MODENA – “Per non creare periferia occorre avere dei pieni, non dei vuoti, invece nell’ultimo anno la pandemia ha creato tanti vuoti nel nostro tessuto urbano. La ricostruzione dei quartieri sarà uno dei temi principali da affrontare. Occorre mettere in campo nuove attività integrate tra sicurezza e socialità, con particolare riguardo per i minori”.
Lo ha affermato il sindaco Giancarlo Muzzarelli rispondendo nel Consiglio comunale di giovedì 25 febbraio all’interrogazione di Tomaso Fasano (Partito democratico). In particolare, l’istanza era relativa a un episodio di vandalismo avvenuto il 31 dicembre nella galleria di via Viterbo, che ha distrutto una bacheca esterna e chiedeva, oltre a una quantificazione dei danni “quali provvedimenti si intenda porre in atto per creare nuove occasioni di socialità e quale lo stato dei progetti sociali attivi nell’area e se possano essere individuate le risorse necessarie a potenziarli”.
Per quanto riguarda l’episodio, Muzzarelli ha spiegato che i danni a seguito dello scoppio di un petardo non sono economicamente rilevanti (alcune centinaia di euro tra bacheche e fioriere) e sono gestibili dal Settore Lavori Pubblici e Manutenzione, mentre le indagini si sono occupate di individuare i responsabili procedendo di conseguenza.
Approfondendo la riflessione, il sindaco ha osservato che la zona di via Viterbo, presenta, storicamente, un mix di funzioni, d’iniziativa pubblica e privata, a servizio dei residenti, agevolando la prossimità. Come in altre zone in città, vi si è sviluppata con una forte presenza di servizi di welfare diffuso di prossimità e la concentrazione di impianti sportivi, tempo libero, commercio, servizi alla persona, esercizi pubblici, verde, parcheggi. Attorno ai centri di vicinato, l’amministrazione comunale ha inoltre costruito e mantenuto presidi pubblici, attività dei diversi settori e decentramento politico e amministrativo. “Presenza e circolazione di persone sono, tra l’altro, presupposto di sicurezza e vivibilità – ha affermato Muzzarelli – mentre ‘le chiusure’, l’impoverimento delle relazioni economiche e sociali dovute all’emergenza sanitaria hanno inciso nel profondo, aumentando problemi e disuguaglianze e acuito fenomeni di marginalità urbana”.
“Venendo a mancare le attività del Net Garage, le iniziative pubbliche nelle sale di Quartiere, l’impegno quotidiano dell’associazione Orti, l’attività della polisportiva e del campo da calcio – ha continuato – tutto è diventato più complicato. Con questa consapevolezza, ad emergenza ancora in corso, l’amministrazione comunale ha iniziato a lavorare per ‘curare’ le ferite anche di questo tipo che il Covid ci lascia. Sulla zona di via Viterbo, ma non solo, c’è già stata una prima discussione politica per cercare nuove idee, compatibilmente con norme e vincoli di bilancio. Attraverso un lavoro intersettoriale (Politiche per la Sicurezza, Quartieri, Sociale, Politiche Giovanili, Attività Economiche) ci poniamo l’obiettivo di sostenere la ripartenza post emergenza sanitaria lavorando assieme, pubblico e privato”.
Il sindaco ha anche spiegato che in una prima riunione di lavoro coordinata dall’assessora Anna Maria Lucà si è discusso del presidio di sicurezza del territorio, delle azioni di mediazione sociale e educativa di strada, dell’utilizzo di spazi lasciati liberi dalle associazioni, della possibilità di collocare attività comunali nel centro civico e dell’eventuale evoluzione delle attività del Quartiere.
Per quanto riguarda la videosorveglianza, nella zona vi sono due telecamere in funzione: su via Viterbo, nei pressi del campo da calcio comunale e nella zona di parcheggio e verde vicina a via Alassio, confinante con il centro di vicinato.
Inoltre, Polizia Locale attraverso l’Ispettore di zona, operatori del Servizio Sociale e della cooperativa sociale Mediando hanno già fatto un sopralluogo per mettere in campo nuove attività integrate tra sicurezza e socialità, con particolare attenzione ai minori. E la Polizia Locale ha anche inserito nelle attività di controllo specifici passaggi in zona nella fascia oraria 19-1.
Nella replica il consigliere Fasano ha precisato che l’interrogazione aveva anche lo scopo di “aprire una riflessione più ampia sulla funzione dei centri di vicinato, peraltro già avviata dall’amministrazione anche attraverso lo studio del Pug”. Dopo la pandemia, ha aggiunto, “i centri di vicinato avranno ancora più importanza come riferimento per i quartieri e centri di socialità. Per realizzare tutte le potenzialità, però, è necessario avviare una riflessione su come creare le condizioni di sicurezza, per favorire le attività dei privati e per organizzare gli spazi”.
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