Il San Girolamo di Massari dal Museo civico al Ringling Museum per una mostra, dal 14 ottobre al 7 gennaio, dedicata all’enigmatico artista (ritratto dal Guercino)
MODENA – In prestito dal Museo civico di Modena alla Florida per una mostra che, a partire da un ritratto che ne fece il Guercino (in esposizione), fa luce sul bolognese Fra’ Bonaventura Bisi (1601-1659), tra le figure più enigmatiche ed eccentriche del Barocco italiano. Il dipinto San Girolamo in preghiera di Lucio Massari (1539-1633) – che di Bonaventura fu maestro – è infatti tra le oltre 40 opere in esposizione al Ringling Museum of Art di Sarasota, dal 14 ottobre al 7 gennaio, dopo essere stato restaurato su finanziamento dello stesso museo americano, tra i più ricchi di opere barocche negli Stati Uniti. “Guercino’s ‘Friar with a Gold Earring’: Fra Bonaventura Bisi, painter and art dealer” è la mostra che intende omaggiare la figura poliedrica e misconosciuta del frate bolognese, allo stesso tempo pittore, incisore e mercante d’arte, con tanto di orecchino d’oro, come specifica il titolo dell’esibizione, riferendosi, appunto, a un ritratto realizzato dal Guercino (1591-1666).
Secondo il progetto di mostra, è proprio quest’opera, insieme alle altre in esposizione, tra cui, appunto, il dipinto del Massari, ad “accreditare” l’importanza di Bonaventura nella storia della cultura artistica italiana del Seicento, sia come raffinato incisore di miniature sia come mercante di opere per collezionisti, anche d’eccezione, come il duca Francesco I d’Este e suo figlio Alfonso IV di Modena. In particolare, Lucio Massari, figura di spicco della scuola bolognese dei Carracci prima, e del classicismo romano poi, fu il maestro del frate, avviandolo al tratto preciso e realista della composizione di cui il San Girolamo in preghiera è iconico esempio.
Il dipinto in prestito in Florida, che raffigura il santo inginocchiato a destra, con la mano al petto, lo sguardo sul crocifisso e un vasto paesaggio digradante verso il mare, è esposto solitamente nella sala che il Museo civico dedica alla collezione lasciata in eredità nel 2007 da Carlo Sernicoli (sala in corso di ristrutturazione con riapertura prevista entro la fine dell’anno). Noto commercialista modenese, con la passione per l’arte, Sernicoli acquistò il San Girolamo proprio in America, nel 1987, in una delle celebri aste della Christie’s, a New York. Fino a ridosso di quella data l’opera veniva attribuita erroneamente al Domenichino, a testimonianza della sua raffinata resa classicista; fu poi lo storico dell’arte Daniele Benati a restituirne l’effettiva paternità a Lucio Massari.
Prima della partenza per la Florida, il dipinto è stato interessato da un piccolo intervento di restauro conservativo, finanziato dallo stesso Ringling Museum ed eseguito dalla restauratrice Daniela Bursi. L’operazione è servita principalmente a ritonalizzare alcune alterazioni cromatiche e a consolidare la decorazione della cornice che si trovava comunque in buono stato.
Tra dipinti a olio, miniature a tempera su pergamena, e poi disegni, stampe, lavori in metallo e scritti d’epoca, la mostra “Guercino’s ‘Friar with a Gold Earring’: Fra Bonaventura Bisi, painter and art dealer” illustra tutta l’ampiezza dell’attività del frate francescano, che ebbe principalmente base nella chiesa di San Francesco a Bologna. I prestiti, provenienti da musei e collezioni private italiane e statunitensi, si aggiungono alle selezioni della ricca collezione permanente di arte barocca italiana del Ringling.
L’esposizione temporanea, curata da David M. Stone, professore emerito dell’Università del Delaware, e da Sarah Cartwright, curatrice della collezione permanente del museo, è accompagnata da una mostra correlata sulla storia dei disegni italiani (per ulteriori informazioni: www.ringling.org).