MODENA – Sarà la cooperativa edilizia Unioncasa a predisporre la barriera acustica in strada Chiesa Saliceta San Giuliano, nell’ambito della realizzazione di un intervento residenziale.
Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 19 maggio, ha dato il via libera alla nuova convenzione modificata relativa al permesso di costruire convenzionato in favore della cooperativa, che prevede lo scomputo del costo delle opere per la realizzazione della barriera acustica (circa 104 mila euro) dagli oneri di urbanizzazione primaria e parte degli oneri di urbanizzazione secondaria che Unioncasa dovrà riconoscere al Comune. A favore della delibera, illustrata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, si è espressa la maggioranza (Pd, Sinistra per Modena e Verdi), contro Lega Modena, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia, FI, M5s.
Il nuovo schema di convenzione, che va a sostituire quello approvato nel luglio scorso, prevede la realizzazione di quattro edifici residenziali per complessivi 20 alloggi “green” nelle tipologie di villette abbinate o palazzine, l’incremento della qualità ecologico ambientale con la sostituzione di alcuni parcheggi inizialmente previsti con giardini della pioggia e con il mantenimento a superficie permeabile di una sezione di circa 800 metri, la riqualificazione della strada fino all’incrocio con via Panni realizzando appunto, tra le varie opere di urbanizzazione, la barriera acustica, oltre a un attraversamento protetto della strada e a spazi per la pedonalità.
Il progetto, previsto da un accordo di pianificazione del 2009, non era ancora stato attuato e rientra tra quelli attuabili in fase transitoria verso il nuovo Piano urbanistico generale (Pug), per i quali l’Amministrazione comunale aveva accolto la manifestazione di interesse.
Prima dell’approvazione della delibera sono intervenuti due consiglieri. Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha espresso perplessità “sulla scelta di far rientrare un’opera di urbanizzazione in un interesse pubblico, quando invece l’interesse è per il costruttore e per i futuri proprietari dell’edificio”. Secondo il consigliere “non ci sono elementi sufficienti per determinare che il rumore sia generato dalla polisportiva e, se qualcuno decide di costruire un’abitazione nelle vicinanze del complesso, la scelta attivare misure anti-rumore deve ricadere su di lui e non sulla collettività”.
Diego Lenzini (Pd) ha sottolineato che “se, come confermato da Arpae, a generare il rumore è una polisportiva, di cui il Comune ha affidato la gestione, è evidente che spetta all’Amministrazione attivarsi per l’intervento”. L’obiettivo, ha osservato il consigliere, “è quello di coniugare il diritto della polisportiva di svolgere l’attività e dall’altra il diritto di abitare con un livello acustico consono a un’area residenziale”.
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