BOLOGNA – Nato dalla collaborazione tra Emilia Romagna Teatro Fondazione e il Dipartimento delle Arti-La Soffitta dell’Università di Bologna, con la curatela di Gerardo Guccini, Claudio Longhi e Rossella Mazzaglia, il progetto In prospettiva. Dialoghi sul teatro prevede una serie di incontri che danno voce ad artisti, studiosi, operatori del mondo dello spettacolo dal vivo per interrogarsi sul ruolo delle arti performative in un periodo di così profonde trasformazioni.
A partire dal 16 novembre, il terzo e ultimo ciclo dedicato al binomio Spettatore-Persona porterà avanti l’indagine sul nostro presente avviata con i precedenti due capitoli (Corpo-Mondo e Sistema-Ambiente), attraversando l’evoluzione dell’emergenza da Coronavirus e le prospettive di r(esistenza) e sviluppo che prassi, poetiche e riflessioni degli artisti aprono nello scenario attuale.
Le conversazioni saranno trasmesse a cadenza settimanale il lunedì alle ore 19.00 sui canali Facebook di ERT e del DAMSLab-La Soffitta e successivamente archiviati e accessibili sulla piattaforma Youtube di ERT e sul sito del Dipartimento delle Arti.
Nello specifico, il ciclo Spettatore-Persona si terrà dal 16 novembre al 14 dicembre e vedrà la partecipazione di: Gabriele Vacis, regista teatrale, co-fondatore del Laboratorio Teatro Settimo (in dialogo con il docente Gerardo Guccini); Armando Punzo, regista teatrale e fondatore della Compagnia della Fortezza (in dialogo con la docente Cristina Valenti); Silvia Gribaudi, coreografa e performer (in dialogo con la studiosa e artista di danza educativa e di comunità Franca Zagatti); Kornél Mundruczó, regista teatrale e cinematografico ungherese (in dialogo, con sottotitoli in italiano, con la regista teatrale e attivista Giorgina Pi, tra i fondatori del collettivo Angelo Mai di Roma); Davide Enia, scrittore e drammaturgo, regista e attore teatrale (in dialogo con i docenti Gerardo Guccini e Rossella Mazzaglia).
Il progetto In prospettiva. Dialoghi sul teatro si chiude così su un binomio che rinnova la dialettica tra dimensione soggettiva, relazionale e pubblica, del teatro e della danza, dinanzi all’emergenza. Chiedere all’artista di riflettere dalla prospettiva dello spettatore equivale a metterlo nel corpo dell’Altro, di colui che osserva, interpreta e partecipa all’opera come fosse un “quarto autore” accanto al drammaturgo, al regista e al performer. Provare a immaginarlo, scegliendo se osservarlo come collettività o nella sua individualità, se ricercarne la voce nel processo creativo o se aspettarlo all’appuntamento dello spettacolo. Per guardarlo, poi, oltre la diversità del ruolo e vederne la persona nelle forme di un incontro in cui la funzione del teatro si rinnova, rispondendo a desideri, aspettative e bisogni condivisi.
Il binomio Spettatore-Persona ritorna, in tal senso, sulla permeabilità della relazione teatrale rispetto alle istanze culturali, sociali e politiche che modificano, in maniera significativa, i luoghi dello spettacolo e il posto stesso dello spettatore. Ma se i cambiamenti scorrono, solitamente, invisibili nel tempo, i traumi che irrompono nella Storia generano cesure dalle conseguenze imprevedibili, come nelle fasi più stringenti di questa crisi, in cui dello spettatore non è rimasto che lo sguardo smaterializzato oltre lo schermo e, nelle sale, il vuoto. Esplorare l’orizzonte dello spettatore è, quindi, quanto mai necessario in un momento in cui le forme di contatto con il pubblico sono state ridotte, contenute e persino annullate, a causa dell’emergenza sanitaria, per chiedersi se stiamo assistendo a un taglio netto con il passato, a un ripensamento parziale o totale della relazione teatrale, o se l’anomalia del presente corrisponda a un adattamento transitorio nell’attesa del “ritorno alla normalità”.
CALENDARIO terzo ciclo Spettatore-Persona
lunedì 16 novembre, ore 19.00: Gabriele Vacis in dialogo con Gerardo Guccini
lunedì 23 novembre, ore 19.00: Armando Punzo in dialogo con Cristina Valenti
lunedì 30 novembre, ore 19.00: Silvia Gribaudi in dialogo con Franca Zagatti
lunedì 7 dicembre, ore 19.00: Kornél Mundruczó in dialogo con Giorgina Pi
lunedì 14 dicembre, ore 19.00: Davide Enia in dialogo con Gerardo Guccini e Rossella Mazzaglia
Gabriele Vacis
È regista teatrale, drammaturgo, docente, documentarista e sceneggiatore. Tra i fondatori del Teatro Laboratorio Settimo, ha scritto e curato la regia di numerosi spettacoli teatrali, quali ad esempio: Esercizi sulla tavola di Mendeleev, Premio Opera Prima 1985; Elementi di struttura del sentimento, Premio Ubu 1986; La Storia di Romeo e Giulietta, premio Ubu 1992; Il racconto del Vajont, premio Ubu 1994, da cui la trasmissione televisiva Serata Vajont, vincitrice dell’Oscar della televisione 1998. Ha curato anche la regia di numerose opere liriche.
Armando Punzo
É regista, drammaturgo e attore. Dal 1988 lavora nel Carcere di Volterra, dove ha fondato la Compagnia della Fortezza, prima e più longeva esperienza di lavoro teatrale in un istituto penitenziario, e dal 1996 al 2016 ha diretto il Festival Internazionale VolterraTeatro, intitolando la sua direzione artistica all’idea dei Teatri dell’Impossibile. In più di trent’anni di lavoro con la Fortezza, composta oggi da circa settanta detenuti-attori, ha messo in scena oltre trenta spettacoli, tra cui Marat-Sade, I Negri, I Pescecani ovvero quel che resta di Bertolt Brecht, Hamlice, Santo Genet, Beatitudo, molti dei quali, dopo il debutto in carcere, sono stati ospitati nei maggiori festival e teatri italiani.
Silvia Gribaudi
Nata a Torino, è un’artista attiva nell’arte performativa. Il suo linguaggio coreografico attraversa la performing art, la danza e il teatro, mettendo al centro della ricerca il corpo e la relazione col pubblico. La sua poetica si avvale di una ricerca costante di confronto e inclusione con il tessuto sociale e culturale in cui le performance si sviluppano. Il suo linguaggio artistico è l’incontro della danza con la comicità cruda ed empatica.
Kornél Mundruczó
Nato in Ungheria nel 1975, ha studiato presso l’Università Ungherese di Cinema e Teatro ed è uno fra i più noti registi europei di cinema e teatro. Le sue creazioni hanno debuttato in prestigiosi festival di tutto il mondo.
Davide Enia
Nato a Palermo nel 1974, è scrittore, drammaturgo, regista e attore teatrale. Nel 2002 scrive, dirige e interpreta Italia-Brasile 3 a 2 (Premio Ubu speciale 2003). Nel 2003 vince il Premio Tondelli al Premio Riccione con Scanna che debutta, con la sua regia, alla Biennale di Venezia l’anno successivo.
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