EMILIA ROMAGNA – Dal 15 al 18 agosto è intenso il cartellone ferragostano di In mezzo scorre il Fiume, percorsi fra arte, musica e natura, il festival diretto da Luisa Cottifogli, che crea uno stretto dialogo tra musica, arte e natura in luoghi splendidi dall’Appennino tosco-romagnolo fino alla pianura, fra bolognese, ravennate e alto Mugello.
Il giorno di ferragosto, giovedì 15, la piazzetta di Sassoleone è la cornice di Radici, viaggio ispirato alle tradizioni musicali italiane, attraverso le minoranze linguistiche e i dialetti regionali, ma sempre utilizzando un linguaggio contemporaneo, proposto da Luisa Cottifogli, artista della voce, che per l’occasione riunisce Vincenzo De Ritis, pianista e fisarmonicista abruzzese e Gabriele Bombardini, chitarrista e compositore, suo storico collaboratore.
Radici vuole rappresentare l’Italia con la sua variegata biodiversità linguistica e musicale per dare un messaggio di pace e rispetto verso le diverse culture che coesistono.
Si parte dalla Romagna e dall’Abruzzo per poi approdare alla valle del Natisone dove tuttora si parla un dialetto sloveno, si arriva alle tonnare dei mari di Sicilia, a pochi passi dal nord Africa, si naviga verso la Sardegna, volando ogni tanto altrove nel crogiolo di lingue importate e oramai parlate ovunque nell’Italia contemporanea.
Radici è un’ anteprima della ripresa di Aiò Nenè (vengo dal nord ma sono del sud), progetto commissionato alla Cottifogli dalla ORF (radio nazionale austriaca) durante la sua permanenza in India. Il progetto ha circuitato fra il 1999 e il 2002 in vari festival internazionali con tour fra India (Jazz Yatra Festival), USA, Austria e Italia.
Precede il concerto, alle 16.30 l’escursione fra gli antichi castagneti del territorio a cura della Polisportiva locale (partenza dalla piazzetta di Sassoleone. Prenotazioni 339 1569559).
Sulla piazza è presente un mercatino di artigianato e produttori locali, con stand e offerta gastronomica a partire dalle 19.00.
Il giorno dopo, venerdì 16, è l’antica processione di San Mamante a Villa Sassonero (Monterenzio) protagonista della giornata. Si comincia alle 20.00 da Agriturismo Il Prato degli Angeli (via Sassonero 2) con la processione e si arriva intorno alle 20.45 alla chiesa di San Mamante per la messa con la musica del fisarmonicista Vincenzo De Ritis.
Vincenzo De Ritis – dopo essersi diplomato in pianoforte al Conservatorio di Napoli e aver studiato composizione al conservatorio di Pescara, continua lo studio musicale iniziato in giovane età sulla fisarmonica, approfondendo i linguaggi del jazz, del pop e specializzandosi fra gli altri con Richard Galliano.
Fra le sue collaborazioni, oltre che lo stesso Galliano, figurano Marco Tamburini, Giancarlo Caporilli, Antonella Ruggiero, Luisa Cottifogli. Oltre che in vari festival in Italia ha suonato in Svizzera, Lussemburgo, Hong Kong, Sud Africa.
Sabato 17 agosto il Festival sale al Passo della Sambuca, nel bellissimo territorio di Palazzuolo sul Senio che tradizionalmente è una meta scelta dagli escursionisti imolesi e romagnoli oltre che toscani. In partenza alle 9.30 dal parcheggio del rifugio i Diacci al passo della Sambuca, si svolge un’escursione di circa 2 ore e mezza tra boschi e ruscelli fino al rifugio, con la guida Paola Grandi (prenotazioni e info escursione al 349 6384682). All’arrivo a I Diacci si può pranzare e anche pernottare (prenotando al 339 7722208) e alle ore 15.00 si può ascoltare Maurizio Geri nel suo Le vie dei canti, un accorato omaggio all’Appennino toscano, terra natia dell’artista che ha portato la sua musica in tour in vari paesi del mondo, sia in progetti a suo nome che affiancando Riccardo Tesi in Banditaliana e in Bella Ciao.
Suggestivo anche il programma di domenica 18 a Imola con l’escursione e il concerto all’alba dal titolo Un’arpa celtica all’alba di Marta Celli.
Si parte alle 5.30 da viale Romeo Galli, angolo via Atleti Azzurri d’Italia per una breve passeggiata prima dell’alba, con un percorso che sale al Parco delle Acque Minerali, il polmone verde storico di Imola, di indubbio valore botanico e storico, grazie anche al ricco patrimonio di specie arboree, sia autoctone che esotiche. Si arriva su Monte Castellaccio dove si incontra Marta Celli con la sua arpa celtica, le cui note aiutano lo spettatore a connettersi con l’anima dell’antico luogo allo spuntar del sole, riportandolo ad un tempo nel quale il suono sorgeva dal silenzio. L’artista forlivese con arpa e voce interpreta vari brani tradizionali ispirati all’elemento “acqua”, con un viaggio che tra fiumi e mare fluisce da una costa all’altra dell’Europa, dalle terre celtiche al Mediterraneo.
Il ritorno prevede un interessante riconoscimento delle piante a cura di Luisa Cottifogli. (Prenotazioni al 351 6812880.).