Da sabato 18 dicembre, le opere con le quali l’artista modenese del primo Novecento rappresentò il “Teatro della vita”. L’esposizione è visitabile fino ad aprile 2022
MODENA – Le caricature, prima di tutto: ironiche, irriverenti e dissacranti. Ma anche le maschere e i burattini del Teatro delle teste di legno, le sculture, gli allestimenti scenici e la progettazione di arredi. La ricchissima e multiforme produzione di Umberto Tirelli, uno dei maestri della caricatura del Novecento viene celebrata, nella mostra che il Museo civico di Modena gli dedica a 150 anni dalla nascita e che ricostruisce il percorso dell’artista modenese in un arco storico compreso tra la Belle Époque e la Grande Guerra, il fascismo e la Seconda guerra mondiale, fino alle tensioni che hanno segnato l’inizio della Guerra fredda e gli albori del primo boom economico.
Allestita nel complesso di San Paolo, “Umberto Tirelli. Caricature per un teatro della vita”, curata da Stefano Bulgarelli e Cristina Stefani, inaugura sabato 18 dicembre, alle 17, e sarà visitabile fino al 25 aprile 2022. In mostra, 230 opere che ritraggono, interpretati dallo sguardo acuto e tagliente dell’artista, i potenti e i famosi della prima metà del Novecento: da Vittorio Emanuele III e Francesco Giuseppe a Churchill e Stalin, da papa Benedetto XV a Mussolini, passando per i più grandi attori del cinema hollywoodiano come Joan Crawford, Clark Gable e Charlie Chaplin e i divi italiani come Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio, senza dimenticare i politici locali, primo tra tutto il sindaco del primo Novecento Luigi Albinelli e i grandi borghesi di Modena e Bologna.
Come ha specificato l’assessore alla Cultura del Comune di Modena Andrea Bortolamasi nel corso dell’anteprima per la stampa di venerdì 17 dicembre, “la rassegna è l’atto conclusivo del lungo lavoro di ricerca condotto dal Museo civico su questo artista che, finalmente, consente di comprendere, e speriamo anche di apprezzare, la figura di Tirelli nella sua complessità e poliedricità, ripercorrendo una carriera artistica durata oltre mezzo secolo, sullo sfondo di un momento storico complesso e contradditorio”. Il nucleo portante della mostra è costituito dalle 130 opere, che documentano tutta l’attività condotta da Tirelli tra Modena e Bologna e tra le quali ci sono anche numerose “teste di legno”, recentemente donate al Museo civico da Mauro Zanichelli, “un gesto di grande generosità – ha sottolineato l’assessore Bortolamasi – per il quale ringrazio in modo particolare Mauro Zanichelli e la sua famiglia”.
L’acquisizione del fondo Tirelli, ha aggiunto la direttrice del Museo civico Francesca Piccinini, “arricchisce le raccolte civiche dedicate al disegno umoristico e ai burattini, aggiungendo un tassello importante per documentare adeguatamente il ruolo di Modena nel panorama nazionale del teatro dei burattini e del disegno satirico, testimoniato da diverse riviste tra Ottocento e Novecento e ribadito, nel secondo dopoguerra, dal successo della cosiddetta scuola modenese del fumetto e dell’animazione”.
Il percorso espositivo, nell’allestimento progettato dal dipartimento di Architettura di Bologna coordinato da Matteo Agnoletto, in collaborazione con Leo Piraccini e Matteo Giagnorio, si sviluppa partendo dagli anni giovanili, quando Tirelli assorbiva il clima allegro della Modena che ride, iniziando a disegnare per i giornali satirici locali ed entra a far parte di aggregazioni come l’Accademia del Fiasco, “geniale accolta di persone che avevano fatto qualche fiasco nel corteggiare l’arte”, di cui fa parte anche l’amico editore Angelo Fortunato Formiggini.
L’allestimento propone, quindi, la ricostruzione dello studio di Tirelli, con il grande mobile dipinto da lui stesso con immagini umoristiche, per ripercorre poi gli anni bolognesi, tra teatro, riviste e l’arrivo della Grande guerra. Protagonista nella sala delle monache è il grande Teatro delle teste di legno, rimontato per la prima volta dopo un secolo, grazie alla perizia dello scenografo Rinaldo Rinaldi. Le ultime tre sezioni della mostra approfondiscono l’interesse di Tirelli per il cinema, passione che trovò uno sbocco attraverso le numerose caricature pubblicate dal 1934 sul “Resto del Carlino”, testata con la quale collaborò per diversi anni; le immagini della borghesia bolognese e le caricature in terracotta che l’artista realizzò dopo la Seconda guerra mondiale.
La mostra “Umberto Tirelli. Caricature per un teatro della vita”, realizzata con il patrocinio del Resto del Carlino e con il sostegno di Assicoop, è visitabile dal 19 dicembre e per tutte le feste natalizie, fino al 6 gennaio, dal martedì al venerdì, dalle 15 alle 19, e il sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Dall’8 gennaio al 25 aprile, la mostra si potrà visitare il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 19. Il biglietto d’ingresso costa 6 euro (ridotto 4 euro).
Ad accompagnare l’esposizione un catalogo pubblicato per Sagep editori di Genova, con contributi di Stefano Bulgarelli, Fabio degli Esposti, Giacomo Pedini, Rinaldo Rinaldi, Cristina Stefani, Giuseppe Virelli. Il catalogo ha un prezzo di copertina di 28 euro, ridotto, in occasione della mostra a 25 euro.