Lunedì 10 febbraio, dalle 14.45, protagonisti studenti e studentesse del Selmi. L’iniziativa conclude un percorso per promuovere la cittadinanza di genere
MODENA – Da una parte l’imputato, un uomo accusato di stalking e violenza, dall’altra la vittima, la sua ex compagna. Ad assistere entrambi gli avvocati di fiducia e a contribuire alla ricostruzione dei fatti i testimoni chiamati a deporre. Protagonisti, le studentesse e gli studenti della 3ª L del liceo linguistico dell’Istituto Selmi che lunedì 10 febbraio, a partire dalle 14.45, nella sala di Rappresentanza del Municipio, metteranno in scena un vero processo per stalking e violenza di cui, però, con la loro sentenza, potranno anche cambiare la conclusione. Il processo sarà presieduto da Carolina Clò, giudice del Tribunale penale di Modena, che elaborerà la sentenza insieme ai giovanissimi giudici a latere. Ad accompagnare gli studenti nella simulazione saranno invece gli avvocati Mirella Guicciardi ed Enrico Fontana, con la presenza dell’assessora alle Pari opportunità Grazia Baracchi.
La simulazione conclude, infatti, il percorso ideato e realizzato dalla Commissione per le pari opportunità del Comitato unitario permanente degli ordini e dei collegi professionali di Modena nell’ambito del progetto “Educare alle differenze per promuovere la cittadinanza di genere” promosso dal Comune di Modena e cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna.
Il progetto è iniziato in ottobre con alcune lezioni introduttive di diritto antidiscriminatorio, a partire dall’articolo 3 della Costituzione, delle pari opportunità e della parità tenute da professionisti che hanno portato esempi e casi pratici. Tra i temi trattati le molestie e le molestie sessuali; gli aspetti giuridici, criminologici, psicologici e sociali della violenza sulle donne ma anche le norme per prevenirla e contrastarla. Affrontati anche altri temi di discriminazione come lo stalking e il bullismo. I ragazzi hanno quindi cominciato a preparare il processo, teatralizzando un reale procedimento per stalking, già arrivato a sentenza, e riproponendo nella simulazione atti, dichiarazioni e testimonianze reali ma con la facoltà di trarre conclusioni diverse da quelle del giudice reale e, quindi, di redigere una propria sentenza.
Il percorso, giunto alla quarta edizione, è stato realizzato quest’anno, oltre che dagli studenti del Selmi, anche agli istituti Tassoni e al Barozzi.