimonia e racconta la storia passata, mentre la variante, con la fruizione sostenibile del territorio che offre, ne valorizza le potenzialità. Non solo: per la città di Parma è un’importante occasione di collegamento con l’itinerario francigeno classico, su cui si innesta all’altezza di Fornovo. Da qui la possibilità di proseguire lungo l’itinerario di Sigerico fino a Roma o, per gli instancabili, fino a Santa Maria di Leuca>.
La nuova variante segue l’asse individuato dal professor Carlo Arturo Quintavalle sulla sponda orientale del fiume Taro e ricalca uno degli antichi tracciati tra i più seguiti dai pellegrini medievali per raggiungere Roma e poi la Puglia fino ai porti d’imbarco per la Terra Santa, come testimoniano le ricerche dello storico Ubaldo Delsante. Partendo dalla piazza del Duomo di Parma si lascia la Via Emilia a San Pancrazio e, attraverso una viabilità minore, si giunge alla pieve di Madregolo, il cui ospizio era all’epoca importante punto di sosta anche per i pellegrini che provenivano dal vicino guado del Taro. Camminando lungo il Parco Fluviale del Taro, superata la Corte di Giarola, si giunge alla Pieve romanica di Fornovo di Taro, dove ci si connette al percorso principale della Via Francigena.
Durante i mesi invernali, quando il fondovalle risultava impraticabile, i pellegrini dell’epoca si dirigevano verso la pieve di Collecchio per giungere all’ospizio di Talignano e la sua pieve, e poi su verso la strada della Costa fino a Fornovo di Taro.
L’itinerario propone tappe culturali imperdibili: la Piazza del Duomo di Parma, cuore religioso e medievale della città, su cui si affacciano la Cattedrale, il Battistero, rivestito di marmo rosa di Verona, una tra le più alte espressioni dell’arte in Italia, ed il Palazzo Vescovile, costituiscono uno spazio di emozionante bellezza; la chiesa di Santa Croce, le chiese di San Pancrazio, di Vicofertile, le pievi di Collecchio e di Madregolo, raggiungibili queste ultime due con una breve deviazione, e gli insediamenti di proprietà monastica di Giarola e di Oppiano scandivano, allora come oggi, il cammino dei pellegrini; ed ancora, la Corte di Giarola, complesso architettonicamente affascinante nella sua austera e antica semplicità, rappresenta un importante polo museale sul cibo, ospitando al suo interno la sede dei Parchi del Ducato, dei Musei del Pomodoro e della Pasta (rete dei Musei del Cibo) e del laboratorio di educazione agroalimentare AgriLab Giarola.
Il tracciato è contrassegnato anche da un alto valore naturalistico: a partire da Madregolo si costeggia infatti il Parco fluviale del Taro permettendone la visita in corrispondenza della località “Le Chiesuole”, una delle zone umide più importanti d’Italia, dotata di percorsi e attrezzature dedicati all’osservazione della ricchissima avifauna che vi nidifica; a metà percorso, poco prima di Collecchiello, il sentiero entra nel Parco vero e proprio e prosegue al suo interno fino a Fornovo di Taro e alla splendida pieve dove spicca il bassorilievo che racconta il martirio di Santa Margherita.
Ancora, indiscutibile il valore enogastronomico del tracciato, ricco di eccellenze produttive e gastronomiche che rendono famoso il cuore della Food Valley, a cui è possibile attingere direttamente presso gli spacci delle aziende agricole e casearie che si incontrano lungo il percorso o facendo sosta presso le trattorie che custodiscono con orgoglio la tradizione culinaria dei luoghi.
Non meno significativo, il cammino è per tutti, facile da affrontare su un terreno pianeggiante lungo circa 28 chilometri, tra ciclopedonali poco trafficate e i sentieri del Parco, percorribili a piedi, a cavallo, in mountain bike e in buona parte anche con carrozzine per disabili tipo triride, progettate per spostarsi sui ‘fuori pista’.
Per scoprire il percorso è a disposizione il video di presentazione ‘Un cammino per tutti’:https://youtu.be/izRkfLVs5io
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