Imprese manifatturiere rallenta il calo demografico

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Per la prima volta da dieci anni a questa parte sotto le tre cifre

MODENA – Continuano a diminuire le imprese manifatturiere modenesi, ma quello del 2021 rappresenta comunque un piccolo record: il dato del 2021, infatti, è quello più piccolo evidenziato dalla serie storica elaborata dall’Ufficio Studi di CNA Modena: – 69 imprese. Peraltro, non si tratta di una sorpresa, visto che in tutte le economie occidentali è in corso un processo di terziarizzazione che premia i servizi proprio a scapito del manifatturiero (-16,8% in dieci anni).

Stefano Camatti, presidente dell’Unione Produzione di CNA Modena, commenta così questi dati: “Può sembrare paradossale celebrare un numero negativo, ma il rallentamento della curva che fotografa l’andamento delle imprese manifatturiere rappresenta comunque un segnale incoraggiante. Ciò non toglie che non manchino gli elementi di pessimismo”.

“Le notizie delle ultime settimane – continua Camatti – confermano le preoccupazioni relativamente al caro dell’energia, senza dimenticare il tema del reperimento delle materie prime. Se il tema dell’energia interessa tutti, privati ed imprese (non dimentichiamo la vocazione energetica del territorio, legata a settori chiave come la meccanica in generale e la ceramica), il tema delle materie prime è di vitale importanza per un territorio che fa della manifattura il suo cavallo di battaglia. Gli aumenti spropositati dei mesi passati, con una crescita che non accenna a diminuire, rischiano di vanificare gli sforzi di migliaia di imprenditori che tutti i giorni lottano per le forniture e nella gestione dei clienti, con conseguenti ritardi, costi aggiuntivi e l’impossibilità di fare dei piani produttivi di medio periodo. È necessario che lo Stato sia presente, in entrambi i problemi, con misure che aiutino a coprire i costi energetici, e che spingano una collaborazione tra paesi alla ricerca di una soluzione che risolva il reperimento di materie prime. Altrimenti al prossimo report sull’andamento delle imprese del settore potremmo ritornare in profondo rosso”.