Ferrara

In libreria Voci del gergo ferrarese

FERRARA – Scritto da Floriana Guidetti e Maurizio Musacchi, entrambi già apprezzati autori di testi dedicati alla cultura dialettale ferrarese, tra i quali come non citare il Nuovo vocabolario storico-etimologico del dialetto ferrarese (2008), questa loro opera in effetti si pone in una ideale linea di continuità e di integrazione al Nuovo vocabolario storico-etimologico.

Voci del gergo ferrarese tuttavia, se da un lato costituisce un aggiornamento di tale corposa opera privilegiando le espressioni più propriamente gergali, dall’altro ha una sua completa autonomia e identità e, come bene fa comprendere il sottotitolo, si prospetta come un contributo alla conoscenza di aspetti dialettali e demo-antropologici di una cultura e di un mondo popolare che ha ancora tanto da offrire e che più lo si conosce e più si rivela denso di suggestioni.

Con la scolarizzazione di massa l’uso della lingua italiana, sia scritta sia parlata, si è ampiamente diffusa su tutta popolazione e oggi costituisce un elemento imprescindibile della nostra identità culturale. Tuttavia, questo importante risultato, specie per quanto concerne le nuove generazioni, è avvenuto a scapito delle varie parlate locali, oggi sempre meno conosciute. Sono così molti i vocaboli di ieri di cui si rischia di perdere traccia, a favore di un appiattimento della lingua parlata a banale dialettizzazione dell’italiano.

Peraltro, come si evince dal libro, all’interno di uno stesso dialetto possono coesistere numerose e distinte parlate ancora più “locali”, ovvero dei gerghi propri di un determinato mestiere o un dato gruppo sociale, cosicché anche le varie voci gergali possono apparire di difficile comprensione per chi, magari pur conoscendo il dialetto, non appartiene a quel gruppo.

Da notare come nel libro la trattazione delle singole voci gergali travalichi ampiamente l’illustrazione tipica dei vocabolari classici e cerchi di rendere l’opera maggiormente fruibile e attrattiva tramite precisazioni, aneddoti e numerose “pillole” di storia locale.

Ma Voci del gergo ferrarese offre anche altre opportunità di lettura, grazie a capitoli che ribadiscono il fascino indiscusso del dialetto ferrarese e del suo patrimonio culturale.

Di particolare utilità la ristampa all’interno del volume dell’ormai introvabile opuscolo divulgativo Scrìvar e lèźar al fraréś, che pone le basi di alcune regole fondamentali di grammatica e di trascrizione e la proposizione del testo del rituale carnevalesco itinerante de La Vciàda (o de La Vècia).

La Vciàda, ampiamente nota in buona parte del ferrarese, si praticava dall’inizio dell’anno (a volte anche da Natale) al giorno di Sant’Antonio Abate (detto al dì dal Vcióń, il giorno del Vecchione), ma raggiungeva il suo culmine rappresentativo il giorno dell’Epifania (ovvero al dì dla Vècia). Generalmente effettuata sotto gli ampi porticati delle case coloniche o nelle stalle vuote, era un’esilarante sequela di narrazioni e di strofe in rima, libere anche all’improvvisazione, i cui testi in buona misura provenivano dalla tradizione orale.

Questo libro è dunque in primis un’operazione di memoria che intende salvaguardare un repertorio linguistico genuinamente ferrarese e al contempo soddisfare le curiosità circa l’origine di tanti modi di dire propri della lingua popolare parlata all’ombra del castello estense. Insomma, un divertente e prezioso contributo per mantenere in vita il patrimonio di usi, costumi e cultura insito nel dialetto ferrarese.

GLI AUTORI

Floriana Guidetti, autrice di diverse commedie in vernacolo, da anni si dedica agli studi di linguistica e dialettologia. In collaborazione con altri autori nel tempo ha così pubblicato: Vocabolario del dialetto ferrarese (2004), Saggio di grammatica comparata del dialetto ferrarese (2005), Vocabolario del Lagotto (2005), Vocabolario italiano-ferrarese (2007), Nuovo vocabolario storico-etimologico del dialetto ferrarese (2008). Dal 2006 al 2009 è stata Presidente del Tréb dal tridèl.

Maurizio Musacchi, attore e autore di pièces in vernacolo, scrittore di cose padane ed estimatore del dialetto ferrarese, ha collaborato alla realizzazione del Vocabolario del dialetto ferrarese (2004) ed è presente, in qualità di autore di racconti e poesie, in varie raccolte antologiche dialettali. Suoi anche i libri San Valentino a Ferrara (2010) e Piccole memorie in una piccola Ferrara (2013).

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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